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17 Novembre 2021 15:00

Cartone della pizza, silicone, moka, scolapasta: dove buttare i rifiuti prodotti in cucina

Ceramica rotta, mestoli in silicone, caffettiere, cartone della pizza: sai esattamente dove vanno smaltiti tutti questi rifiuti prodotti in cucina? Ecco una piccola guida per imparare a farlo.

A cura di Redazione Cucina
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La base di una buona raccolta differenziata è l'attenzione, soprattutto quando si parla di cucina. In un ambiente come la cucina, infatti, si producono la gran parte dei rifiuti domestici: rifiuti che spesso, per noncuranza o poca informazione, tendiamo a buttare nel secchio della raccolta indifferenziata. Siamo sicuri di quale sia il posto giusto per il cartone della pizza? E per una padella che non è più possibile usare?  E, ancora, le formine in silicone per i biscotti vanno nella plastica o nel non riciclabile? Per queste e altre domande ecco una piccola guida allo smaltimento dei rifiuti della cucina.

On line esistono diversi specchietti per orientarsi nella raccolta generale, ma ti suggeriamo di controllare sempre anche il sito del tuo comune, dato che alcune regole sono spesso stabilite a livello locale e le indicazioni differiscono di zona in zona.

1. Cartone della pizza

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Un oggetto di uso comune, così comune che nessuno sa dove vada conferito. Questo perché lo smaltimento del cartone della pizza dipende da una serie di fattori e non è così semplice come con altri materiali, come ad esempio i sacchetti di carta per il pane:

  • Se il cartone è pulito, non ci sono residui di cibo e la pizza non ha rilasciato olio, si può smaltire con la carta: per farlo al meglio, puoi tagliarlo in piccoli pezzi oppure ripiegarlo su se stesso più volte, in modo da occupare uno spazio il più possibile ridotto;
  • se l'interno del cartone è sporco perché è venuto in contatto con mozzarella, olio, pomodoro e così via, dovrai eliminare i residui di cibo e buttarli nell'umido e poi buttare il cartone, sempre riducendone il volume, nell'indifferenziata; eventuali parte pulite, come ad esempio il coperchio, possono essere messe nella carta;
  • alcuni cartoni della pizza hanno packaging biodegradabili e, quando è così, lo trovi scritto sull'involucro: in questo caso, se il cartone sporco è segnalato come compostabile, puoi buttare tutto nell’umido, indipendentemente dalla presenza di residui di cibo.

2. Pentole, padelle, piastre

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Cosa fare quando abbiamo pentole e padelle che non possiamo più usare? Anche in questo caso, dipende dal materiale e dalla composizione della pentola stessa.

  • pentole e padelle in alluminio possono essere gettate nei cassonetti per la raccolta del metallo; naturalmente, per farlo, dovrai rimuovere elementi come manici di legno o di plastica; una regola che vale anche per altri utensili da cucina prodotti con gli stessi materiali;
  • diverso è il discorso sulle pentole, piastre e padelle antiaderenti, che sono appunto ricoperte da un materiale particolare: in questo caso vanno buttate nell'indifferenziata, se sono piccole, altrimenti conferite presso le isole ecologiche del comune;
  • anche pentole e padelle in ghisa, ferro, rame, argento e materiali simili vanno conferiti all'isola ecologica, perché necessitano di una procedura particolare.

3. Mestoli, utensili e formine in silicone

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Sono pratici e sicuri, inoltre durano molto a lungo: gli utensili in silicone sono sempre più utilizzati nelle nostre cucine. Mestoli, sotto pentole, pennelli, stampi e formine per biscotti diventano sempre più funzionali, ma dove smaltirli una volta arrivati alla fine della loro lunga vita? Il silicone, in generale, è un materiale riciclabile: ma non è assimilabile completamente alla plastica. Per questo non è corretto buttarli nella plastica ma neanche nell'indifferenziata: la cosa giusta da fare è portarli alle isole ecologiche dove li avvieranno verso una procedura speciale per riciclarli.

4. Mestoli, taglieri e utensili in legno

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I mestoli più usati forse sono ancora quelli in legno, così come i taglieri. Per questo tipo di utensili il punto di smaltimento è l'isola ecologica del tuo comune: per primo perché raramente lo smaltimento dei rifiuti in legno viene fatta porta a porta, in secondo luogo perché a volte questi oggetti hanno rivestimenti particolari atti a farli durare a lungo, che però non permettono uno smaltimento semplice.

5. Vaschette di polistirolo

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Anche in questo caso il discorso è più complesso, perché cambia di comune in comune. In generale il polistirolo sono assoggettate alla plastica, oppure al differenziato "multimateriale", cioè quello in cui vanno sia plastica, sia vetro, sia alluminio. Alcuni comuni però distinguono fra:

  • polistirolo alimentare, per intenderci quello delle vaschette contenente pasti o alimenti, che va lavato e messo nella plastica;
  • polistirolo da imballaggio, come quello che ricopre gli elettrodomestici che, secondo le regole specifiche del comune di residenza, dovrà essere conferito nell'indifferenziato o nella plastica.

6. Caffettiera

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La moka è una di quelle cose che si buttano molto raramente, quindi è lecito avere dei dubbi su quale sia il secchio giusto per smaltirle. Posto che le regole potrebbero cambiare secondo la zona, in generale la caffettiera va buttata nel bidone del metallo e dell'alluminio. Prima di farlo, però, rimuovi la guarnizione in gomma e cerca di capire di quali materiali sono fatti manico e piolo, spesso realizzati in bachelite, ovvero un materiale plastico. Informati sulla possibilità di rimuoverli e buttarli nella plastica, in alcuni casi potrebbe non essere neanche necessario rimuoverli.

7. Olio frittura

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Forse l'abbiamo già detto più volte, ma è sempre bene ricordarlo: l'olio usato per cucinare non deve mai essere buttato nel lavello, né tanto meno nel wc. Va filtrato, nel caso in cui sia sporco, e raccolto in un contenitore che dovrà essere portato al centro di raccolta più vicino: qui verrà portato in centri specializzati, dove subirà una procedura di smaltimento speciale. Non dimenticare di farlo: l'olio esausto è uno dei rifiuti più inquinanti che possiamo produrre in cucina.

8. Scolapasta in plastica o metallo

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Gli scolapasta possono essere fatti di materiali compositi e capire dove smaltirli non è semplice. Solitamente né quelli in plastica né quelli in metallo sono fatti di materiali semplici e quindi vanno in genere smaltiti presso il centro di raccolta: ma non è così in tutti i comuni italiani, per questo ti suggeriamo ancora una volta di consultare le regole della tua zona.

9. Caraffe in vetro o cristallo

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Se è vero che il vetro ha un suo secchio apposito (in alcune città però va con plastica e alluminio), è altrettanto vero che le caraffe, soprattutto quelle decorate, possono essere fatte di materiali di vario tipo e non solo di vetro: andranno dunque buttate nel secchio della raccolta indifferenziata.

10. Contenitori di ceramica, terracotta o porcellana

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Anche la ciotola in cui mettevi la frutta si è rotta e ora non sai come smaltirla: allora ti ricordiamo che i contenitori in ceramica, terracotta o porcellana vanno portati al centro di raccolta più vicino, dove saranno smaltiti con una procedura apposita.

11. Posate di plastica

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Per quanto riguarda le posate monouso, purtroppo dovranno andare nella raccolta indifferenziata. Il motivo è che in base alla direttiva 2004/12/CE del Parlamento europeo, questi materiali non possono essere considerati “imballaggi”. La raccolta differenziata della plastica infatti, riguarda solo gli oggetti concepiti per contenere, proteggere e trasportare delle merci. Naturalmente, però ogni Comune può dotarsi di impianti di riciclaggio della plastica: consulta dunque le norme comunali relative alla raccolta differenziata per essere certo che vadano nell'indifferenziato, oppure nella plastica.

12. Vaschette di alluminio sporche o pulite

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L’ alluminio è fra i materiali più riciclabili e può essere riciclato molte volte senza mai perdere le sue proprietà. Le vaschette in alluminio che utilizziamo per cucinare al forno, se pulite, devono essere riciclate nel contenitore dei metalli (che in qualche comune coincide con quello della plastica, perché saranno separati in seguito); se la vaschetta di alluminio è particolarmente sporca e/o unta, andrà messa nel contenitore dell'indifferenziato. Naturalmente, se dopo averla sciacquata non ha residui di cibo solido e non risulta unta puoi comunque conferirla nei metalli.

13. La carta stagnola (o meglio, i fogli d'alluminio)

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Anche se si chiama "carta" stagnola e parliamo sempre di "fogli" d'alluminio purtroppo non possiamo buttarla nella carta, ma va nel contenitore dei metalli (quasi sempre). Diciamo "purtroppo" perché possiamo riciclarla solo se pulita. Se invece ci troviamo di fronte a un prodotto sporco dobbiamo gettarlo nell'indifferenziato. Sappi però che i fogli d'alluminio sono in realtà un prodigio scientifico: riciclabili al 100%. Se vuoi inquinare meno basta dare una pulita alla carta stagnola e gettarla nel contenitore apposito. Occhio però: in alcuni comuni i fogli d'alluminio si buttano nella plastica, in altri addirittura nel vetro. La cosa migliore da fare per non sbagliare è consultare la tabella del comune di residenza e verificare come vengono suddivisi i materiali della raccolta differenziata.

14. Ossa di pollo

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Le ossa di pollo e, in generale, degli animali, vanno buttate nell'indifferenziato, a meno che non ci siano indicazioni diverse del tuo comune. In alcune zone, infatti, le ossa possono essere conferite nell'umido, ma non dappertutto: informati prima di procedere allo smaltimento.

15. Gusci di uova, crostacei e frutta secca

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Alcuni tipi di alimenti possono creare dei dubbi, come nell'esempio precedente: dove vanno smaltiti i gusci dei crostacei, ovvero di cozze, vongole e così via? Molti li mettono nell'umido, ma sbagliano: composti principalmente da chitina e carbonato di calcio, cosa che non li rende idonei alla raccolta dell'umido, poiché non si degradano facilmente. Vanno quindi conferiti nell'indifferenziato.

Altro discorso invece per i gusci delle uova, che sono perfettamente biodegradabili, tanto che a volte si usano anche come fertilizzante, mettendoli direttamente nella terra delle piante: si possono quindi buttare nell'umido. La stessa regola vale per la frutta secca: i gusci di noci, pistacchi, arachidi e così via possono essere buttati nell'umido.

16. Carta oleata

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La carta oleata per alimenti non è facilmente riciclabile, sia per la sua natura che per gli eventuali residui di cibo o oli alimentari che ne rendono complicato il processo di riciclaggio: va buttata nell'indifferenziato. C'è però un'eccezione, ovvero il caso in cui la carta oleata è formata da due fogli separabili: in questo specifico caso, la parte in plastica può essere conferita nel bidone della plastica appunto, mentre il resto può essere gettato nella carta.

17. Spray/flaconi dei detersivi e le loro etichette

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I flaconi o i contenitori vuoti dei detersivi sono composti di materiali di vario tipo, ma tendenzialmente sono in plastica e quindi vanno buttati nell'apposito contenitore. Ricorda che, nella gran parte dei casi, devi rimuovere l'etichetta che li avvolge: in molti casi, infatti, troverai una dicitura tipo "strappa qui per riciclare separatamente l’etichetta e il flacone". In questi casi devi dunque separare le due parti anche se poi andrai a buttarli nello stesso contenitore, ovvero quello della plastica: i due imballaggi, infatti, sono fatti di polimeri diversi e solo se vengono separati possono essere riciclati correttamente.

18. Chewing gum

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Non è esattamente un rifiuto prodotto nell'ambito della cucina, ma va comunque sotto il grande ombrello dei rifiuti alimentarti: dove si butta la gomma da masticare? Molti penserebbero che è l'umido il suo posto ideale: e invece non è così. Il chewing gum, infatti, è solo in parte biodegradabile e va conferito nell'indifferenziato. 

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