Mai sentito parlare di verdure perenni? Nel meraviglioso e variegato universo della natura non troviamo solo le "classiche" verdure stagionali ma anche varietà di ortaggi che, una volta piantate o innestate, continuano autonomamente il proprio ciclo vitale, dando frutti per diversi anni. Carciofi, asparagi, rabarbaro, rucola e tante altre: sono diverse le verdure "perenni" che possiamo facilmente coltivare anche in un piccolo orto domestico; varietà in grado di arricchire il terreno attraverso un continuo ciclo di vita che, con il deperire e il rinasce del fogliame, permette un compostaggio naturale. Non lasciamoci ingannare dal nome, "perenni" non vuol dire "per tutta la vita" ma "a lungo termine": sono verdure che superano la stagionalità e che possiamo consumare per diversi anni, con le dovute attenzioni. Di quali verdure parliamo? Più o meno conosciute, alcune decisamente insospettabili: andiamo alla scoperta delle verdure perenni.
Verdure perenni: quali sono e come usarle in cucina
Verdure in grado di superare la un ciclo stagionale e che possiamo raccogliere per più anni consecutivi? Le verdure così dette perenni sono molte più di quelle che immaginiamo, vediamole nel dettaglio.
1. Asparagi
Profumati, saporiti e ricchi di proprietà benefiche, gli asparagi necessitano di tre cicli da un anno (quindi tre anni) per attecchire e iniziare a fruttare: il primo anno la pianta non germoglia, il secondo vedremo comparire gli steli e il terzo, finalmente, potremo coglierli. Si tratta di una pianta tecnicamente poliennale, l'asparago può vivere fino a 15 anni, con le giuste attenzione e il terreno adatto.
2. Carciofi
Una pianta perenne che può durare fino a cinque anni: i carciofi richiedono tempo, spazio e attenzioni, prediligono un clima mite e temono il freddo eccessivo. Perfetti per ogni tipo di ricetta e preparazione, crescono in una particolare zona dell'orto, conosciuta come carciofaia.
3. Crescione
Antica erba perenne ricca di vitamine e sali minerali, il crescione vanta proprietà diuretiche e depurative. Conosciuto anche come crescione d'acqua, è una pianta che fiorisce nei mesi più caldi dell'anno, tra maggio e luglio, ha un sapore piccante e acidulo e può essere facilmente coltivata anche in un piccolo orto domestico.
4. Rafano
Prodotto di origine asiatica ancora poco conosciuto sulle nostre tavole, il rafano è una radice bianca di forma cilindrica dal caratteristico sapore intenso e piccante. Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, il rafano continua autonomamente il suo ciclo di crescita e produzione, basterà lasciare qualche pezzo di radice nel terreno dopo la raccolta.
5. Topinambur
Conosciuto anche come "carciofo di Gerusalemme" per il suo sapore, il topinambur è un tubero che possiamo consumare cotto o crudo. Attecchisce facilmente in qualunque tipo di terreno e, per la sua velocità di diffusione, è considerata una pianta infestante, motivo per cui va coltivata in zone specifiche dell'orto, per evitare che prenda "troppo" spazio.
6. Erba cipollina
Pungente e profumata, diuretica e depurativa, l'erba cipollina è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Ricca di vitamine e sali minerali, è molto facile da coltivare perché incredibilmente resistente e adattabile a ogni tipo di terreno. Raccolta in estate, l'erba cipollina "riposa" durante l'inverno conservando le gemme all'interno del terreno, pronta per germinare nuovamente in primavera.
7. Cipolla che cammina o egiziana
Curiosa nel nome e nella crescita, la cipolla egiziana è un'antica varietà ligure a coltivazione perenne. A differenza di altre cipolle, cresce verso l'alto e, quando i bulbi iniziano a pesare troppo, cadono a terra, diventando nuovo seme. Basta piantarne una per avere in poco tempo una schiera di cipolle deliziose.
8. Ortica
Pianta infestante per eccellenza, l'ortica può essere coltivata facilmente e può durare molti anni in un ciclo perenne di fioritura in primavera, riposo in estate e rinascita in autunno. Nota per le sue proprietà urticanti, l'ortica vanta una buona (e poco conosciuta) versatilità in cucina, basta infatti cuocerla per eliminare la spinosità.
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