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1 Aprile 2024 13:00

Brinner: dall’Australia la cena che sa di colazione

Hai sicuramente sentito parlare del brunch, magari lo hai anche provato, ma siamo sicuri che ancora non conosci il brinner. Nato diversi anni fa, la “colazione per cena” sta spopolando sui social (e non solo) diventando un trend sempre più amato.

A cura di Martina De Angelis
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Ormai al brunch ti sei abituato. La fusione gastronomica tra breakfast e lunchè  nata negli Stati Uniti d’America ma ormai spopola ovunque, anche in Italia: metà colazione e metà pranzo, unisce i piatti tipici di questi due momenti della giornata in un solo pasto davvero comfort. Ma lo sai che esiste anche la fusione tra colazione e cena? Si chiama brinner, questa volta viene dall’Australia e tiene fede a quello che promette il nome, una fusione tra breakfast e dinner: mangiare a cena quello che di solito si mangia a colazione.

Si tratta in realtà di un’invenzione che esiste da diversi anni – già la serie tv Scrubs la citava in una delle sue puntate – ma che oggi, grazie all’epoca dei social, sta diventando sempre più conosciuta: prova a cercare l’hashtag #brinner e ti si aprirà un mondo tutto nuovo. Oggi ti raccontiamo qualcosa di più sul brinner, un trend gustoso che, siamo certi, presto sarà famoso tanto quanto il suo “cugino” brunch.

Che cos’è il brinner e perché piace tanto

Il brinner è un termine che unisce due parole inglesi: breakfast (colazione) e dinner (cena): in italiano potrebbe essere tradotto come "colacena". Il nome stesso dice di cosa si tratta: un pasto serale che però, invece di avere le pietanze che di solito si consumano a cena, ha come protagonisti i piatti tipici della prima colazione, che ovviamente dato il paese di origine saranno quelli della cultura anglosassone.

Una pratica simile a quella del brunch, quindi, ma in un diverso momento della giornata. Proprio come avviene per il brunch, anche nel brinner si mischiano pietanze dolci e salate e si spazia quindi dai pancakes alle uova strapazzate. Le regole da seguire sono solo due: abbondanza e varietà.

Il segreto del successo del brinner non è tanto nel tipo di proposta, ma nel concetto che c’è dietro: regalarsi una serie di comfort food alla fine di una giornata frenetica e stancante. In questo modo la cena non è più un semplice pasto, ma un vero e proprio momento di coccola, nutriente e semplice ma confortevole da ogni punto di vista.

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Dove nasce l’idea del brinner

Una volta tanto un trend gastronomico non arriva dagli Usa, ma da un paese che, pure essendo molto distante, ne condivide in parte la cultura. Il brinner infatti è stato inventato in Australia, dove in realtà è simbolo di un grande successo imprenditoriale. Tutto nasce dall’idea di Bill Granger, uno studente d’arte di Sydney che inizia a lavorare nella ristorazione per pagarsi gli studi. A metà degli anni Novanta apre il suo primo locale, il Bill’s, dove servire su tavoli “sociali” ricche colazioni a base di uova, pancakes, waffles e bacon.

Presto però si accorge che la sua formula di colazione è chiesta ben oltre la mattina e così ha l’illuminazione: servire i piatti mattutini anche a pranzo ma, soprattutto, a cena. L’idea ha spopolato così tanto che da allora Bill è diventato un vero magnate della ristorazione, aprendo i suoi locali in tutto il mondo e scrivendo libri per condividere la sua idea di brinner.

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Cosa si mangia durante il brinner

Il concetto del brinner è lo stesso del brunch: deve essere ricchissimo e deve essere caratterizzato dalle pietanze tipiche di una colazione in pieno stile anglosassone/americano. Immancabili quindi le uova strapazzate, o in tutte le loro consistenze, accompagnate dall’immancabile bacon, ma anche da dolci come waffles e pancakes innaffiati con il classico sciroppo d’acero.

Ovviamente puoi anche espandere il brinner aggiungendo le ricette più varie tipiche magari del brunch, soprattutto se lo organizzi in casa: sono perfetti per esempio gli squisiti french toast o un vero must di questa proposta gastronomica, l’avocado toast. 26Puoi anche personalizzare il brinner e renderlo all’italiana, preparando accanto a omelette e scrambled eggs con bacon alle nostrane brioches con la marmellata o a invitanti cornetti preparati in casa.

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Quello che i piatti non dicono
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