Dal Cosmopolitan al Vodka Martini, passando per il Bloody Mary e il Black Russian, i cocktail a base di vodka sono tra i più popolari grazie alla loro versatilità: perfetti per il brunch, l'aperitivo e l'after dinner, ecco quali provare.
La vodka è uno di quegli “ingredienti” che si individuano quasi sempre dietro al bancone di un bar. Le origini del distillato sono antiche e si dividono in particolare tra Russia e Polonia: si ricava principalmente a partire dal grano e dalla patate, ma ne esistono versioni che arrivano anche dall’uva, dalla melassa e dal riso. Rispetto ad altri spiriti, come gin o whisky, la vodka – quando non aromatizzata – ha un gusto pulito, secco, quasi impercettibile, caratteristica che la rende adatta alla miscelazione: il livello alcolico generale tende a essere medio-alto, perché per legge la gradazione del distillato deve essere minimo 37,5% vol, attestandosi nella maggior parte dei casi sui 40 gradi. Neutra, trasparente e versatile, la vodka diventa quindi il punto di partenza perfetto per realizzare tantissimi drink, alcuni dei quali molto celebri: ne abbiamo selezionati 12 da conoscere, dal semplice Vodka lemon all’elegante Vodka Martini, passando per i più fruttati e beverini Sex on the Beach e Caipiroska.
Fresco, aromatico e dissetante, il Vodka lemon è un long drink che si prepara in una manciata di minuti e si sorseggia per l’aperitivo in spiaggia o dopo cena nei locali – in passato era un must have in discoteca. Bastano vodka liscia, limonata frizzante, qualche cubetto di ghiaccio e fettine di limone a piacere. A seconda della proporzione tra i due ingredienti principali la gradazione alcolica cambia, ma in media si attesta tra i 12 e i 15% vol. Si serve ben freddo ed è ottimo da accompagnare con patatine, olive e altri stuzzichini salati.
Di tutt’altro genere è il Vodka sour, un drink a base di vodka liscia, succo di limone, sciroppo di zucchero e albume che nasce come alternativa più delicata del whisky sour. Si tratta di un cocktail agrumato, ma dall’allure elegante, con il bianco d’uovo che dona cremosità formando una soffice spuma in superficie. Come il precedente, è ottimo per il pre o il post dinner, con i gradi che oscillano a seconda della composizione: tendenzialmente è più forte, tra i 20 e i 28% vol.
Simbolo di raffinatezza, il Vodka Martini viene messo a punto come variante del Dry Martini, sostituendo il gin con la vodka, in abbinamento al vermouth, per un risultato più neutro e meno botanico, che però resta medio-alto in termini alcolici, di poco inferiore ai 30 gradi. Nella sua semplicità, si presenta nella classica coppa, freddo – ma senza ghiaccio – guarnito con un’oliva o una scorza di limone: un cocktail perfetto per l’aperitivo, magari con qualche tartina al salmone e caviale.
Ecco un drink che potremmo definire il re del brunch: stiamo parlando del Bloody Mary, dove la vodka si unisce a succo di pomodoro, succo di limone, salsa Worcestershire, qualche goccia di tabasco, sale e pepe, il tutto arricchito infine da un pezzetto di costa di sedano da sgranocchiare. La consistenza è corposa, il sapore speziato, con una gradazione alcolica che resta contenuta (intorno ai 12% vol) : gustalo con un avocado toast, una omelette o una quiche.
Tra gli anni ‘90 e i 2000 il Cosmopolitan è stato eletto a cocktail iconico del girl power, merito del successo tv di Sex and the City: dal colore rosa intenso, servito nella coppa del Martini ghiacciata, vanta una combinazione ideale tra la dolcezza della vodka e del Cointreau e l’acidità del succo di mirtillo rosso e del lime: la vodka può essere liscia o aromatizzata al limone. Un drink nordamericano entrato nella cultura pop che ha una gradazione alcolica sostenuta di 22% vol: non berlo a stomaco vuoto, ma portalo in tavola con piatti sofisticati, come sushi e finger food gourmet.
Il Black Russian è un drink per chi ama i gusti decisi, sui 30 gradi: si prepara con solo vodka e liquore al caffè (solitamente Kahlúa), serviti in un tumbler basso con ghiaccio e si caratterizza per una nota piacevolmente amara e una texture avvolgente. L’atmosfera perfetta per consumarlo è quando il sole ormai è tramontato, fuori è buio, le temperature scendono e davanti si ha qualche quadratino di cioccolato fondente: per una variante più cremosa, ecco che spunta il White Russian, dove la sostanza vince sull’apparenza, altrimenti non sarebbe stato apprezzato dal Grande Lebowski. Nel film cult con Jeff Bridges è il cocktail preferito del “Drugo”: vede l’aggiunta di panna alla ricetta originale, che abbassa leggermente il tenore alcolico.
Screwdriver in inglese vuol dire “cacciavite”, ma è il primo nome di questo evergreen che ci fa capire com’è fatto: vodka orange. Il cocktail è realizzato solamente con una parte di vodka e due parti di arancia, meglio se succo fresco appena spremuto. Un long drink beverino e fruttato, da guarnire con una fetta di arancia, che ben si presta all’aperitivo durante la stagione estiva, ma anche per "rinfrescarsi" quando si è al mare: la gradazione alcolica è moderata, compresa tra 10 e 15% vol.
Ecco un altro cocktail dal mood vacanziero e che insieme alla vodka ha come protagonista la freschezza e la dolcezza della frutta: in questo caso ci sono il liquore alla pesca, il succo di arancia e il succo di mirtillo, che insieme danno sui 15,7 gradi. Dissetante e aromatico, lo puoi sorseggiare pasteggiando quando sei out of office: affiancalo a piatti dal tocco esotico, come tartare di gamberi, pollo al mango o tacos di pesce.
Se ami i drink pestati, la Caipiroska è la scelta giusta: si tratta di una variazione dell'altrettanto celebre Caipirinha, in cui la vodka prende il posto della cachaça, distillato molto diffuso in Brasile che si ricava dal succo della barbabietola da zucchero. Qui il lime tagliato a pezzetti viene schiacciato con il pestello, si aggiunge il ghiaccio e per ultima la vodka: il risultato è agrumato e fresco e si può personalizzare, per esempio con le fragole quando sono di stagione. La gradazione alcolica è di 24% vol: spazio alle tapas, che mettono subito allegria.
Difficile non conoscerlo: il Moscow mule è uno dei cocktail più gettonati degli ultimi anni, diventato famoso anche grazie alla sua presentazione nella tipica tazza di rame. Si prepara con vodka, succo di lime e ginger beer: è frizzante, speziato, leggermente piccantino: c’è chi ci aggiunge il cetriolo e chi no, come nella ricetta codificata. Il suo tenore alcolico attorno ai 12% vol. lo rende un drink versatile, da scegliere per l’aperitivo o il dopo cena.
Un cocktail che sembra innocente, ma non lo è affatto, anzi, è uno dei più calorici in circolazione. Nel Long Island Iced Tea vanno a braccetto vodka, gin, rum bianco, tequila, triple sec, succo di limone e sciroppo di zucchero, versati in un bicchierone alto con tanto ghiaccio. Il risultato è un mix rinfrescante, ma potente, che arriva a 28 gradi alcolici. Il termine, come già detto, inganna: non contiene tè, ma ne ricorda il colore. Il consiglio? Abbinalo a piatti robusti, come cheeseburger, patatine o club sandwich, in pieno american style.
Impossibile non inserire nella lista un drink intramontabile della tradizione veneta che ha che fare con vodka, prosecco e sorbetto al limone. Lo sgroppino ha la consistenza di una crema ghiacciata, ed è leggermente alcolico (va dai 5 ai 10 gradi di media): si serve tra le portate di un pranzo o una cena importanti per “pulire il palato” o come digestivo a conclusione del pasto, spesso in tandem con il dolce nelle occasioni speciali da festeggiare in modo informale in famiglia.