Diciamo la verità, le zucche sono tutte belle, ma alcune lo sono più di altre: le varietà coltivate a scopo decorativo hanno forme e colori effetto wow, ma attenzione a non mangiarle perché potrebbero fare male.
Dalle forme variegate e le texture particolari e colorate, le zucche ornamentali difficilmente passano inosservate: grandi o piccole, la loro qualità principale è quella di colpire l’occhio (e non il palato) e proprio per questo differiscono da quelle edibili. Qui ti spieghiamo come distinguere le zucche decorative da quelle commestibili, soprattutto per evitare fastidiose conseguenze in caso venissero consumate: la polpa ha un sapore amaro, dovuto alla presenza in eccesso di cucurbitacina, una sostanza naturale tossica e potenzialmente velenosa che se assunta può provocare disturbi gastrointestinali più o meno intensi a seconda della contingenza.
Tonde, allungate, a pera o a fiasco, verdi, bianche, arancioni a tinta unita o striate e ancora liscissime o bitorzolute, le zucche ornamentali fanno il loro ingresso nelle case, in terrazza o sui pianerottoli degli appartamenti a metà autunno come elemento décor che “riscalda” e impreziosisce l’ambiente per tutta la stagione. Possono essere di piccole o grandi dimensioni: la semina avviene per entrambe nel mese di aprile, ma le prime vengono raccolte attorno all’inizio dell'estate, mentre le seconde sono pronte per i primi giorni di ottobre. Appartengono soprattutto al genere Lagenaria, della famiglia delle Cucurbitacee, che comprende una vasta gamma di varietà di piante originarie soprattutto dell’Asia tropicale e del Centro America, ma ce ne sono anche del genere Cucurbita maxima: le più celebri sono quelle grosse di un arancione vivace, perfette per diventare delle zucche da intagliare in occasione di Halloween. Hanno in comune foglie ampie e grandi e steli lunghi, che possono essere usati per decorazioni rampicanti su porticati e verande. Rispetto alle zucche commestibili, la buccia si presenta molto coriacea, legnosa e la polpa è quasi inesistente: specialmente le zucche piccole, infatti, una volta essiccate, sono cave all’interno e leggerissime.
Mantovana, Delica, Butternut, Hokkaido, lunga di Napoli: queste solo alcune tra le tipologie di zucca che si prestano maggiormente all’alimentazione per la loro polpa dolce, succosa, soda o morbida, così versatile da essere tagliata a fette, tocchetti o frullata e utilizzata in tantissime ricette. La coltivazione delle zucche ornamentali, quindi quelle destinate all’arredo, non si concentra sul fattore gusto, ma prettamente estetico. Ed è per questo che se si prova a tagliarle e assaggiarle il risultato non sarà soddisfacente, oltre che potenzialmente dannoso: la polpa il più delle volte è minima, troppo fibrosa o acquosa, inadatta a essere cucinata. In più, può presentare una nota decisamente amara quando messa in bocca, per effetto della cucurbitacina: l’insorgere di vomito e diarrea si verifica dopo qualche ora, con uno strascico che dura anche qualche giorno.
Come fare a distinguerle al momento dell’acquisto? Che si tratti di esposizioni al supermercato, dal fruttivendolo o direttamente da produttori, le zucche commestibili e le zucche decorative devono essere segnalate con apposite etichette che rendono immediata la differenza di scopo, con indicata la varietà ed essere posizionate in aree differenti. Anche in caso di vendita di semi di zucca da parte di fioristi o vivai, la regola è la stessa: nessuna promiscuità e informazioni chiare su cartelli e confezioni.