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19 Luglio 2022 11:00

One pot, cucinare in una sola pentola: la tendenza che arriva dagli USA è nata in Italia

Prendete tutte le regole della cucina italiana e dimenticatele per qualche momento: la cucina one pot richiede una sola pentola, e potrebbe sconvolgervi.

A cura di Martina De Angelis
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Dire a un italiano di cucinare la pasta senza bollire l’acqua a parte potrebbe provocargli un serio malessere, oppure potreste inimicarvelo a vita. Quello che per molti americani è la normalità, a qualsiasi connazionale sembra un oltraggio alla nostra tradizione culinaria, eppure la cucina one pot sta spopolando in tutto il mondo, e ha raggiunto anche l’Italia.

L’idea è stata diffusa globalmente dagli USA, ed è un modo di cucinare la pasta – ma non solo – che prevede l’utilizzo di una sola pentola, per tutto. Eppure c’è chi giura che i piatti one pot abbiano molti vantaggi, tra cui la velocità di preparazione e le molte meno stoviglie da lavare. Per quanto riguarda il gusto… prova una delle ricette one pot per scoprirlo.

Che cosa sono i piatti one pot

Per l’orrore dei puristi della cucina italiana e per lo sconvolgimento delle nonne di tutto il Paese, i piatti one pot prevedono l’utilizzo di una sola pentola o padella per tutta la preparazione. Avete capito bene, proprio tutta. Dimenticate le regole di cucina che vi sono state insegnate, soprattutto quella di far bollire la pasta in una pentola a parte: nella filosofia one pot va tutto insieme, acqua, pasta e gli altri ingredienti. La tipologia di cucina affonda le sue origini nel mondo anglosassone, specializzato nella preparazione di piatti unici, ma la novità è che ora la cucina one pot viene applicata a tutto, anche ai piatti mediterranei, e soprattutto alla pasta.

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E non ci crederete mai: la “colpa” di questa invenzione sembra essere tutta italiana, anche se la diffusione mondiale si deve a Martha Stewart, celebre food stylist e cuoca televisiva americana. Tutto nasce nel 2011, quando due chef suoi collaboratori si trovano in viaggio in Puglia, precisamente a Peschici. Parlando con il cameriere, figlio del cuoco di un ristorante locale, scoprirono che il ragazzo giurava di conoscere un metodo velocissimo con cui sua madre cucinava la pasta: tutto in una pentola. Incuriositi e increduli, i due lo hanno seguito in cucina e lo hanno visto buttare in padella tutto insieme: patate, cipolle, spaghetti crudi, basilico, sale e una piccola quantità di acqua (per i più scettici: esistono delle foto, a testimoniarlo).

Dopo 9 minuti, stavano mangiando la pasta, ed era buonissima. Tornati a casa, gli chef svilupparono una ricetta completa e la proposero a Martha Stewart, che stava vagliando delle proposte per il suo programma televisivo. La pasta one pot non andò in onda, ma finì sulle pagine del magazine Martha Stewart Living nel 2013, e da allora la sua fama non ha fatto che crescere, fino a diventare virale e diffondersi in tutto il mondo.

Cucina one pot: vantaggi, svantaggi e consigli di cottura

Una volta scesi a patti con l’idea che la cucina one pot è nata da un italiano, possiamo analizzare i vantaggi che comporta. Non si tratta solo di tempi di cottura più corti e di meno stoviglie da lavare, che comunque sono due caratteristiche da non sottovalutare. Cucinando tutto insieme, il sapore del piatto sarà più intenso, perché gli ingredienti si legano meglio in cottura. Inoltre, la pasta rilascerà i suoi amidi senza perderli al momento della scolatura, e il risultato finale sarà un piatto molto più cremoso e saporito. L’unico svantaggio è che, per cucinare per tante persone, serve una padella davvero molto grande, oppure è necessario preparare più contenitori con la stessa preparazione: un po’ scomodo, ma dato che i tempi di cottura si riducono notevolmente è un piccolo compromesso con cui si può scendere a patti.

Superati i pregiudizi, e con qualche accorgimento, la cucina one pot può essere davvero un metodo sfruttabile nella vita quotidiana. Ricordate sempre che l’acqua da aggiungere ai vostri ingredienti deve essere a temperatura ambiente, altrimenti raffredderà tutto il preparato, e la fiamma deve rimanere media, in modo che i liquidi sobbollano ma senza evaporare. Rispettate sempre con precisione le dosi di acqua – di solito deve essere circa tre volte il peso della pasta – e usate una padella antiaderente e spaziosa, meglio ancora se munita di coperchio.

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Idee di ricette one pot anche dalla tradizione italiana

Ora che conoscete tutti i segreti della cucina one pot, non vi resta che provarla per scoprire se è effettivamente l’ennesima moda o se davvero può essere un nuovo metodo di cottura interessante. Il piatto one pot più famoso è la ricetta originale, la pasta: il procedimento “unico” può essere applicato praticamente a qualsiasi tipo di condimento. I cultori della cacio e pepe rabbrividiranno, ma la mitica pasta romana si presta molto bene a essere cucinata one pot, così come la pasta al pomodoro: dovete semplicemente mettere ogni ingrediente in padella, aggiungere il giusto quantitativo di acqua, mescolare ogni tanto e lasciare amalgamare il tutto. Altra specialità da sempre one pot è la pasta e patate alla napoletana: se non si cucinasse tutto nella stessa pentola, non risulterebbe così cremosa.

Se volete immergervi nella cultura italoamericana potete preparare la pasta Alfredo, antica ricetta italiana trasformata quando arrivò per la prima volta negli USA. Dovete unire pasta, cipolla, aglio, olio, panna fresca, sale, pepe, brodo vegetale al posto dell’acqua e poi la chicca americana, il petto di pollo sfilacciato. Va mescolata molto spesso, e poco prima di toglierla dal fuoco cosparsa di una generosa quantità di parmigiano grattugiato.

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Anche se la pasta è la preparazione più diffusa (e più facile) della cucina one pot, con questa tecnica si possono preparare  anche tantissimi altri piatti. Il pollo al forno, per esempio, da tagliare e mettere in una pirofila insieme a patate a spicchi, carote a rondelle, sale, pepe, un po’ d’olio e spezie a piacere. Infornate tutto e in circa un’ora il vostro pollo assumerà un sapore delizioso. Stesso discorso per lo spezzatino di manzo: unite in una pentola capiente la carne a cubetti, sedano, carote e cipolle tritati, qualche patata a tocchetti e un filo d’olio. Cuocete a fuoco basso e aggiungete, ogni tanto, dell’acqua o del bordo caldo.

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Quello che i piatti non dicono
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