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25 Marzo 2024 13:00

Ricette del Venerdì santo: tante proposte per il menu di magro

Una volta l'intera Quaresima era considerata il periodo in cui bisognava astenersi dal consumare carne, latticini e uova in segno di penitenza: ora c'è un solo giorno, simbolico, nel quale osservare questi precetti.

A cura di Federica Palladini
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Il periodo della Quaresima tradizionalmente segnava quel tempo di digiuno e di penitenza che i fedeli osservavano a partire dal Mercoledì delle Ceneri e che finiva la Domenica di Pasqua, ovvero il giorno in cui si festeggia la Resurrezione. Un’usanza che è venuta sempre meno negli ultimi decenni e che al giorno d’oggi si concentra simbolicamente in una sola giornata, quella del Venerdì Santo, che coincide nella liturgia cristiana con la commemorazione della passione, crocifissione e morte di Gesù Cristo. Una ricorrenza per cui mangiare di magro significa privarsi di alcuni tipi di cibo, in particolar modo la carne, ma preferibilmente anche i latticini e le uova, in segno di rispetto, optando per alimenti “poveri”, ma pur sempre nutrienti, dal pesce azzurro ai legumi, passando per il pane. Un menu di magro, quindi, si può mettere in pratica anche ora, scegliendo ingredienti stagionali, che spesso risultano essere più economici, rinunciando a pesci pregiati come l’orata o i crostacei. Le ricette che si portano in tavola, infine, non sono elaborate: te ne suggeriamo alcune tra primi, secondi, contorni e anche dolci, se non vuoi farteli mancare.

Cinque ricette per i primi piatti: spazio alla tradizione

Se desideri un piatto di pasta, ecco tre varianti molto appetitose:

  • I bigoli in salsa, un piatto semplice della tradizione veneta che vede protagoniste le acciughe e le cipolle.
  • Gli spaghetti di magro, facili e gustosi con una salsa preparata frullando noci, olive nere, pangrattato ed erbe aromatiche che non prevedere nessun ingrediente di origine animale.
  • Gli spaghetti con il miele: poco conosciuti, arrivano dalla Sicilia (dove si mangiavano per San Giuseppe e nei giorni di magro) e hanno come base un condimento con miele, mandorle, arancia, pangrattato e cannella in polvere.

Un altro primo che arriva dalla Sicilia è il macco di fave, perfetto per valorizzare questi legumi di stagione. Infine, non può mancare la frittata di scammaro, una ricetta povera di origine partenopea che equivale a una versione meno ricca della classica frittata di pasta (è senza uova) e che si consuma proprio in occasione del Venerdì e del Sabato Santo.

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Cinque ricette per i secondi: di pesce e vegani

Grazie a una sempre maggiore attenzione a un’alimentazione che faccia bene oltre a noi, anche al Pianeta in cui viviamo, non è complicato ormai trovare delle varianti alla carne nei secondi piatti, solitamente i più complicati da sostituire. In più, la stessa visione di sostenibilità ha permesso di rivalutare prodotti ittici a lungo snobbati, compiendo un’inversione di tendenza.

Sono da provare quindi i fagioli in umido con le sarde fritte e le alici in tortiera, low cost e molto saporiti. Il baccalà è stato per molto tempo un pesce povero ed è per questo che ancora adesso si trova nei piatti popolari da nord a sud, come il baccalà al forno. Completamente vegane, invece, sono fave e cicoria, ricetta top di gamma della tradizione pugliese e le polpette di fagioli cannellini, semplici e sfiziose.

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Cinque ricette per i contorni: ortaggi di stagione

Per i contorni abbiamo scelto verdure di stagione. Ci sono ricette legate al territorio come la cicoria in padella, meglio conosciuta come cicoria ripassata, specialità della cucina povera molto stuzzicante grazie all’aglio e al peperoncino. Dal bell’effetto cromatico è l’insalata di patate e barbabietole, quest’ultimo un tubero spesso sottovalutato, ma in realtà molto versatile. Un contorno passepartout è quello formato da carciofi e patate in umido, facilissimi da preparare in padella con l’aggiunta di un po’ di brodo vegetale. Proiettandoci verso la primavera, chiudiamo con gli asparagi gratinati al forno, un grande classico e gli agretti al limone, freschi e profumati.

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E i dolci? Tre ricette che non sono peccati di gola

Durante la Quaresima i dessert non sono ammessi, anche se tradizionalmente dei "dolci" c’erano e servivano a dare forza ed energia. La maggior parte hanno origini molto antiche (che risalgono a prima della scoperta dell’America) e per questo solitamente tra gli ingredienti troviamo combinazioni di frutta secca, miele, uvetta, canditi, agrumi e spezie. In Italia, tra i più conosciuti ci sono i maritozzi quaresimali laziali, i quaresimali napoletani, simili a dei cantucci toscani, mentre se ci spostiamo nel mondo anglosassone i più noti sono gli hot cross buns, panini morbidi con disegnata sopra una croce caratteristici del periodo pasquale, in particolare proprio del Venerdì Santo.

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Quello che i piatti non dicono
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