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2 Dicembre 2019 11:00

Le ricette di Natale più famose al mondo

Cosa si mangia a Natale all’estero? Dalle Coquilles Saint-Jacques francesi, all'escudella spagnola, passando per la smalahove, la testa di pecora norvegese, fino ad arrivare ai blinis russi, al lechon filippino e alla farofa brasiliana. Vi raccontiamo i piatti tradizionali di 8 diversi paesi: ecco le ricette natalizie più famose al mondo.

A cura di Francesca Fiore
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Coquilles Saint-Jacques in Francia, escudella in Spagna, martinsgans in Germania. Ma anche puto bumbong nelle Filippine e la farofa di pollo in Brasile: ecco le ricette di natale più famose al mondo.

Ricette di Natale nel mondo: i piatti più conosciuti

Le ricette di Natale nel mondo sono tantissime: ma noi italiani, un po’ per campanilismo un po’ per la nostra grande tradizione, le conosciamo poco. Anche gli italiani all’estero, probabilmente, corrono qua e là per accaparrarsi delle vongole con cui fare la pasta, un panettone importato o prodotto (male) in loco, uno spumante di sotto marca: invece, potrebbero sfruttare la propria posizione, per sperimentare piatti di Natale alternativi alle ricette italiane.

1. Natale in Francia: coquilles Saint-Jacques e fressure de porc

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Partiamo da un paese che conosciamo bene, anche se la nostra cucina e quella francese non sono così simili come pensano in molti. Sarebbe impossibile fare un elenco esaustivo di tutte le ricette del Reveillon, la cena della vigilia che, come da noi, prevede piatti diversi a seconda delle regioni. Ma una cosa è certa: un pranzo natalizio parigino non può iniziare senza escargot, le lumache, ostriche, salmone e pâté di foie gras. Un piatto particolare che si gusta in diverse zone è il coquilles Saint-Jacques, un mollusco dalle grandi dimensioni che viene gratinato al forno e servito nella sua stessa conchiglia. Tanti anche i piatti a base di carne, come la fressure de porc: frattaglie di maiale servite con delle patate, specialità delle regioni del nord. O ancora, il tacchino con le castagne, tipico della Borgogna, l’oca in Alsazia, o ancora il prosciutto al forno.

Immancabili le fondute di formaggio e le zuppe, ma anche le torte salate ripiene di verdure, come le celebri quiche e in particolare la Lorraine, la più famosa, che comprende anche uova, crème fraîche e pancetta o l’alsaziana, con l’aggiunta di cipolle. Veri protagonisti della cena della vigilia sono però i dolci, fra cui la bûche de Noël, un tronchetto natalizio solitamente ricoperto di cioccolato, o la galette des Rois, chiamata “torta dei re”. Infine, oltre ai biscotti tradizionali, un rito particolare si svolge in Provenza, dove vengono serviti 13 tipi di dolci diversi, ognuno in rappresentanza di un apostolo più quello che rappresenta la figura di Cristo.

2. Natale in Spagna: dalle zuppe al tacchino ripieno

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Così come a casa nostra, in Spagna, a seconda delle diverse Comunidad, il pasto principale del Natale può essere la cena del 24 o il pranzo del 25: ogni comunità ha le sue ricette, che spesso differiscono anche di chilometro in chilometro. In Catalogna è immancabile l’escudella, una zuppa a base di patate, cavolo e diversi tipi di carne, in cui si cuociono le galets, pasta a forma di conchiglia. In genere questo piatto è seguito dal tipico tacchino ripieno: la carne che rimane servirà per fare i cannelloni (canelons) che, a differenza di quelli italiani, si fanno solo con gli avanzi di carne cotti al forno e cosparsi di besciamella. La zuppa madrilena per eccellenza, invece, è il cocido: a base di ceci, verdure, patate, carne di vitello e maiale. Il tacchino non si mangia solo in Catalogna, ma anche in Extremadura, dov’è accompagnato dai cardi, e alle Baleari, dove viene farcito e cotto al forno. Sempre in Extremadura, il piatto principale è composto da risotto e caldereta de cordero, cioè un agnello stufato con aglio, vino bianco ed erbe provenzali. Nella Comunità valenciana e nella  Murcia la carne viene invece trasformata in polpette, las albondigas.

Anche l’agnello è un piatto molto usato, in particolare il Lechazo de Castilla y León, agnello con denominazione d’origine protetta, che si cucina nel forno a legna, mentre ne La Mancha si predilige la cacciagione. Non mancano i piatti marini come il besugo, un pesce simile al baccalà che si cuoce al forno con il limone tipico delle zone centrali, o le zuppe di pesce andaluse. Discorso a sé merita la gastronomia basca: qui si mangiano zuppa all’aglio, baccalà o besugo, caldereta (un brodo in cui si fanno cuocere zampe del maiale e verza) mentre in Galizia si utilizza il cappone. E i dolci? Anche qui il capitolo è lungo: dal roscón de reyes, tipico del 6 gennaio, al celebre torrone di Jijona, passando per le mantecadas e i pestiños di Andalusia ed Estremadura, le casadielles delle Asturie, i paparajotes della Murcia, la intxaursalsa basca così via.

3. Natale in Germania con oca e gnocchi

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Il pranzo di Natale in Germania è un pasto molto ricco: il piatto principale in molte regioni è il martinsgans, un arrosto d’oca ripieno di castagne, mele e cipolle, che viene servito con il cavolo rosso, ma anche i klöße, gnocchi di patate dalle grandi dimensioni. Non manca su molte tavole il maialino arrosto, le salsicce bianche bollite e soprattutto il christstollen, un pane a base di noci, uva passa, limone e frutta secca. Ma sono i dolci i veri protagonisti del Natale, in particolare il lebkuchen, una torta con spezie e miele, ma anche il christbaumgebäck, dessert a forma di albero di Natale decorato, e il dresdner stollen, a base di marzapane e frutta, che siprepara il 6 dicembre ma si mangia fino a Natale.

4. Natale in Norvegia: chi conosce la smalahove?

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Più si vira verso nord, più il Natale diventa una festa sentita: è così in Norvegia – ma anche negli altri paesi scandinavi – che, già da metà novembre, celebra riti e si riempie di luci e decorazioni varie. Immancabili sulle tavole norvegesi i ribbe e i pinnekjøtt, rispettivamente costolette di maiale e di agnello, di solito serviti con crauti e patate bollite; ma in molte parti della Norvegia è il merluzzo, o meglio lo stoccafisso, a farla da padrone, cioè il lutefisk cotto al forno. Un piatto particolare che si fa solo in alcune zone della Norvegia è la smalahove, la testa di pecora, che viene bollita, cotta al vapore e in alcuni casi affumicata. Goro, krumkaker o berlinekrans, per quanto riguarda il capitolo dolci, ma soprattutto l’immancabile casetta di pan di zenzero, da fare in casa insieme alla famiglia. Così anche gli småkaker: sette diversi tipi di biscotti natalizi che devono essere fatti tutti in casa per poi consumarli insieme il giorno di Natale.

5. Natale in Inghilterra: la fortuna del Christmas pudding

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Tanti i piatti inglesi regionali delle feste, come il Cornish pasty, o pasticcio di carne della Cornovaglia, uno sformato a base di vitello, patate e cipolle che sono avvolte in uno strato di pasta sfoglia. Non molti sanno che il tacchino ripieno accompagnato dalla salsa ai mirtilli è un piatto natalizio targato Gran Bretagna – malgrado siano stati gli USA a renderlo celebre – e si chiama Christmas stuffing turkey. E non si mangia da solo: infatti, in un unico piatto, gli inglesi servono il tacchino, i cavolini di Bruxelles, i pigs in blankets – salsicce avvolte da fettine di bacon – patate e carote arrostite, salse varie (non solo quella di mirtillo). In alcune parti della Gran Bretagna il tacchino è sostituito dal roast beef o da uno spezzatino stufato nelle birre stout (come la Guinnes), accompagnati da patate al forno cotte nel burro. Ma la vera festa arriva quando si distribuisce il Christmas pudding, un pudding al cui interno è nascosta una moneta di cioccolato che porterà fortuna a chi la troverà nella propria fetta.

6. Natale in Russia: blinis, caviale e Insalata Oliver

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Un po’ Asia un po’ Europa, la Russia custodisce ricette e tradizioni natalizie molto particolari. Il Natale ortodosso cade il 7 gennaio, perché la chiesa ortodossa calcola le date di alcune festività secondo il calendario Giuliano: anche il capodanno è naturalmente sfalsato e solitamente cade fra il 13 e il 14 gennaio. Prima del giorno di festa, per tradizione i fedeli osservano una quaresima di 40 giorni in cui mangiano solo cibi magri (socelnik): in realtà anche il 31 dicembre è considerata una data importante perché proprio in quella sera si scambiano i regali in famiglia e si mangia dunque in maniera più abbondante. La cena della Vigilia deve essere fatta da 12 portate – in riferimento agli apostoli – che non prevedono né carne né pesce. Ma quali sono le portate principali delle feste natalizie in Russia?

Il pasto della festa inizia con il buffet di antipasti, che comprendono i blinis di grano saraceno con caviale, uova farcite e decorate sempre con caviale, la lingua di manzo salmistrata  (zalivnoje iz yazyka s khrenom), solitamente viene accompagnata dalla salsa al rafano, sottaceti fatti in casa, insalata di barbabietole e l’immancabile insalata russa che in Russia si chiama Insalata Oliver, dal nome dello chef che la inventò a metà del XIX secolo (Lucien Olivier). Fra i piatti principali il kulebiaka, un maialino da latte con polenta di grano saraceno, sterliadj zalivnaja, lo storione  lesso e accompagnato da salsa di cipolle fritte, funghi e carote, ugorrj v vine, un’anguilla cotta in un mix di vino rosso, cipolle e succo di limone, vellutata ai funghi di bosco. La cena si conclude con i vari dolci, come il kut'ja, una sorta di porridge dolce, il prianili, un dessert a base di mele e spezie o la torta alla ricotta.

7. Natale nelle Filippine: Noche Buena a base di riso e street food

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Per i filippini il Natale è davvero importante: sono l’unico Paese asiatico prevalentemente cristiano (il 90% circa della popolazione è cristiana, di cui un buon 80% è cattolico. Il Natale nelle Filippine viene dunque festeggiato in maniera plateale e il più a lungo possibile: le celebrazioni formali cominciano il 16 dicembre, ma già da settembre si possono vedere luci e addobbi per le strade, oltre che assistere a celebrazioni ed eventi festivi. Durante il 24 dicembre, quasi tutte le case sono impegnate a prepararsi per la “Noche Buena”: molte ricette sono di derivazione europea, spagnola in particolare. Si mangia l'hamon, una sorta di prosciutto dolce, il lechon (maiale arrosto) accompagnato dal riso al vapore, l’arroz, un piatto con il riso più o meno brodoso (in alcune zone delle Filippine somiglia più a un risotto), bulalo (un piatto di manzo). Fra i dolci natalizi più celebri il bibingka, una torta a base di riso e il puto bumbong, altro dolce fatto sempre di riso a vapore, condito con burro e scaglie di cocco e zucchero di canna, il leche flan (dolce di crema pasticciera) e la macedonia di frutta locale. Ma il bello della nottata deve ancora arrivare: dopo la tradizionale messa, infatti, i filippini si riversano nelle strade per mangiare i piatti dello street food locale, tappa immancabile delle celebrazioni del Natale.

8. Natale in Brasile: panettone e farofa in costume

In Brasile il Natale è molto sentito e particolare: chi non vorrebbe festeggiare il Natale in maniche corte, almeno una volta? La peculiarità è appunto questa: se le temperature suggeriscono un bel bagno, le tradizioni importate dall’Europa fanno si che tutto sia addobbato proprio come una tipica città del Vecchio Continente. Anche il menù di Natale è un mix fra le tradizioni europee e quelle locali: si mangia il tacchino ripieno ma anche la farofa di pollo, in alcune parti del Brasile si mangiano specialità di derivazione tedesca, come gli stollen, o italiana, come il panettone e le lasagne. Un oiatto c he non può mancare sulle tavole natalizie brasiliane è il chester, una sorta di grande polpetta di tacchino, ma anche verdure arrostite, riso, prosciutto, insalate di patate. E per dessert c’è il bolo de Natal (dolce di Natale): fatto con uova, farina, zucchero e latte e poi infornato, o in alcune zone, fritto.

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