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2 Dicembre 2022 16:45

Il pasticciere di Papa Wojtyła: la storia del maestro Gino Fabbri, ospite a Bake off

La storia di Gino Fabbri, maestro pasticciere bolognese che sbalordisce gli italiani da 40 anni. Gli esordi, l'approdo nella grande città, l'incontro col Papa. Questa sera sarà ospite della finalissima di Bake Off Italia.

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Foto da Facebook

È senza dubbio uno dei pasticcieri migliori d’Italia, uno di quelli che ha fatto la storia con la fantasia, la tecnica e l’abnegazione tipica della pasticceria italiana: parliamo di Gino Fabbri, simbolo stesso di Bologna, una città che chiamano “la Grassa” non a caso. Il maestro pasticciere, nato nel 1951, ha creato alcuni dolci leggendari e il suo nome è indissolubilmente legato a classe, golosità e sapere, oltre che a un'innata gentilezza. Chiunque parli di Gino Fabbri lo fa con affetto, perché è un uomo prima che pasticciere esemplare: lo ha dimostrato anche durante la pandemia, con la scelta di chiudere l'ala gastronomica del proprio locale per permettere a tutti i ristoratori di guadagnare, togliendo dal mercato tutte le pietanze salate e lavorando solo sui dolci. Un modo elegante per farsi da parte, sacrificando una parte dei propri guadagni per il bene della collettività. Vediamo la storia di Gino Fabbri, il baffo più famoso della pasticceria all'italiana.

Chi è Gino Fabbri

I suoi baffi sono arcinoti nel mondo della cucina, con quello sguardo tenero e il tono di chi ne sa parecchie: Gino Fabbri è l'ospite d'onore della finale di Bake Off Italia 2022, pronto a dare consigli anche ai pasticcieri amatoriali. Il maestro bolognese è nato a Castenaso nel 1951 e fin da piccolissimo ha messo le mani in pasta. A soli 13 anni entra in pasticceria convinto di aver trovato la sua strada, ricercando ossessivamente i sapori del ciambellone che la nonna gli preparava quando era ancor più bambino.

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Nonostante la giovane età la scelta si rivela azzeccata: tanti anni di gavetta in quel di Castenaso e poi la scelta, nel 1982, di aprire a Bologna un locale moderno, al passo coi tempi. Lo fa con l'altro amore della sua vita: da un lato i dolci, dall'altro la signora Morena che lo accompagna e lo supporta in questa nuova avventura. Decide di non mischiarsi col caos del centro città in anni complicati per il capoluogo emiliano, apre in un luogo defilato che diventerà punto d'approdo proprio grazie a "La Caramella". Quella che oggi si chiama "Gino Fabbri Pasticcere", un tempo si chiamava "Caramella" ma oggi come allora allieta i palati di tutti gli italiani. Gino Fabbri è però un uomo ambizioso e, anno dopo anno, alza sempre il tiro con nuove idee, nuove iniziative, nuovi modi di vedere le cose. Nel 1996 è chiamato da Iginio Massari e Achille Zoia ad entrare nell'Ampi, Accademia Maestri Pasticcieri Italiani, un grande onore per un ragazzo partito da un paesino di 8.000 abitanti. Dal '96 in poi è un tripudio di successi: nel 2000 è il pasticciere ufficiale del Giubileo e proprio a questo straordinario evento dedica la Torta Giubileo, terreno di sfida della finale di Bake Off 2022, e dolce che gli permette di incontrare Giovanni Paolo II in persona. Questa squisita torta unisce la dolcezza e l'asprezza, un modo tutto personale di guardare il mondo: è composta da due mousse, una di cioccolato fondente e una di amarena, poggiate su un croccante di pralinato alla mandorla e biscotto morbido inzuppato al kirsch con glassa all'amarena. Una vera squisitezza che conquista Karol Wojtyła e tutti i clienti del locale.  Nel 2009 è eletto Pasticciere dell'anno e nel 2015, da presidente dell'Ampi, vince la Coupe du Monde de la Patisserie al Sirha di Lione, la più importante competizione pasticciera del pianeta. Un vero onore che proietta i nostri dolci, visti sempre con sospetto all'estero, nell'Olimpo della golosità.

Se per tanti anni la strada è stata tracciata da Gino e Morena Fabbri, da qualche tempo sono affiancati anche da Viviana e Valeria, le loro figlie: tutti insieme, da vera famiglia, guidano la Gino Fabbri Pasticciere e ogni giorno allietano i palati di bolognesi e non.

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