video suggerito
video suggerito
5 Giugno 2025 9:00

Quanto inquina il cibo che mangiamo e cosa fare per ridurne l’impatto

Piccoli gesti quotidiani possono fare una grande differenza: dalla spesa consapevole alla gestione dei rifiuti, ecco come rendere la cucina un alleato della sostenibilità ambientale.

A cura di Francesca Fiore
14
Immagine

La produzione di cibo ha un impatto significativo sull’ambiente, contribuendo in modo rilevante alle emissioni di gas serra, al consumo di risorse naturali e alla perdita di biodiversità. Ogni alimento che portiamo in tavola racconta una storia che va ben oltre il gusto, coinvolgendo processi che influenzano il pianeta a vari livelli. Ma è possibile ridurre questo impatto attraverso scelte consapevoli e piccoli accorgimenti quotidiani. Ci sono molti modi in cui le nostre abitudini di consumo possono fare la differenza, aiutandoci a mangiare in modo più sostenibile e a proteggere l’ambiente: ecco come fare a ridurre il tuo impatto sul pianeta, proprio a partire dal cibo che compri, cucini e mangi.

L’impatto ambientale della produzione alimentare

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’inquinamento globale troviamo prima l’industria energetica, seguita da agricoltura e tessile. Il comparto alimentare occupa un ruolo di rilievo, perché comprende sia l’agricoltura che la trasformazione e il confezionamento del cibo.

Secondo un'analisi pubblicata su Our World in Data, il sistema alimentare globale è responsabile di circa il 26% delle emissioni globali di gas serra. Queste emissioni derivano da diverse fasi della produzione alimentare, tra cui il cambiamento dell'uso del suolo, la produzione agricola, la lavorazione, il trasporto, l'imballaggio e la vendita al dettaglio.

In particolare, il settore zootecnico contribuisce in modo significativo a queste emissioni: il rapporto "Livestock's Long Shadow" della FAO stima infatti che il settore zootecnico sia responsabile del 18% delle emissioni antropogeniche di gas serra, una percentuale superiore a quella del settore dei trasporti. La produzione alimentare richiede un uso intensivo di risorse naturali: ad esempio, l'agricoltura utilizza circa il 70% dell'acqua dolce disponibile a livello globale. Inoltre, circa il 38% della superficie terrestre è destinato all'agricoltura, con una parte significativa utilizzata per la produzione di mangimi per il bestiame.

L'espansione dell'agricoltura è una delle principali cause della perdita di biodiversità: ad esempio, il rapporto "Food system impacts on biodiversity loss" del Chatham House evidenzia che la conversione degli habitat naturali in terreni agricoli è la principale causa di perdita di biodiversità a livello globale. In particolare, la produzione di carne è associata a un'elevata deforestazione, soprattutto in regioni come l'Amazzonia.

Anche l’industria alimentare, che include produzioni come la pesca, la lavorazione di cioccolato, caffè, latticini e alimenti alternativi, contribuisce in modo rilevante. Un altro grande problema è rappresentato dagli imballaggi: ogni anno milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, molti dei quali derivano proprio dal packaging alimentare.

Immagine

Lo spreco di cibo: quanto incide

Un ulteriore fattore che incide pesantemente è lo spreco di cibo. In Italia, negli ultimi vent’anni, sono state buttate centinaia di milioni di tonnellate di alimenti, con un dato medio nel 2022 che supera i 500 grammi di cibo sprecato a settimana per persona. Nel nostro Paese lo spreco alimentare rappresenta un problema significativo, con dati recenti che evidenziano un aumento preoccupante.

Secondo il Rapporto Internazionale Waste Watcher 2024, lo spreco alimentare domestico in Italia è cresciuto del 45,6% rispetto al 2023. Ogni settimana, in media, vengono gettati 683,3 grammi di cibo pro capite, rispetto ai 469,4 grammi dell'anno precedente

Cosa possiamo fare per ridurre l’impatto

Anche se i numeri possono sembrare scoraggianti, il cambiamento parte dai comportamenti individuali, che sommati possono fare la differenza. Adottare comportamenti sostenibili nella gestione del cibo e delle risorse domestiche è una scelta concreta per ridurre l’impatto ambientale e contribuire a uno stile di vita più consapevole. Ecco alcune strategie efficaci per rendere la propria routine alimentare più attenta e responsabile.

1.  Fai la spesa in modo consapevole

spesa-card-solidarietà-382-euro-lollobrigida

Una spesa ben pianificata è il primo passo verso la sostenibilità. Prediligere prodotti locali e di stagione significa ridurre le emissioni legate al trasporto e sostenere l’economia del territorio. È inoltre fondamentale acquistare solo ciò che serve, evitando gli acquisti d’impulso che spesso portano allo spreco di alimenti. Prestare attenzione alle offerte su prodotti prossimi alla scadenza può essere un buon modo per risparmiare e contribuire a ridurre gli sprechi nella filiera alimentare, a patto di consumarli in tempi brevi.

2. Gestisci bene frigorifero e dispensa

Immagine

Una corretta organizzazione del frigorifero e della dispensa aiuta a mantenere il cibo in buone condizioni e a ridurre gli scarti. Sistemare gli alimenti in modo strategico – mettendo quelli più deperibili o con scadenza ravvicinata in primo piano – permette di consumarli per tempo, evitando che finiscano inutilizzati. È utile anche conoscere e applicare la regola “first in, first out”: ciò che è stato comprato prima va consumato prima.

3. Pianifica i pasti e riutilizza tutto il possibile

Immagine

La pianificazione dei pasti consente di ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso degli ingredienti. Utilizzare tutte le parti commestibili degli alimenti, comprese bucce, foglie e gambi quando possibile, è una forma di cucina sostenibile spesso anche ricca di sapore e nutrienti. Preparare porzioni adeguate alle reali necessità e congelare gli avanzi in contenitori riutilizzabili permette di evitare sprechi e avere sempre pasti pronti all’occorrenza.

4. Risparmiare acqua e risorse

Immagine

Anche in cucina è possibile adottare accorgimenti per ridurre il consumo d’acqua, come evitare di lavare frutta e verdura sotto un getto continuo quando non necessario: in molti casi è sufficiente una semplice immersione o una pulizia a secco. Inoltre, utilizzare lavastoviglie a pieno carico è spesso più efficiente del lavaggio a mano, soprattutto se si usano modelli a basso consumo energetico. Anche frigoriferi, forni e congelatori ad alta efficienza possono contribuire a contenere i consumi.

5. Scegli materiali riutilizzabili

Immagine

Il problema dell’eccessivo uso di imballaggi, in particolare della plastica monouso, è uno dei temi più urgenti nella lotta all’inquinamento. Scegliere prodotti sfusi, riutilizzare contenitori e portare con sé sacchetti di stoffa o borse riutilizzabili per la spesa sono piccole abitudini che fanno la differenza nel tempo.

6. Gestire correttamente i rifiuti

Immagine

Infine, un comportamento sostenibile passa anche dalla corretta raccolta differenziata. Separare con cura plastica, carta, vetro, umido e indifferenziata è fondamentale per consentire il riciclo e ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti. Per i rifiuti organici, è utile predisporre un compost domestico se possibile, dove potrai inserire anche stoviglie e piatti compostabili. È importante anche informarsi sulle regole specifiche del proprio comune e utilizzare le isole ecologiche per lo smaltimento di oggetti non conferibili nei cassonetti tradizionali (come piccoli elettrodomestici, batterie, lampadine o olio esausto).

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views