Arrostite, bollite, protagoniste di una succulenta zuppa o di tanti dolci della tradizione: le castagne non possono mai mancare sulle nostre tavole, soprattutto nei mesi autunnali. Ricche di sali minerali e grandi alleate della nostra salute, le castagne sono dei veri e propri concentrati di gusto, profumo e proprietà benefiche. Conosciamole meglio.
Anticamente erano considerate il "pane dei poveri" perché incredibilmente energizzanti e ottime per sostituire i cereali, le castagne sono le regine incontrastate dei giorni e della cucina autunnale. Ricche di sali minerali, ferro e vitamine, le castagne sono i frutti del castagno, alberi spontanei delle zone appenniniche appartenenti alla famiglia delle Fagaceae, da non confondere con i marroni, frutti di alberi coltivati e migliorati nel tempo. Ottime bollite, arrosto o sotto forma di farina, ricche di sapore e proprietà benefiche, le castagne sono delle vere e proprie chicche di salute. Ecco una piccola guida per scoprirne le grandi potenzialità e qualche idea per usarle in cucina.
Alimento autunnale per eccellenza, le castagne sono dei veri e propri ricostituenti naturali, alimenti a elevato valore energetico: il loro apporto calorico varia dalle 130 kcal se parliamo di castagne bollite, alle 210 kcal in caso di castagne arrostite. Ricche di carboidrati complessi (circa per l'84%), castagne anticamente erano considerate quasi un'alternativa ai cereali (di qui il soprannome "pane dei poveri") più che un "semplice" frutto; sono incredibilmente ricche di sali minerali in particolare potassio, calcio, fosforo e ferro, mentre non contengono colesterolo. Buona fonte di vitamina B e di vitamina K, le castagne contengono anche un buon quantitativo di fibre, proteine e lipidi. Ricordate che la quantità massima giornaliera oscilla fra i 40 e i 60 grammi, ovvero 5-6 castagne.
La composizione delle castagne rende questo frutto "magico" tanto da essere utilizzata nella tradizione popolare come rimedio naturale; tra i numerosi benefici infatti troviamo:
L'unico consiglio è non consumarle crude perché possono risultare indigeste, per il resto, se si tratta di castagne, in cucina non c'è regola che tenga. Tutti le abbiamo provate arrostite, magari riuniti con gli amici intorno a un caminetto nelle giornate piovose di novembre, ma anche "semplicemente" bollite fanno la loro gran bella figura.
Dolci ne abbiamo? Certo che sì: un tiramisù alternativo, una torta castagne e cioccolato o, se proprio vi sentita in vena di sperimentare, una spettacolare Montblanc. Chiudiamo con una nota salata che ci ha stupito: da provare i rigatoni con castagne e zucca, da abbinare a delle deliziose polpette, di castagne, ovviamente.
Quasi tutti intagliano le castagne facendo una croce sulla buccia. In realtà basta un solo taglio che le apra così da non far scoppiare questi semi in cottura.
La buccia delle castagne è un ottimo isolante, è tenace e sigilla perfettamente ciò che contiene all'interno. Si tratta di uno di quei "prodigi" della natura figli dell'evoluzione. L'altissima proprietà isolante nasconde però un'insidia: l'acqua contenuta all'interno si trasforma in vapore durante la cottura perché evapora ma non trovando una via d'uscita fa gonfiare la castagna fino allo scoppio. In pratica è come un palloncino che si riempie troppo d'aria. Il taglio evita questo problema e funge da "guida" nel momento in cui dobbiamo mangiarle perché così sono più facili da sbucciare.
Sul web si trovano anche delle leggende su questo particolare taglio: riguardano tutte le montagne, i montanari e il rapporto con Dio nel momento di difficoltà ma non ci sono prove scritte tangibili che riconducano a una vera novella. Si tratta, dunque, di una probabile boutade mal interpretata dagli internauti.