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13 Febbraio 2025 9:00

Cosa si mangia a Carnevale nel mondo: 15 specialità da conoscere

Parafrasando il famoso proverbio, a Carnevale ogni ricetta vale. Abbiamo raccolto specialità dolci e salate che arrivano dall'Europa e dal resto del mondo perfette per celebrare in modo alternativo questa festività, sempre sotto il segno di piatti golosi.

A cura di Federica Palladini
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In Italia, il Carnevale è una festa molto sentita, dove la tavola gioca un ruolo fondamentale nelle celebrazioni. Tra maschere, carri allegorici e sfilate storiche, non mancano di certo golosità tipiche, spesso fritte e cosparse di zucchero, come chiacchiere e castagnole, da gustare per tutto il periodo, che culmina nel martedì grasso. Ma la festività made in Italy propone anche specialità salate: non passa certo inosservata la lasagna napoletana, carica di ragù, polpettine, ricotta, caciocavallo e uova sode.

Cosa succede nel resto del mondo? Partiamo dall’Europa, dove in certi stati la festività è altrettanto celebrata in grande: in Francia si preparano i bugnes, irresistibili frittelle a forma romboidale, mentre in Spagna ecco comparire i churros evergreen, così come in Germania è difficile farsi mancare i berliner, meglio conosciuti come krapfen. Nel Regno Unito spazio ai pancake, che hanno pure un giorno dedicato, mentre in Belgio, ecco che spuntano le irresistibili smoutebollen, soffici “palline” fritte e farcite con uvetta e mele. E non finisce qui: volando dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, a New Orleans, fa bella figura una ciambella scenografica e sfavillante, detta King Cake, mentre il Brasile sfoggia un mix di dolce e salato dove spicca la sostanziosa feijoada, simbolo gastronomico per eccellenza.

Se quest’anno vuoi arricchire il tuo Carnevale con sapori nuovi (o diversi), puoi lasciarti ispirare dalle 15 specialità che abbiamo selezionato, che comprendono anche piatti provenienti da Russia, Svizzera, Canarie, Cipro, Repubblica Ceca e Caraibi, per un vero e proprio viaggio nel gusto.

1. Bugnes (Francia)

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Iniziamo il tour dalla Francia, un paese come l’Italia in cui la tradizione carnevalesca è molto sentita: vengono coinvolte tantissime città da Nord a Sud, alcune con festeggiamenti caratteristici, come quelli famosissimi di Nizza, o patrimonio Unesco di Granville, in Normandia. Tra i dolci più tipici che si possono assaggiare ci sono le bugnes, frittelle diffuse in particolare nella zona di Lione, conosciute con il nome di Bugnes Lyonnaises: si tratta di dolcetti lievitati che possono essere più o meno croccanti, con un impasto che varia di consistenza da quello delle nostre chiacchiere alle soffici ciambelle. Sono spesso aromatizzate all’arancia, alla vaniglia, ma anche al rum e si mangiano cosparse di zucchero semolato.

2. Smoutebollen (Belgio)

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Particolarmente amato è pure il Carnevale in Belgio, dove il più famoso si organizza nella città di Binche: dichiarato patrimonio Unesco nel 2003, vede sfilare per le strade centinaia (se non migliaia) figuranti con maschere di cera travestiti da Gilles, un personaggio folcloristico che risalirebbe al ‘700, se non al ‘500, che danza e suona i tamburi. A riempire lo stomaco ci pensano le smoutebollen, frittelle morbide e dorate, simili ai tortelli, arricchite con uvetta, mele o altra frutta fresca, servite con una spolverata di zucchero a velo: sono un tipico street food che troverai ovunque.

3. Berliner (Germania)

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Non c’è karneval tedesco che si rispetti senza i krapfen, golosissime brioche di pasta lievitata ripiene di confettura di albicocche o di lamponi e spolverate di zucchero a velo. In Germania sono popolari con il nome di Berliner Pfannkuchen, o più semplicemente Berliner: nonostante siano disponibili tutto l’anno, sono tra i protagonisti delle celebrazioni del Rosenmontag, il lunedì che precede il mercoledì delle ceneri e che dà inizio alla Quaresima: impossibile che manchino sulle bancarelle ai bordi delle strade durante le sfilate.

4. Semla (Svezia)

Semla

Approdiamo in Svezia (e in generale nei Paesi Scandinavi), dove seppur il Carnevale sia meno sentito contempla ugualmente un dolce tipico, da gustare il martedì grasso: un ultimo peccato di gola prima del lungo periodo di “penitenza” che precede la Pasqua. Stiamo parlando dei semla, morbidi panini rotondi che risalgono al 1541: sono aromatizzati al cardamomo e farciti con un ripieno sfizioso a base di mandelmassa (che ricorda la pasta di mandorle) e panna montata. Come si mangiano? Tradizionalmente si accompagnano a una tazza di latte caldo, ma vanno bene anche con il tè o il caffè.

5. Schenkeli (Svizzera)

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Gli schenkeli sono dolcetti fritti svizzeri tipici del Carnevale: il loro nome significa "cosce" per via della forma affusolata e per questo vengono chiamati anche “cosce di dama” o “gambe di dama”. L’impasto è a base di burro, zucchero, uova, farina e lievito, profumato con scorza di limone e kirsch, il celebre distillato di ciliegie. Dopo un riposo, l’impasto viene modellato in piccoli cilindri e fritto in olio o strutto fino a doratura. Il risultato? Sono croccanti fuori e morbidi dentro, perfetti da gustare con tè o caffè durante il Basler Fasnacht, il grande Carnevale di Basilea.

6. Pancake (Regno Unito)

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Sono proprio loro, le tipiche frittelle della colazione anglosassone: nel Regno Unito hanno un giorno dedicato, il Pancake Day, che coincide con il martedì grasso (Shrove Tuesday). Questa tradizione ha radici medievali, quando bisognava consumare burro e uova prima dell’inizio della Quaresima, dato che diventavano ingredienti proibiti. A Londra e in altre città si organizzano delle divertenti Pancake Races, gare in cui i partecipanti corrono con una padella in mano cercando di far saltare i pancake per almeno tre volte senza farli cadere.

7. Churros (Spagna)

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Vera e propria icona dello street food spagnolo, i churros sono le classiche frittelle allungate realizzate con un impasto simile a quello della pasta choux e passate in un mix di zucchero e cannella prima di essere consumate ancora calde, magari in abbinamento a della confettura o, ancora meglio, a una tazza di cioccolata calda in cui intingerle. Si trovano tutto l’anno, si mangiano a colazione come a merenda, e quindi non possono che fare anche la loro comparsa per il Carnevale, la festa più golosa che si sia. Il place to be per la Spagna? Cadice, nella splendida Andalusia.

8. Bourekia (Cipro)

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Eccoci a Cipro, dove i festeggiamenti del Carnevale durano 10 giorni, come da tradizione greca: i più caratteristici sono quelli della città di Limassol (o Lemesos), che oltre a essere i più grandi dell’isola fanno anch’essi parte del patrimonio Unesco, grazie al loro mix di influenze bizantine e veneziane. Tra le specialità gastronomiche, da segnalare ci sono i bourekia, sfiziosi fagottini di pasta fritta ripieni di formaggio locale zuccherato e aromatizzati alla cannella: si preparano in famiglia e si acquistano anche per strada.

9. Blinis (Russia)

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I blinis sono sottili frittelle di origine russa, simili alle crêpes, ma leggermente più spugnose, preparate con farina, latte, uova e lievito, con versioni che contengono anche acqua o yogurt. Tradizionalmente si gustano durante la Maslenitsa, celebrazione ortodossa analoga a quella del Carnevale, dalle origini pagane, che festeggia il ritorno della primavera dopo l’inverno: l’aspetto a disco, infatti, richiamerebbe il sole. Possono essere serviti sia in chiave dolce, con miele o confetture, sia salata, con panna acida, salmone e caviale.

10. King cake (Stati Uniti)

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Il dolce simbolo del Mardi Gras di New Orleans? Senza dubbio la King cake, una ciambella decorata con glassa e zuccherini colorati viola, verde e oro, che rappresentano i colori ufficiali di questo Carnevale straordinario, istituito nel ‘700 e che attira turisti da tutto il mondo per la sua commistione di culture e le vivacissime parate. Elemento imprescindibile è proprio questa torta scenografica, che nella filosofia ricorda la galette de rois, visto che all’interno nasconde spesso una piccola sorpresa.

11. Papos de anjo (Brasile)

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Ricetta di origine portoghese, portata in Brasile dai colonizzatori e diventata un classico della pasticceria locale: si chiamano papos de anjo (traducibili come “parole d'angelo") e sono piccoli dolcetti a base di tuorli d'uovo montati, cotti negli stampi da muffin e poi fatti leggermente bollire nello sciroppo di zucchero, che può essere aromatizzato con rum, scorza d’arancia o vaniglia. Il Carnevale brasiliano non ha certo bisogno di presentazioni, con quello di Rio che invade le strade della metropoli per giorni interi.

12. Feijoada (Brasile)

piatti tipici cucina brasiliana

Restiamo in Brasile per introdurre qualche ricetta salata: qui non può che entrare in scena la feijoada, il famoso piatto nazionale brasiliano. Una preparazione ricca e sostanziosa a base di fagioli neri e carne di maiale, servita con verdure, riso o farofa, che serve a dare energia al corpo per sostenere i balli sfrenati che si protraggono anche di notte.

13. Papona (Tenerife, Spagna)

Da annoverare tra i carnevali più sfarzosi al mondo c’è anche quello di Santa Cruz de Tenerife, nella splendida cornice delle Canarie. Qui, tra sfilate di carri e la celebre Gala de la Reina, la serata in cui viene eletta la regina del Carnevale, spunta la papona: si tratta di una ​​grande patata al forno, cotta con la buccia, che viene scavata e farcita con vari ingredienti. Tradizionalmente, il ripieno include tonno, mais dolce, dadini di prosciutto cotto, olive e maionese.

14. Corn soup e doubles (Trinidad e Tobago)

Durante il Carnevale di Trinidad e Tobago, in particolare quello di Port of Spain, tra i più “esuberanti” dei Caraibi, ci sono due piatti tipici che si mettono in bella mostra, la corn soup e i doubles. La prima è una zuppa cremosa a base di mais fresco, latte di cocco e spezie, servita calda nei chioschi lungo le strade. I secondi, invece, sono panini fritti farciti con curry di ceci e conditi con chutney di mango o salsa piccante. Come per la feijoada, anche in questo caso sono perfetti per ricaricarsi ed essere pronti per i festeggiamenti del giorno successivo.

15. Vepřo knedlo zelo (Repubblica Ceca)

Concludiamo le danze trasferendoci in Repubblica Ceca, dove tra febbraio e marzo arriva il Masopust, che significa proprio “rinunciare alla carne”. Si tratta, quindi, dell’ultima possibilità prima del periodo di astinenza quaresimale di mangiare carne: l’occasione, a Praga e dintorni, si coglie al volo per banchettare con il vepřo knedlo zelo, piatto tradizionale che si compone in tre parti: un arrosto di maiale tagliato a fette, grossi gnocchi di pane anch’essi affettati (knedlíky) e crauti stufati. Il tutto possibilmente innaffiato da birra.

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Quello che i piatti non dicono
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