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I dolci tipici italiani da rifare a casa: 13 specialità famose in tutto il mondo

Preparazione: 30 Min
Difficoltà: Facile
Dosi per: 4/6
A cura di Redazione Cucina
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La pasticceria italiana custodisce un'immenso patrimonio di ricette dal valore incontestabile, non solo per il gusto, la tecnica e le materie prime impiegate, ma anche per la loro valenza storica. Ricette che tutti dovremmo saper fare o aver sperimentato almeno una volta nella vita: ecco allora 13 idee per dolci tipici da provare a rifare a casa.

1. Cannoli siciliani

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I re della pasticceria siciliana: i cannoli siciliani sono fra i dolci più celebri al mondo e non solo per la cinematografia italoamericana. Una ricetta antichissima, che fu araba e, ancora prima, romana: il loro nome deriva dalle canne che venivano usate per arrotolare la cialda fino a qualche tempo fa. Fare le cialde a casa non è difficile: bastano gli ingredienti giusti e un po' di manualità; per il ripieno poi, la ricetta originale vuole rigorosamente ricotta, meglio se di pecora, canditi e le gocce di cioccolato, più una leggera spolverata finale di zucchero a velo.

2. Cassata

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Un altro dolce siciliano che però annovera molte varianti: la cassata, infatti, si fa in tutta la regione, modificando ingredienti e decorazioni. La ricetta di base è semplice: una torta tradizionale a base di pan di Spagna, pasta reale – cioè la pasta di mandorle tipica dei dolci siciliani – ricotta preferibilmente di pecora e frutta candita. Ma esistono la variante palermitana, zona in cui si usa anche una versione al forno e senza canditi, quella siracusana, senza glassa e con il pan di Spagna a strati, quella messinese, con la ricotta poco zuccherata, la nissena, la catanese, la trapanese. Può variare la rifinitura, che viene spesso arricchita anche da pezzetti di cioccolato e frutta candita di vario tipo, ma anche gli ingredienti di base, con l'aggiunta di pinoli, pistacchi, aromi all'arancia, cannella, vaniglia. Esiste anche in versione mono porzione, la cassatina.

Infine, c'è anche la cassata napoletana, che si differenza da quella siciliana per gli ingredienti: la ricotta è vaccina, il pan di Spagna è solitamente imbevuto di liquore, non c'è pasta reale e viene glassata con lo zucchero fondente, detto naspro.

3. Maritozzo con la panna

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Un dolce laziale semplicissimo: una morbida brioches che racchiude un ripieno di panna fresca. Il maritozzo con la panna è un dolce la cui ricetta risale all'Antica Roma: ne esistono anche versioni marchigiane, più allungati di quelli laziali, pugliese e siciliane, che sono fatti a treccia e arricchiti con pinoli e uvetta. Pare che per tradizione questo dolce fosso donato alle future spose dai fidanzati come pegno d'amore: da qui il nome "maritozzo", che sarebbe un vezzeggiativo di marito.

4. Pasticciotto

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Andiamo in Puglia per questi squisite tortine ripiene di crema: i pasticciotti. Ricetta tipica salentina, ha origini antiche, ma fu messa per iscritto la prima volta nel XVI secolo: rimasta in ombra per diversi secoli, ha poi visto una rinascita nel ‘900, grazie al maestro pasticcere Luigi Sabella, che la rese celebre come prodotto tipico dell'area fra Lecce e Galatina. Oggi, il pasticciotto è un vero simbolo della pasticceria salentina, grazie alla sua fragrante frolla e alla sua dolcissima crema. Non molti sanno che esiste anche una versione napoletana, con l'amarena in aggiunta alla crema, e una torta pasticciotto, molto simile a un dolce basco chiamato pastel vasco o gâteau basque.

5. Pastiera napoletana

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Il dolce napoletano più celebre e forse anche il più amato, la pastiera. Una ricetta ricca, che simboleggia la rinascita – non a caso un dolce tipico pasquale – con una base di pasta frolla farcita con un impasto fatto con ricotta, frutta candita, zucchero, uova e grano bollito nel latte. Importantissimi gli aromi e le spezie: cannella, canditi, scorze d'arancia, vaniglia e acqua di fiori d'arancio. Oggi si fanno diverse varianti della pastiera, con l'aggiunta ad esempio di crema pasticcera o al cioccolato.

Esistono poi dei dolci che si chiamano pastiera ma che prevedono una preparazione ben diversa: la pastiera di Mondragone, ad esempio, è fatta con tagliolini di pasta fatta in casa e non prevede ricotta, o quella salernitana, fatta con il riso nell'impasto al posto del grano.

6. Sbrisolona

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Una torta legata alla città di Mantova, ma usata in tutta l'area lombardo-veneto-romagnola: la Sbrisolona. Ricetta di origini contadine, pare risalga al periodo dei Gonzaga: man mano la preparazione si è evoluta, fino ad avere oggi dei prodotti più eleganti e raffinati. La ricetta originale veniva chiamata "delle tre tazze", perché prevedeva parti uguali di parte di farina bianca, farina gialla e di zucchero: per tradizione, una volta pronta andrebbe spezzata con le mani. La sua bontà è dovuta non solo agli ingredienti genuini, ma anche alla sua consistenza irregolare, dovuta alla lavorazione veloce e al taglio grossolano delle mandorle: non a caso il suo nome deriva dalla parola "briciola".

7. Sebadas

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Finalmente in Sardegna per un golosissimo dolce fritto: le Sebadas. Chiamate anche Seadas o Sevadas, è stato a lungo considerato un dolce di origine spagnola, ma in realtà sembrerebbe molto più antico, perché il suo nome è legato alla parola cebada, un cereale molto coltivato in epoca nuragica. In pratica si tratta di due dischi di una pasta fatta con la farina di semola, acqua, strutto, sale e scorza di limone, che racchiudono un formaggio non troppo stagionato e un po' acidulo: il tutto viene poi fritto, cosa che fa filare il formaggio, e infine coperto di miele o zucchero. Il formaggio dovrebbe essere il casu furriau, in gallurese "pischedda", ma più spesso oggi viene sostituito da qualsiasi formaggio pecorino non troppo stagionato o da formaggio vaccino un po' inacidito (in modo naturale, lasciandolo a temperatura ambiente).

In realtà sono due le versioni tradizionali: la sebada con il formaggio cotto, più popolare, e quella con il formaggio crudo, detta anche a sa mandrona ("in modo pigro") in cui il formaggio è grattugiato sopra la sebada, a crudo appunto.

8. Sfogliatelle

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Una ricetta un po' elaborata ma di sicuro effetto: le sfogliatelle napoletane. Dolci tipici della pasticceria campana sono di due tipologie: le sfogliatelle ricce, se preparate con pasta sfoglia, oppure le sfogliatelle frolle, fatte appunto con la pasta frolla. La ricetta risale al XVIII secolo e pare sia stata creata – come succede spesso per caso – nel conservatorio di Santa Rosa da Lima, vicino Amalfi. Ma la fama delle sfogliatelle antiche – fatte con la frolla- la si deve al pasticcere napoletano Pasquale Pintauro che, nel 1818, entrò in possesso della ricetta segreta e la portò a Napoli: fu lui a inventare la variante riccia-sfoglia, ormai la più amata (pare!) dai napoletani.

9. Strudel

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Una deviazione di "qualche" chilometro per andare in Trentino Alto Adige, dove c'è lo strudel: un dolce diffuso in tutta l'Europa Centrale, soprattutto in Austria, ma che ha origini antichissime e "parenti" molto più a sud. Pare che la ricetta dell'antenato dello strudel appartenga infatti all'VIII secolo a.C., cioè al tempo degli Assiri: ma ci sono tracce di dolci simili nei reperti dell'Antica Grecia (III secolo a.C). Quella dello strudel è una ricetta che ha viaggiato molto, anche grazie ai commerci della Via della Seta: varianti di questo dolce possono essere considerate il baklava, diffuso dai Balcani al Medio Oriente, ma anche i turchi güllaç e börek.

10. Struffoli

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Gli struffoli sono dei dolci tipici campani che si fanno nel periodo natalizio ma non solo: palline di pasta fatta con farina, uova, strutto, zucchero, liquore all'anice  e un pizzico di sale, che vengono fritte nell'olio o nello strutto. Una volta fredde, sono ricoperte di miele caldo e decorazioni varie con frutta candita e confettini colorati (chiamati diavulilli in napoletano). In tempi moderni anche la variante degli struffoli al forno ha avuto un successo non indifferente.

Gli struffoli sono una ricetta che la Campania ha però in comune con altre regioni, sebbene sia chiamata con nomi differenti: cicerchiata in Molise, Abruzzo e Marche, cicerata in Calabria e Basilicata, pignolata a Messina e Reggio Calabria, purceḍḍuzzi nel leccese, sannacchiudere nel tarantino, giggeri a Carloforte, in Sardegna.

11. Tiramisù

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Forse il dolce italiano più famoso al mondo: il tiramisù. Le sue origini sono contese fra varie regioni italiane, in particolare da  Veneto e al Friuli-Venezia Giulia, anche se la ricetta classica prevede una base di savoiardi  biscotti che prendono il nome dalla regione storica della Savoia) inzuppati nel caffè e ricoperti di una crema a base di mascarpone, uova e zucchero. Un dolce irresistibile e molto facile da realizzare: provare per credere.

12. Torta caprese

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Due le storie sull'origine della torta caprese, dolce della tradizionale napoletana semplicissimo. La prima vede come protagonista il re di Napoli che, volendo sposare una principessa austriaca amante della Sacher, ordinò ai cuochi di riprodurla; questi, non è noto se per errore o appositamente, proposero la caprese. La seconda storia parla di un cuoco, Carmine Di Fiore che, nel 1920 a Capri, dimenticò di inserire la farina durante la preparazione di un dolce ideando per sbaglio questa torta. È una ricetta che chiunque potrebbe fare: servono solo mandorle, cacao, uova, burro e zucchero.

13. Torta tenerina

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La torta tenerina è un dolce di forma tipico del Ferrarese fatto con cioccolato fondente che viene impastato con uova, burro, e farina: la sua particolarità sta nella crosticina che si forma in cima grazie alla cottura che custodisce un cuore cremoso. Viene chiamata anche torta regina del Montenegro o Montenegrina: pare sia stato dedicata a Elena Petrovich del Montenegro moglie di Vittorio Emanuele III. In dialetto ferrarese veniva anche chiamata torta taclenta, cioè appiccicosa, proprio per la consistenza interna molto scioglievole.

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