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1 Febbraio 2021 11:00

Cosa comprare al mercato a febbraio: verdura, frutta e pesce di stagione

Con Carnevale e San Valentino, febbraio è sicuramente il mese più dolce e goliardico dell'anno. Ma, dopo averci tentato con chiacchiere, castagnole, frittelle e cioccolatini, si fa "perdonare" regalandoci frutta e verdura dalle straordinarie proprietà benefiche, ma anche tanto buon pesce locale. Scopriamo insieme quali sono i prodotti più giusti da acquistare al mercato e in pescheria.

A cura di Emanuela Bianconi
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È il mese più goliardico e al tempo stesso più romantico dell'anno, grazie alle sue feste più celebri, ma febbraio è soprattutto sinonimo di benessere e ricchezza. Lo dimostrano i banchi dei mercati ortofrutticoli e ittici che, colorati e straripanti, offrono il meglio che la natura ha a disposizione: dalle verdure amare, che ci aiutano a disintossicarci e a far lavorare meglio fegato e reni, alla frutta ricca di vitamina C, che contribuisce a rafforzare il sistema immunitario, fino al pesce povero e di taglia piccola, dall'ottimo contenuto di acidi grassi essenziali Omega-3. Scopriamo insieme cosa è possibile comprare al mercato a febbraio.

Le verdure di stagione a febbraio

Siamo nel pieno dell'inverno ma, nonostante il freddo e le basse temperature, negli orti e in cucina regna il colore verde, in tutte le sue sfumature: prosegue la "stagione d'oro" di cavolfiori, broccoli, cavoli e verze che, veri e propri concentrati di vitamine, sali minerali e sostanze antiossidanti, sono la migliore medicina a nostra disposizione. Nessuna novità, ovviamente, ma solo una piacevolissima conferma. Il vero protagonista dei mesi più gelidi dell'anno è sicuramente il cavolo nero, ortaggio gustoso e aromatico appartenente alla varietà dei cavoli cosiddetti "da foglia" (a differenza di cavolfiori e broccoli non sviluppa una testa centrale). Chiamato anche cavolo toscano, a penna o palmizio, è formato da un cespo di foglie lunghe e arricciate di colore verde scuro con sfumature bluastre. Tipico del periodo invernale, è l’ingrediente principale della ribollita − la celebre zuppa appartenente alla tradizione toscana − ma di numerose altre ricette che ne sfruttano appieno versatilità, sapore e consistenza. Staccatene il gambo centrale più duro, quindi conditele con un filo di olio, qualche goccia di succo di limone e un pizzico di sale; disponetele in una teglia e infornatele a 180 °C per una decina di minuti, il tempo di diventare dorate e croccanti: così avrete delle golosissime chips di cavolo nero, uno stuzzichino salato sfizioso ma soprattutto sano e leggero. Il periodo migliore per acquistare questo straordinario ortaggio? Dopo le prime gelate, momento in cui le foglie spesse e bollose diventano più tenere e delicate.

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La primavera è ancora un miraggio lontano, ma qualche piccolo segnale inizia a farsi intravedere. Lo avevamo intuito dai primissimi carciofi romaneschi che, già a partire da gennaio, hanno fatto capolino tra i banchi del mercato. Conosciuti anche come “cimaroli” o “mammole”, sono un'eccellenza del territorio laziale che − grazie al terreno argilloso e al clima ottimale − si è dimostrato particolarmente adatto alla coltivazione del coriaceo ortaggio. Tutelato dal marchio Igp, questa varietà si riconosce dalla forma tonda e compatta; priva di spine e peluria interna, ha un cuore tenero e un sapore delicato e quasi dolciastro. Versatile come pochi altri prodotti sanno essere, è l'ingrediente principe dei piatti più celebri della gastronomia giudaico-romanesca, ma si presta a mille altri utilizzi: crudo, lessato, trifolato, farcito e cotto in forno, insomma c'è solo l'imbarazzo della scelta. A partire proprio da questo mese, troviamo anche il carciofo tondo di Paestum, varietà Igp coltivata nella Piana del Sele, in provincia di Salerno, e quello violetto di Castellammare, dolce e delicato grazie al caratteristico suolo vulcanico in cui cresce e si fa rigoglioso. Ottima fonte di sali minerali, i carciofi sono ricchi di acqua, fibre e incredibilmente diuretici e depurativi: questo grazie alla presenza della cinarina, una sostanza amara che favorisce i processi digestivi. Un motivo in più, semmai ce ne fosse bisogno, per farne incetta.

Crucifere e carciofi a parte, febbraio è anche il mese delle verdure a foglia verde, come bietole, spinaci, cicorie e cime di rapa, anche se il periodo migliore per quest'ultime sembra essere ormai alle spalle. È tempo di barbabietole, carote, finocchi (gli ultimi), porri, radicchio e topinambur, tubero conosciuto anche con il nome di rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, dal sapore delicato, tendenzialmente dolciastro, e dall'eccellente contenuto di fibre; la presenza di inulina, in particolare, lo rende un prezioso alleato per il benessere intestinale. Per gustarlo al meglio, potete tagliarlo a fettine e saltarlo in padella con olio, aglio e rosmarino, potete ridurlo in purea e trasformarlo in una calda vellutata o ancora friggerlo, dando vita a golose chips.

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La frutta di stagione a febbraio

Soprattutto in questo "reparto" ritroviamo tante care e vecchie conoscenze. Prosegue il momento fortunato degli agrumi, in particolare delle arance che, ricchissime di vitamina C, svolgono un ruolo cruciale e protettivo nei confronti di influenze e malanni stagionali. A febbraio diciamo addio all'arancia Navel, mentre accogliamo con un caloroso benvenuto la varietà Moro e la Tarocco, regina indiscussa del periodo; tra le varietà più pregiate e apprezzate al mondo, si caratterizza per un'elevata succosità, il tipico colore rosso sanguigno e un sapore eccezionalmente dolce. Che siano spremute, gustate in spicchi o utilizzate in cucina, le arance non dovrebbero mai mancare nella nostra lista della spesa: fonte eccelsa di vitamine, sali minerali e fibre, sono dei potenti antiossidanti naturali, proteggono il corpo dalle infezioni e stimolano la formazione degli anticorpi. Inizia a scemare la disponibilità delle clementine, ma compaiono i primi esemplari del mandarino tardivo di Ciaculli, il marzuddu; si tratta di una varietà a maturazione tardiva, coltivata in questa piccola frazione palermitana, dalla buccia sottile, aroma persistente ed elevato contenuto zuccherino. Dalle innumerevoli proprietà benefiche, questo agrume si caratterizza anche per l'elevato contenuto di bromo, sostanza che ha la capacità di distendere il sistema nervoso e conciliare il sonno. Oltre ad arance e mandarini, non possiamo dimenticare i pompelmi e i limoni gialli invernali.

Se parliamo di frutti dall'ottimo contenuto vitaminico, un posto d'onore spetta ai kiwi, fonte privilegiata di vitamine (soprattutto la C), sali minerali e fibre; si caratterizza per la forma ellissoidale e una buccia ruvida al tatto, liscia o con una leggera peluria, di colore marrone chiaro. Al suo interno cela una polpa soda e succosa, che può essere non solo di colore verde brillante, ma anche giallo e addirittura rosso. Dolce e dal retrogusto lievemente acidulo, può essere gustato al naturale, da solo o in "ottima compagnia", nella composizione di insalate e macedonie fresche e colorate; può trasformarsi in frullato cremoso o dare vita a deliziosi dessert al cucchiaio, gelati e marmellate. Per citare un vecchio e tanto amato film, è sempre il tempo delle mele: ricche di innumerevoli proprietà benefiche, sono tra i frutti onnipresenti (e menomale) sui banchi dei mercati; acquistiamole biologiche e addentiamole con tutta la buccia, per fare il pieno di fibre e vitamine, oppure sfruttiamone consistenza e sapore per creare accostamenti originali e sfiziosi. Per gli inguaribili golosoni, tagliate a rondelle le mele della varietà renetta, passatele in una pastella cremosa, a base di farina, uova, latte e zucchero, e infine friggetele in olio di semi bollente. Un'irresistibile delizia tipica della tradizione trentina, irrinunciabile a Carnevale.

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Il pesce di stagione

Lo diciamo tutte le volte e non ci stufiamo mai di ribadirlo: il pesce, così come la frutta e la verdura, ha una propria stagionalità. È fondamentale scegliere varietà locali, disponibili nei mari che circondano le nostre coste, facendo attenzione che l'intera filiera sia italiana e rispettando il cosiddetto "fermo pesca", solitamente in vigore da agosto a inizio ottobre. In questo modo acquisteremo un prodotto migliore dal punto di vista nutritivo, anche al giusto prezzo, e preserveremo il delicato ecosistema marino. Oltre ad acquistare del pesce di stagione − scegliendo soprattutto tra quelle specie meno conosciute e quindi inflazionate − è bene preferire sempre le varietà pescate rispetto a quelle allevate.

Ma, venendo al sodo, cosa possiamo comprare in pescheria a febbraio? Il colore del mese è sicuramente l'azzurro, e allora via libera a sarde, alici, acciughe e sgombri, che, ricchi di grassi buoni e oligoelementi, non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola. È il momento di triglie, cefali, ricciole, rombi, palamite, scorfani e naselli: versatili ed economici, si prestano a dare vita a ricette tradizionali e più creative, dalle zuppe ai guazzetti, dalle cotture in forno a quelle in umido. Tra i molluschi e i crostacei troviamo anche calamari, seppie, mazzancolle, pannocchie e vongole veraci, da saltare in padella e unire a un bel piatto di spaghetti cotti al dente. Come vuole la tradizione.

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Quello che i piatti non dicono
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