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20 Novembre 2021 13:00

Sindrome da frigo vuoto: cos’è e come evitarla con le buone abitudini

La sindrome da frigo vuoto è quella cattiva abitudine che ci porta a "sfamarci" di prodotti confezionati e merendine, pur di non cucinare. Come si combatte e come possiamo evitarla dentro e fuori dalla cucina? Conosciamo questa cattiva abitudine alimentare e vediamo come superarla.

A cura di Rossella Croce
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Cenare con merendine, patatine e biscotti o saltare a piè pari il pasto serale è una cattiva abitudine molto diffusa, così tanto da essere riconosciuta come una vera e propria sindrome, chiamata "sindrome da frigo vuoto". Complici lo stress e i ritmi serrati di una vita frenetica che non ci lasciano tempo per prenderci cura di noi, spesso ci troviamo a preferire alimenti confezionati e senza dubbio poco sani, perché troppo stanchi per preparare una cena salutare. Più che un disturbo, parliamo di una cattiva abitudine alimentare che, a sua volta, può comportare malessere, ansia e forme di stanchezza. Quali sono le vere cause della sindrome da frigo vuoto? Come incide sulla nostra salute e come possiamo evitarla? Facciamo chiarezza.

Sindrome da frigo vuoto: cos'è e quali sono le cause

Se ne parla poco ma è molto più diffusa di quanto si possa pensare tanto da meritare una vera e propria definizione: "Sindrome da frigo vuoto". Di cosa si tratta? Iniziamo con il dire che no, non è la paura di non avere nulla in frigo ma la cattiva abitudine di cenare con prodotti confezionati come patatine, merendine o dolciumi preferendoli a un pasto fatto in casa, certamente più nutriente ed equilibrato. Non allarmatevi, a tutti è capitato almeno una volta di non avere voglia di mettersi ai fornelli: se capita raramente non possiamo certo parlare di sindrome da frigo vuoto, se invece succede più spesso di quanto pensiamo, è il caso di fare attenzione e iniziare a ripensare le proprie abitudini alimentari.

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Quali sono le cause di questa sindrome? Sicuramente la pigrizia e magari la poca voglia di mettersi ai fornelli ma, nella maggior parte dei casi, sono i ritmi serrati e frenetici della vita lavorativa e lo stress che ne deriva a impedirci di avere uno stile di vita alimentare corretto ed equilibrato, perché decisamente troppo stanchi una volta arrivati a casa per fare qualunque cosa. E le conseguenze? Sappiamo bene che il cibo è il carburante del nostro corpo e che tutto quello che ingeriamo ha un effetto sulla nostra salute: cenare con snack, merendine e dolciumi non può che avere conseguenze negative causando dolori, malesseri, stati di ansia e stanchezza cronici oltre a un aumento di peso e adipe. Il rischio della sindrome da frigo vuoto è proprio nella sua ciclicità: una cattiva alimentazione non farà altro che aumentare i vostri livelli di stress e stanchezza, allontanandovi dai fornelli e indirizzandovi sempre più verso la dispensa di merendine.

Sindrome da frigo vuoto: come evitarla

Come possiamo combattere o evitare la sindrome da frigo vuoto? Indipendentemente da questa specifica situazione, sappiamo bene che prendersi cura di sé, fare attività fisica e mangiare sano sono fattori essenziali per il nostro benessere fisico e psicologico. Nel caso della sindrome da frigo vuoto queste piccole e semplici abitudini devono essere ritrovate, proprio come la voglia di mettersi ai fornelli e coccolarsi un po' con dei piatti semplici, nutriente e genuini.

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Per iniziare, meglio concedersi una breve pausa durante la giornata e magari fare una piccola passeggiata all'aria aperta, rallentando i ritmi frenetici che la sera ci tengono lontani dai fornelli. E una volta a casa? Come resistere alla tentazione delle merendine al cioccolato? Il nostro consiglio è di puntare tutto su piatti semplici e di facile realizzazione: al forno o in padella, se cercate una cena veloce, avete davvero l'imbarazzo della scelta. Omelette, secondi piatti a base di carne bianca (veloce da cucinare e più leggera da digerire) o pesce al forno, l'importante è che non vi tengano troppo tempo ai fornelli e che contengano un buon equilibrio di nutrienti: così facendo, in poche settimane vedrete scendere il vostro livello di stress e stanchezza, la vostra salute e il vostro umore miglioreranno e magari, inizierete a cimentarvi in preparazioni più elaborate.

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Quello che i piatti non dicono
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