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21 Febbraio 2023 10:26

Storia dei pancake: il dolce greco diventato protagonista di una gara di corsa inglese

Nel Regno Unito hanno addirittura un giorno dedicato, che cade nel martedì grasso e una gara molto divertente a loro intitolata: scopriamo storia, curiosità e trucchi per fare i pancake in casa.

A cura di Monica Face
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Piccoli, tondi, soffici e farciti con sciroppo d’acero, ma anche miele, cioccolato fuso o accompagnati con yogurt, frutta secca e fresca. I pancake, colazione tipica dell'America settentrionale, sono famosi in tutto il mondo. Nel Regno Unito hanno persino una giornata dedicata che cade il martedì grasso. Sembra però che le origini non siano americane, come tutti pensano. Scopriamo la storia dei pancake e qualche trucco per farli alla perfezione.

Storia di un dolce anglosassone, che però nasce in Grecia

"Un dolcetto tondo, a base di farina, acqua, olio, servito con il miele". Ti fa pensare proprio al pancake americano vero? Eppure questa definizione è presente in un documento dell’antica Grecia, risalente al 500 a. C. in cui Cratino e Magnete, commediografi del più noto Aristofane, citano proprio un dolce con queste caratteristiche. Lo chiamavano teganites o tagenites in riferimento al tegame in cui venivano cotti e, anche se la versione greca era senza lievito, forma e consistenza fanno pensare proprio che sia la primissima versione del pancake.

Assimilata poi dai Romani e diffusa in tutta Europa, ogni paese ha iniziato a prepararlo in maniera diversa, ma è la versione anglosassone che lo ha reso famoso al punto da aver istituito il Pancake Day.

Il Pancake Day

Se in Italia, nel periodo di carnevale, si usa preparare frappe, dette anche chiacchiere e castagnole, nel Regno Unito si fanno invece i pancake. E fin qui niente di strano. La curiosità è che, nel giorno del martedì grasso, il Shrove Tuesday appunto, è usanza organizzare della gare. Si tratterà di giudicare quale sia la frittella più gustosa, starai pensando. E invece no, perché sarebbe troppo “normale”. Si tratta invece di una corsa, con tanto di bandiera di arrivo, in cui i concorrenti, con indosso grembiule e cappello da chef, devono correre tenendo una padella in mano e, durante il tragitto, hanno il difficile compito di fare volteggiare in aria i pancake almeno tre volte. Ma come nasce questa usanza?

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La Pancake Race: ecco da dove nasce

L'originale corsa risale addirittura al 1434 ed è legata a una curiosa storiella. Sembra infatti che una signora, il giorno prima dell’inizio della Quaresima, il martedì grasso appunto, stesse preparando dei pancake in casa, quando sentì il suono della campana che segnava l’inizio delle confessioni. Presa dall'urgenza del perdono di chissà quale peccato, corse verso la chiesa ma, non avendo terminato la preparazione, uscì di casa con la padella in mano, ancora calda, facendo volteggiare di tanto in tanto i dolcetti in aria per non farli bruciare.

Non sappiamo cosa avesse da confessare la signora al punto da dover scappare via di casa in quel modo, quel che è certo è che ancora oggi nel giorno di martedì grasso, vengono organizzate diverse Pancake race. La più celebre? Sicuramente UK Parliamentary Pancake Race che si svolge nei Victoria Gardens, tra la Houses of Parliament e il Big Ben e che vede tra i concorrenti anche politici delle due camere, con tanto di cappello da chef e grembiule, correre con la padella in mano facendo volteggiare i pancake.

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Tre trucchi per fare i pancake

Non siamo in grado di darti consigli su come vincere la gara senza inciampare, né tanto meno come fare per evitare che le frittelle cadano per terra, ma sappiamo perfettamente quali sono i trucchi per fare degli ottimi pancake in casa.

  1. Latticello. Nell’America settentrionale la colazione con i pancake è molto diffusa ed è per questo motivo che negli scaffali dei supermercati è facile trovare il buttermilk, che noi chiamiamo latticello. Si tratta di un sottoprodotto della trasformazione in burro della panna: ha un sapore acidulo ed è il protagonista di ricette salate e dolci tra cui, appunto, dei pancake. Se hai la fortuna di vivere in zone di montagna, probabilmente non avrai difficoltà a reperirlo: sono tante le malghe che lo vendono al dettaglio ed è facile acquistarlo anche nei negozi dei paesi limitrofi. Ma se avessi difficoltà a trovarlo, sappi che puoi preparare il latticello in casa mescolando latte, yogurt e succo di limone, oppure latte e panna semi montata.
  2. Come fare l’impasto dei pancake. Come nel caso muffin, la regola è lavorare gli ingredienti secchi separatamente da quelli umidi. Niente planetarie o robot da cucina, quindi, ma sono sufficienti due ciotole capienti: in una metterai farina, zucchero, lievito e bicarbonato, nell'altra invece il latticello, il burro fuso e le uova. Mescola separatamente e poi aggiungi le polveri un cucchiaio alla volta agli ingredienti liquidi. E ricorda che non serve mescolare a lungo, anzi: il trucco per avere dei pancake soffici è proprio mescolare poco. Quando avrai raggiunto un composto omogeneo, coprilo e lascialo riposare in frigorifero per mezz’ora.
  3. La cottura. La padella deve essere antiaderente: scaldala dopo averla unta leggermente e versa un mestolo di impasto. Non occorre stenderlo o spalmare: il composto diventerà tondo e inizierà a cuocere sotto. Quando ti accorgi che sulla superficie si iniziano a vedere le prime bollicine, utilizzando una spatola capovolgi il pancake e fallo cuocere dall'altro lato ancora un minuto, poi spostalo e procedi con il secondo.

Conservazione

Qualora dovessero avanzare, aspetta che siano completamente freddi e sistemali in scatola di latta con chiusura ermetica: in questo modo si conservano per un paio di giorni. Al momento dell’utilizzo ti consigliamo di scaldarli nel forno o nel microonde per pochi minuti.

Se vuoi farne molti e congelarli ti suggeriamo di suddividerli mettendoli in sacchetti individuali oppure mettendo un foglio di carta antiaderente tra l’uno e l’altro. In questo modo sarà più facile staccarne uno e scongelarlo, riponendo gli altri in congelatore, dopo averli richiusi. Puoi lasciarli su un piatto, a temperatura ambiente per una notte, oppure metterli nel microonde per pochi minuti.

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Quello che i piatti non dicono
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