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29 Agosto 2023 13:00

Quali sono i migliori drink a base di tequila? Ecco i 10 cocktail da provare assolutamente

La tequila è il distillato del momento: sapore molto caratteristico e drink sempre freschi e beverini. Vediamo i più buoni da provare: dal Margarita al Paloma.

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I cocktail con la tequila non sono così tanti: il distillato messicano di agave blu è stato per anni bistrattato, messo nelle retrovie delle bottigliere, quindi i bartender del passato non hanno avuto possibilità di sperimentare. Forse è mancata anche un po' di voglia: il tequila (l'articolo giusto è al maschile) è troppo difficile da abbinare, troppo poco conosciuto dal pubblico generalista che preferisce gin, rum, vodka e whisky. In realtà la tequila non ha nulla da invidiare ai grandi distillati, anzi: il suo sapore così caratteristico l'ha fatta riscoprire negli ultimi anni ed è a tutti gli effetti il vero distillato di moda del nostro tempo. Il profumo balsamico, spesso affumicato, sempre affilato che ci fa attorcigliare il naso, insieme ai sentori di noce moscata, cannella, vaniglia e tabacco, rendono la tequila estremamente difficile da usare in mixology ma in grado di dare grandi soddisfazioni. Dopotutto, complice anche il film di Barbie, il Paloma è il vero drink di questa estate. E chi non ha mai assaggiato un Margarita o un Tequila Sunrise? Vediamo insieme i 10 cocktail da assaggiare assolutamente a base di tequila.

I 9 con la tequila da assaggiare almeno una volta

I drink famosi con la tequila non sono tantissimi ma alcuni sono leggendari come il sopracitato Paloma o il più comune Tommy's Margarita. La maggior parte dei drink nazionali messicani sono a base di questo distillato che soprattutto in estate riesce a conquistare la clientela di tutto il mondo. Ecco 10 ricette di cocktail a base tequila da provare almeno una volta.

1. Margarita

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Quando parliamo di cocktail a base di tequila non possiamo che cominciare dal Margarita, il drink con il distillato di agave più famoso al mondo. Fa parte della categoria sour, perché c'è il succo di limone: è agrumato, forte, fresco, delizioso e si presta molto bene al food pairing. È un cocktail molto semplice da fare: basta versare tutti gli ingredienti nello shaker colmo di ghiaccio, agitare per bene e filtrare in un bicchiere raffreddato. Quasi tutti bordano il bicchiere col sale ed è una buona idea ma il consiglio è di "sporcare" solo metà bicchiere così da decidere se berlo oppure no "condito".

2. Paloma

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Ci togliamo subito il pensiero: il Margarita è il drink con la tequila più famoso fuori dai confini messicani, il Paloma è invece il cocktail con tequila più famoso e bevuto in Messico. In patria ogni spiaggia ha delle bellissime "macchie" rosa date dalla miriade di bicchieri di Paloma venduti agli avventori. Si tratta di un long drink beverino e rinfrescante, ottimo tra l'altro per assaggiare la vera qualità del distillato: la presenza di tequila blanco, lime, pompelmo e sale esalta tutti i sentori dell'alcolico. Abbiamo detto che è senza dubbio il drink dell'estate: la colorazione rosa e la pulizia minimale con cui è obbligatorio servire questo drink lo rende estremamente instagrammabile. Poi il successo di Barbie ha fatto il resto.

3. Batanga

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Foto della European Bartender School

Questo drink non ha avuto molta fortuna fuori dal Sudamerica ma è assolutamente da provare: inventato alla Capilla, il leggendario bar di Don Javier Delgado Corona a cui dobbiamo (probabilmente) anche il Paloma. Si tratta di una variante del Cuba Libre con la tequila al posto del rum e il bordo "incrostato" dal sale. In Messico è davvero famosissimo e consigliamo di provarlo: si prepara in un bicchiere alto con limone e sale, gira poi il tutto finché non si scioglie il minerale e aggiungi tequila, ghiaccio e cola. Piccola curiosità estetica: i puristi lo servono con un coltello, con il manico verso l'alto, perché Don Javier Delgado Corona era solito mescolare il drink con un coltello al posto del bar spoon. Stramberie messicane.

4. Tequila Bum Bum

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Unico drink in versione mini presente nella nostra guida. La Tequila Bum Bum è un must delle serate in discoteca. Il suo nome lo si deve alla modalità con cui va bevuta: colpisci il bicchierino col palmo della mano e batti due volte in modo deciso lo shot sul tavolo prima di berlo tutto in un colpo. Questo cocktail è davvero elementare: metà bicchiere di tequila, metà bicchiere di acqua tonica. Occhio a non confondere con tequila, sale e limone: questo non è un drink, è un modo di bere il distillato. In ogni caso fai molta attenzione perché la gradazione alcolica tequila è di circa 55% Vol. quindi bevi con moderazione.

5. California Dream

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Cocktail molto semplice da preparare: la ricetta del California Dream prevede pochi ingredienti e tutti molto interessanti. Si fa con vermouth (sia dry sia dolce), tequila e una ciliegina di maraschino. È un build da fare nel mixing glass: riempi a metà con i cubetti di ghiaccio e aggiungi in sequenza tequila, vermouth dolce e vermouth dry. Mescola bene, filtra il tutto in una coppetta Martini e poi guarnisci con una ciliegia per dare colore. Puoi anche usare un'oliva e avere un effetto estetico molto simile al Dry Martini.

6. Tequila Sunrise

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È un drink molto fresco, aromatico e beverino. La Tequila Sunrise è molto semplice da preparare anche perché ha solo 3 ingredienti: tequila, granatina e succo d'arancia. La granatina è fondamentale perché è proprio questa a dare la colorazione tipica al cocktail, simbolo degli anni '90. Per avere questo effetto devi mettere la granatina alla fine perché cadendo tingerà di rosso il succo d'arancia e vedrai l'effetto "alba" che ha dato il nome al cocktail. La ricetta di questo drink ha visto l'esplosione 20 anni fa ma in realtà ha quasi un secolo di vita. Ideata, probabilmente, all'Hotel Agua Caliente di Tijuana. Negli anni '30 vive un momento di grande fama tra gli addetti ai lavori, conquista il grande pubblico solo negli anni '70 grazie alle tante pubblicazioni in cui viene nominato.

7. El Diablo

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È un drink umami anche se molti lo hanno dimenticato: è uno dei pochi cocktail ad avere sapori dolci, acidi, fruttati e balsamici tutti insieme. Proprio per questo motivo è un drink davvero complicato da preparare e da bilanciare. El Diablo si fa con tequila, crème de Cassis, lime e ginger beer. Versa i primi tre ingredienti in un mixing glass colmo di ghiaccio, poi shakera bene perché la crème de Cassis ha un peso specifico maggiore rispetto agli altri ingredienti e quindi tende, naturalmente, a depositarsi sul fondo creando uno spiacevole sapore e andando a squilibrare il cocktail. Versa il tutto in un bicchiere old fashioned e poi colma con la ginger beer. Puoi aggiungere una ciliegia e una scorzetta d'arancia a piacimento.

8. Vampiro

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Altro drink molto complesso e un po' dimenticato, il Vampiro è la versione messicana del Bloody Mary. Deve il suo nome al rosso intenso con cui si presenta al cliente, dato dal succo di pomodoro ma molti utilizzano il melograno, soprattutto in patria. Per fare il Vampiro bisogna shakerare tequila reposado, pepe, sale, salsa piccante, sciroppo di granatina, lime, succo di pomodoro e succo d'arancia. Al posto del gambo di sedano qui si utilizza una scorza di limone come decorazione.

9. Tommy's Margarita

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Questo è un twist on classic, ovvero un cocktail tradizionale a cui vengono modificati alcuni ingredienti della ricetta classica, diventato così famoso da avere vita propria, con tanto di ulteriori varianti sulla variante. Il Tommy's Margarita, spesso abbreviato in "Tommy's" e basta, è stato inventato da Julio Bermejo, del Tommy’s Mexican Restaurant di San Francisco, un locale storico per l'uso furutistico che fa della tequila e una tappa obbligata per tutti gli amanti del distillato di agave. È fatto con tequila , succo di lime e nettare di agave o semplice sciroppo e servito in un tumbler basso.

10. Long Island Ice Tea

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Ce lo ritroviamo sia nei cocktail con la vodka sia nei cocktail con il rum: il Long Island Ice Tea è buono per ogni occasione. Questo cocktail comprende praticamente tutte le basi alcoliche della mixology e ha fatto la storia dei drink classici. Impossibile non averne mai ordinato uno in discoteca o all’ora dell’aperitivo, magari in spiaggia.

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A cura di
Leonardo Ciccarelli
Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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