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12 Luglio 2025 15:00

Come sostituire la fecola di patate: le alternative e come usarle

La fecola di patate è un buon alleato in cucina quando si tratta di dare leggerezza e friabilità agli impasti, ma è un valido aiuto anche in veste di addensante: ecco come rimpiazzarla con amidi, farine e altre alternative in caso non l'avessi a disposizione.

A cura di Federica Palladini
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In cucina si usa soprattutto per alleggerire impasti, rendere più soffici torte e ciambelle, dare friabilità ai biscotti grazie alla sua capacità di trattenere l’umidità. È anche molto apprezzata come addensante naturale: si scioglie facilmente e contribuisce a creare creme lisce e vellutate, senza retrogusti. Ideale quindi per budini, salse dolci o salate e vellutate. Stiamo parlando della fecola di patate, un amido estratto dai tuberi che appare come una polvere chiara, impalpabile, inodore e insapore. Per la sua versatilità e la lunga conservazione capita spesso di averla in dispensa. E se dovesse mancare? Niente paura, perché si può sostituire: di seguito, ecco le diverse alternative, dal classico amido di mais alla più particolare farina di tapioca.

Come sostituire la fecola di patate con un altro amido

Abbiamo appena visto che la fecola di patate è un prodotto che si ottiene dall'essiccazione dell’amido dei tuberi. Al suo posto si può, quindi, optare per un altro amido puro, come per esempio l’amido di mais, conosciuto anche come maizena e molto diffuso sia in cucina sia in pasticceria per le sue capacità addensanti, impiegato in creme (come la crema pasticciera), budini, salse, sughi e zuppe. Anch’esso è un ingrediente senza glutine (fa sempre fede l’etichetta, dove bisogna fare attenzione a eventuali agenti contaminanti), dalla consistenza impalpabile e dal sapore neutro e, per questo, considerato un validissimo sostituto della fecola: pur avendo delle differenze, infatti, il rimpiazzo prevede la stessa quantità, facilissimo da mettere in pratica.

Proporzione sempre di 1:1 per altri due prodotti meno comuni, ma che possono diventare dei preziosi alleati. Il primo è l’amido di riso, gluten free e dalla texture bianca finissima, ha un odore appena percettibile e un sapore delicatissimo. Le sue proprietà sono molteplici, tanto da venire usato anche in cosmesi per i suoi effetti lenitivi, calmanti e rinfrescanti. Come alimento, invece, svolge una funzione di addensante naturale e, in combinazione con la farina, dona leggerezza agli impasti di biscotti, ciambelle, focacce, plumcake, proprio come fa la fecola. Il secondo, invece, è la frumina, che conferisce agli impasti dei dolci e del pan di Spagna sofficità e favorisce la lievitazione, oltre a essere un legante: si tratta di amido di frumento e si ottiene dai chicchi del grano tenero. Rispetto agli altri contiene glutine, ma si presenta sempre come uno sfarinato bianchissimo e (quasi) senza peso.

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Come sostituirla con una farina

Tra le possibilità che si hanno a disposizione c’è quella di sostituire la fecola con una farina, dato che anche in questa situazione si va sul sicuro utilizzando le stesse identiche dosi. Nel caso la ricetta preveda un addensante allora la soluzione migliore è la classica farina bianca: nonostante il gusto sia percepibile, lo è sempre meno di quella di mandorle o di castagne, più indicate se miscelate ad altre farine nel caso si stia preparando un dolce, con l’impasto che acquisterà piacevoli sfumature gustative ed aromatiche. Un buon passepartout è la farina di riso, in quanto neutra, senza glutine, si può usare da sola o in combinazione. Se decidi di adoperarla, fai attenzione alla consistenza del composto che sei abituato a realizzare nel modo classico: potrebbero volerci un po’ di acqua o di latte per regolare la densità. Infine, ecco la farina d’avena, che ha ottime proprietà nutrizionali e un indice glicemico medio-basso: nonostante sia anche un addensante, come la fecola dà il meglio di sé mischiata con la farina 00, in quanto aiuta la lievitazione in impasti che devono crescere e conferisce friabilità a crackers e biscotti.

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Altre alternative da usare al posto della fecola di patate

Le scelte sono già molteplici, ma ce ne sono ancora, nonostante siano meno immediate nell’utilizzo rispetto alle precedenti. La farina di cocco, per esempio, proviene dalla polpa essiccata del frutto. Ha un forte potere assorbente e addensante e, per questo, tende a indurire le preparazioni, oltre a essere molto calorica: il consiglio è aumentare le parti liquide e, in riferimento alla fecola di patate, ridurre la quantità di circa il 15%, facendo delle prove. Dall’allure esotica è la farina di tapioca, che più correttamente rientra nella definizione di amido: la tapioca, infatti, è il prodotto amidaceo che si ricava dalla manioca e dà vita a una polvere bianca adatta alla panificazione gluten free, alla realizzazione di tortillas e crêpes, regalando elasticità e donando corpo a creme, zuppe e salse. Nell’ultimo scenario, il rapporto sarà di 1:1, mentre se la impieghi in torte o impasti, aggiungine circa il 30%, diminuendo leggermente le delle altre farine presenti nella ricetta. Infine, in casi estremi e solo in preparazioni salate per via della sapidità e del tipico gusto che apporta, ecco l’asso nella manica che non ti aspetti: il purè istantaneo, che va bene nella stessa misura. Se lo hai in casa, ti salverà doppiamente la cena.

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