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9 Gennaio 2024 13:00

Arancia rossa di Sicilia Igp: tutte le varietà, per un viaggio tra sapore e storia

Ha radici che affondano nella storia antica, ed è un emblema della ricchezza culturale e agricola dell'isola: è l'arancia rossa di Sicilia. Scopriamo quali sono le varietà, i benefici e gli usi di questo agrume.

A cura di Monica Face
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Non è solo un frutto, ma un simbolo di una terra ricca di storia e tradizioni: parliamo dell'arancia rossa siciliana. Presente in molte festività e protagonista di riti, simboleggia prosperità e fertilità: la sua presenza nei mercati e nelle tavole siciliane racconta di un legame indissolubile tra la terra e i suoi prodotti. Un prodotto conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, che nasconde storie affascinanti e segreti risalenti a secoli fa. Vediamo allora quali sono le caratteristiche e gli usi in cucina dell’arancia rossa di Sicilia Igp.

Storia di un agrume che arriva dall’oriente

Di origine cinese, questo frutto era già noto nell'area mediterranea in epoche remote, ma il suo utilizzo era principalmente ornamentale o religioso. Molti ritengono che siano stati gli Arabi a introdurre gli agrumi in Sicilia, grazie alla loro conoscenza delle proprietà salutari e dietetiche di questi frutti. Durante il loro dominio, nell'VIII secolo, gli Arabi contribuirono significativamente alla diffusione degli agrumi nel Mediterraneo, inclusa la Sicilia. Tuttavia, non è del tutto chiaro se le specifiche varietà di arancia rossa fossero già presenti in questo periodo.

Esiste inoltre un’altra teoria sostenuta da alcuni storici, basata sul racconto di Giovanni Battista Ferrari nel suo libro del 1646, “Hesperides sive de malorum aureorum cultura et usu”. Secondo questa fonte, un missionario genovese di ritorno dalle Filippine potrebbe aver introdotto una varietà particolare di arancia pigmentata in Sicilia nel XVII secolo. Questa storia suggerisce che le moderne varietà di arancia rossa, come le conosciamo oggi, potrebbero avere un'origine diversa e più recente rispetto all'influenza araba.

In ogni caso, questo frutto che ha segnato la storia dell'isola era già celebre durante le battaglie risorgimentali. Un aneddoto storico racconta che nel luglio del 1860, Camillo Benso conte di Cavour, alludendo alla Sicilia appena conquistata dai garibaldini, scriveva nei suoi telegrammi: "Le arance sono sulla nostra tavola e stiamo per mangiarle. Per i maccheroni bisogna aspettare perché non sono ancora cotti". Nel corso del secolo scorso, la coltivazione delle arance rosse ha acquisito un'importanza crescente nell'economia siciliana, sia per le estese superfici coltivate che per le abbondanti produzioni.

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Moro, Tarocco e Sanguinello: la produzione delle tre varietà

La zona collinare e la pianura attorno all'Etna si sono particolarmente distinte in questa coltivazione: grazie alle notevoli escursioni termiche della zona, i frutti accumulano zuccheri e pigmenti antociani, che conferiscono alle arance quel caratteristico colore rosso della buccia, visivamente accattivante e dal gusto dolce e inconfondibile, che ne conferisce il carattere distintivo.

La produzione è un processo che rispetta rigorosamente le tradizioni e le condizioni ambientali tipiche della regione. Per garantire la qualità e l'autenticità di questo frutto, gli aranceti devono aderire a metodi di coltivazione tradizionali. La stagione di maturazione si estende per un periodo considerevole, da dicembre a maggio, permettendo una produzione costante e diversificata.

Un aspetto fondamentale della produzione è la raccolta manuale dei frutti. Questa viene effettuata con cura, utilizzando forbicine ricurve speciali che tagliano il peduncolo senza danneggiare la delicata buccia. Questo metodo tradizionale assicura che ogni frutto sia raccolto nel rispetto della sua integrità e qualità. Inoltre, è importante sottolineare che, dopo la raccolta, non vengono effettuati trattamenti di deverdizzazione, preservando così la naturalezza e l'autenticità del prodotto.

La qualità unica di questo agrume è strettamente legata ai fattori climatici dell'isola. Le stesse varietà, se coltivate in climi diversi, non sviluppano lo stesso colore distintivo né le stesse caratteristiche organolettiche che le hanno rese famose a livello mondiale. La coltivazione del frutto segue rigidi standard definiti dal disciplinare di produzione approvato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e dall'Unione Europea, garantendo così la loro autenticità e qualità.

Il Consorzio di tutela dell'arancia rossa di Sicilia svolge un ruolo cruciale nel garantire che la produzione e la commercializzazione del frutto rispettino le caratteristiche previste dal disciplinare. Tale impegno assicura non solo la salvaguardia degli interessi dei produttori ma anche la tutela dei consumatori, garantendo la qualità e la tracciabilità di un prodotto che è simbolo di eccellenza e tradizione del posto. L’attenzione ai dettagli è ciò che rende questo frutto un prodotto unico nel suo genere, apprezzato a livello internazionale.

L'arancia rossa si presenta in tre varietà principali, ognuna con caratteristiche uniche che la rendono speciale.

1. Moro

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Si distingue per la sua forma globosa o leggermente ovoidale e per un calibro medio. La sua buccia, di un arancione vivace con sfumature rosso vinoso più accentuate su un lato, avvolge una polpa completamente priva di semi e di un intenso colore rosso scuro, specialmente quando il frutto raggiunge la piena maturazione. Il succo, ricco di antociani sia nella polpa che nella buccia, ha una tonalità sanguigna e un gusto piacevolmente acidulo. Questa varietà, raccolta tra dicembre e marzo, è apprezzata per la sua elevata resa in succo.

2. Tarocco

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Si tratta della variante più diffusa e conosciuta tra le arance rosse. I suoi frutti, di medio e grosso calibro, hanno una forma sferica e sono riconoscibili per il caratteristico "collare" o "muso". La buccia di un arancio neutro si mescola con tonalità di rosso granato, variabili in intensità. La polpa, priva di semi, varia dal colore ambrato a screziature rosse, dipendendo dal clone, dalla zona di produzione e dal periodo di raccolta. Questa varietà, nota per il suo sapore squisito e la polpa mediamente succosa, viene raccolta da dicembre a maggio.

3. Sanguinello

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Immediatamente riconoscibile per la sua buccia di un intenso rosso granato. La polpa, quasi senza semi, varia dal colore ambrato a screziature rosse, ed è particolarmente succosa e dal sapore prelibato e succulento. I frutti, di calibro medio e forma globosa o sferica, maturano per ultimi, con una raccolta che va da febbraio ad aprile. Questa varietà è celebre per il suo equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità.

Ogni varietà, con il suo specifico calendario di raccolta, contribuisce a rendere l'arancia rossa di Sicilia un frutto unico, capace di soddisfare i palati più esigenti e di raccontare la ricchezza della terra siciliana.

Arancia bella e buona: i benefici della rossa di Sicilia

Oltre alla loro bellezza estetica, le arance rosse sono un concentrato di salute, grazie alla presenza di antociani, pigmenti idrosolubili della famiglia dei flavonoidi. Questi composti sono responsabili della loro distintiva colorazione rossa e offrono notevoli benefici per la salute. Come potenti antiossidanti, gli antociani aiutano a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi e sono associati alla prevenzione di malattie croniche.

Questi frutti sono anche ricchi di vitamine, in particolare vitamina C, e contengono acido folico e altre sostanze benefiche che favoriscono le funzioni digestive e metaboliche. La loro ricchezza in antiossidanti le rende efficaci nella prevenzione delle infezioni e nel contrasto all'invecchiamento cellulare. Gli antociani possiedono inoltre proprietà anti-infiammatorie e contribuiscono alla salute del sistema cardiovascolare, migliorando la funzione dei vasi sanguigni e riducendo il rischio di ipertensione. Sono stati anche studiati per il loro potenziale ruolo nel migliorare la funzione cognitiva e nella protezione contro alcune malattie neurodegenerative.

Non solo in cucina: gli usi dell'arancia

Di questo frutto si usa praticamente tutto: le scorze, spesso trascurate, possono trasformarsi in ingredienti sorprendenti e versatili in cucina e oltre. Oltre ai classici canditi infatti, si possono usare per aromatizzare oli e aceti inserendo le scorze in un barattolo, ottenendo così un condimento perfetto per insalate, piatti di carne, pesce o verdure, apportando un gusto unico e raffinato. Essiccate, possono arricchire , infusi e altri drink con un sapore agrumato e rinfrescante. Per i golosi, un'idea creativa è quella di mescolare zucchero con scorze di arancia essiccate e tritate, creando così uno zucchero aromatizzato ideale per dolcificare bevande o per la preparazione di dolci. E per i golosi, le scorze di arancia candite al cioccolato diventano delle squisite caramelle.

Oltre agli usi in cucina, le scorze di questo agrume hanno anche usi sorprendenti in casa. Per esempio, possono essere utilizzate per creare soluzioni di pulizia ecologiche, combinandole con aceto o bicarbonato di sodio, ideali per una pulizia naturale e profumata. Se cerchi un modo naturale per profumare armadi e cassetti, le scorze essiccate possono essere messe in sacchetti di stoffa come deodoranti naturali. Inoltre, combinando le scorze essiccate con altri elementi come cannella e chiodi di garofano, puoi creare un pot pourri fatto in casa che diffonderà un aroma accogliente e rilassante in tutta la casa.

Con la polpa invece, oltre a gustarla al termine di un pasto come frutta o magari da usare per fare una gustosa e salutare spremuta, è possibile realizzare un'infinità di ricette.

Tra i tanti dolci che si possono fare, come ad esempio la torta all'arancia, il gelo o le arance caramellate. Ma è possibile anche creare numerosi piatti salati, come la classica insalata di finocchi e arance, il risotto, l’arrosto o pietanze di pesce come l’orata o il salmone all’arancia.

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