22 Novembre 2022 12:50

Thanksgiving Day: i piatti più celebri del Giorno del Ringraziamento

Una festa americana diventata famosa in tutto il mondo soprattutto grazie al cinema: è il Giorno del Ringraziamento, celebrazione che mette al centro il pasto da condividere. Il Thanksgiving Day, infatti, trae forza dal momento del pranzo, che viene consumato insieme a parenti e amici e in cui si ringrazia Dio per le cose che ci sono state concesse. Oggi vi raccontiamo quali sono i piatti più celebri che gli americani cucinano durante la Festa del Ringraziamento.

A cura di Francesca Fiore
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Il più famoso è il tacchino accompagnato dalla salsa di mirtilli, ma certo non è l'unico: stiamo parlando del piatti del Giorno del Ringraziamento, ricorrenza americana ormai famosa in tutto il mondo. Fulcro della festa, il pranzo (o la cena) in famiglia, un momento fondamentale della celebrazione, così come lo sono le ricette che si utilizzano.  Dal Cornbread, il pane di mais, alle mashed potatoes, passando per lo yam (torta di zucca) e per la torta con le noci peacan, ecco tutte le ricette tradizionali del Thanksgiving Day.

Thanksgiving Day: origini della festa e tradizione moderna

Anche se oggi è considerata una festa laica, il Giorno del Ringraziamento è una festa legata alla visione religiosa dei Padri Pellegrini, che arrivarono sulle coste americane nel 1620 a bordo della Mayflower. Questi, provenienti prevalentemente da Gran Bretagna e Irlanda, scappavano dalla persecuzione religiosa subita in patria a causa del credo calvinista: una volta arrivati già decimati sulle coste del Nuovo Mondo dovettero affrontare un inverno molto duro, a causa dell'impossibilità di coltivare gli stessi ortaggi della madrepatria. I terreni americani, infatti, avevano caratteristiche ben diverse da quelli europei: furono proprio i Nativi Americani a indicare ai nuovi arrivati quali prodotti coltivare e quali animali allevare, in modo da superare il secondo inverno. Naturalmente, si trattava di granoturco e tacchini, alimenti sconosciuti agli europei. Dopo le difficoltà del primo inverno, i Pellegrini indissero quindi un giorno di ringraziamento a Dio per l'abbondanza ricevuta e per celebrare il successo del raccolto. Alla prima festa furono invitati gli indigeni, senza i quali i "nuovi americani" non sarebbero sopravvissuti.

La prima proclamazione ufficiale della festa risale al 29 giugno 1676 per opera di Edward Rawson, che redasse un atto per conto del governatore della contea di Charlestown, in Massachusetts: nel documento, però, si parlava di indire una festa non solo per ringraziare ma anche per celebrare la vittoria contro gli "indigeni pagani". Fu però George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti, a ufficializzare la giornata nazionale di ringraziamento nel 1789.

È quasi scontato dire che questa festa è stata a lungo contestata dai Nativi Americani, a causa della massiccia manipolazione dei dati che le istituzioni statunitensi hanno portato avanti per secoli con l'obiettivo di minimizzare lo sterminio degli indigeni. In particolare, due studiose nordamericane, Judy Dow e Beverly Slapin, si sono domandate pubblicamente se l'elaborazione del mito del Thanksgiving non serva a reprimere i sensi di colpa dei bianchi per aver sottratto le terre (e la cultura) ai nativi americani.

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La grazia presidenziale ai due tacchini

Un elemento molto particolare di questa festa, entrato in scena solo nel 1963, è quella della grazia presidenziale ai due tacchini. Ad aprire la strada a questa usanza John Fitzgerald Kennedy che, in quell'anno, scelse di non cucinare il tradizionale tacchino donato al Presidente dalla National Turkey Federation fin dal 1947 e di salvargli la vita concedendo appunto la "grazia presidenziale". Oggi questo è una dei momenti più amati dagli americani: la National Thanksgiving Turkey Presentation, com'è stato chiamato il rito, si svolge due giorni prima della festa, quando la grazia viene concessa a due tacchini. Il primo, infatti, ha il compito di aprire la parata sulla Main Street di Disneyland, poi entrambi vengono trasferiti nel ranch di Frontierland, nel parco stesso (se ne graziano due proprio nel caso in cui il tacchino che deve aprire la parata abbia qualche problema). Dal 2003 sono proprio i cittadini americani a scegliere il nome dei tacchini, votando sul sito della Casa Bianca.

Cosa si mangia durante il Giorno del Ringraziamento

È il cinema ad aver reso così famoso il pranzo del Giorno del Ringraziamento: tacchini ripieni con salsa al mirtillo si vedono in quasi tutti i film sulla vita familiare americana, ma anche le sfilate cittadine hanno molti riferimenti al cibo. L'atto del mangiare che rappresenta la condivisione delle risorse con i Nativi Americani: è questo il significato che la gran parte degli americani dà a questa festa, malgrado le contestazioni storiche e gli eventi del passato che celebravano la loro "vittoria".  Nel Giorno del Ringraziamento, in tutte le città americane si svolgono parate con carri allegorici e festeggiamenti vari: anche nello stato libero associato di Porto Rico si celebra il Thanksgiving Day. Ma passiamo dunque alle ricette che non possono mancare sulla tavola del Giorno del Ringraziamento.

1. Cornbread: la ricetta americana con farina di mais tipica del Ringraziamento
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Il cornbread è una sorta di pane fatto con la farina di mais, cereale molto coltivato prima dai Nativi Americani e poi dagli americani, servito tradizionalmente durante il pranzo del Ringraziamento per raccogliere salse e sughi. Nella ricetta originale americana il cornbread viene preparato con il cornmeal, una particolare farina di mais, diversa da quella che troviamo in Italia, e con il buttermilk, una preparazione simile al latticello. Nella nostra preparazione abbiamo realizzato il cornbread adattandolo agli ingredienti che possiamo facilmente reperire al supermercato: il risultato sarà comunque ottimo. Per realizzarlo, inoltre, non occorre lievito di birra ma si prepara mescolando insieme farina di mais, farina 00, uovo, lievito in polvere per dolci, latte, zucchero, sale e olio di semi. Una preparazione a metà strada tra il dolce e il salato, da gustare da solo con un pezzettino di burro, come da tradizione americana o per accompagnare le pietanze.

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2. Salsa gravy: la ricetta della tradizione inglese e americana per accompagnare gli arrosti
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La salsa gravy è una salsa tipica della tradizione inglese e americana composta dal fondo di cottura della carne: ha una consistenza cremosa e vellutata e viene utilizzata per accompagnare gli arrosti, perché aiuta a mantenere la carne morbida e saporita, le verdure e le patate.

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3. Purè di patate: la ricetta classica per un purè cremoso
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Il purè di patate è un contorno classico della cucina italiana: cremoso e avvolgente, può essere considerato un vero e proprio comfort food. Adatto alle stagioni più fredde, è ideale per accompagnare pietanze a base di carne, pesce e anche vegetariane. Di facile esecuzione, è a base di patate lesse, latte, burro e parmigiano grattugiato. Per un risultato davvero impeccabile, scegliete delle patate a pasta bianca o gialla piuttosto farinose e asciutte, tra le più indicate per questa preparazione, ma anche per gnocchi e sformati, poiché assorbono meglio i liquidi; inoltre, devono essere vecchie, ma comunque integre, senza germogli e con la buccia liscia.

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4. Apple Pie: la ricetta originale
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La Apple Pie o American Pie, conosciuta in Italia come "torta di Nonna Papera", è la tipica torta di mele americana composta da due strati sottili e friabili di impasto simile alla pasta brisé a base di farina, acqua, burro e sale, che racchiudono un cremoso ripieno di mele, tagliate a fette o a pezzi, aromatizzate alla cannella e arricchite dalla noce moscata e dal limone.

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5. Pecan pie: la ricetta della torta tipica americana invitante e semplice
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La pecan pie è un tipico dolce americano goloso e nutriente: solitamente si prepara per le holidays, le vacanze invernali, ma ormai si può trovare tutto l'anno nei classici diner, le tavole calde, o nelle pasticcerie. Si tratta di una crostata fatta con una base di pasta frolla arricchita con noci pecan e spesso anche sciroppo d'acero: un dolce goloso e croccante che si serve di solito freddo, accompagnato con panna montata o con una pallina di gelato alla vaniglia.

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Quello che i piatti non dicono
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