12 Ottobre 2020 11:00

Passione zucca: le varietà più importanti e come usarle in cucina

È tra gli ortaggi più amati dell’autunno, protagonista indiscusso di tantissime ricette appartenenti alla tradizione italiana o anche più creative e originali. Parliamo della zucca o meglio delle zucche perché di varietà ne esistono davvero un'infinità e ciascuna si presta ad alcune preparazioni in particolare. Vediamo insieme le tipologie più diffuse nel Belpaese, quali sono le caratteristiche peculiari che le contraddistinguono e gli abbinamenti più azzeccati in cucina.

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A cura di Emanuela Bianconi
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Quando si parla di autunno e di ricette legate alla sua stagione, è immediatamente a lei che va il primissimo pensiero: sua maestà la zucca, ovvero l'ortaggio simbolo di questo meraviglioso periodo dell'anno. Saporita e dalla caratteristica polpa arancione, più o meno acceso a seconda della varietà, regala colore e gusto a qualunque ricetta dolce e salata, tradizionale o anche più creativa. Le zucche, però, non sono tutte uguali, ne esistono numerose tipologie, differenti per forma, grandezza, provenienza e consistenza, e ciascuna si presta ad alcune preparazioni in particolare. Vediamo insieme quelle più diffuse nel Belpaese, le peculiarità di ciascuna e gli abbinamenti ideali in cucina.

1. Mantovana

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È l'ortaggio simbolo della città di Mantova: detta anche "Cappello del Prete", per la sua caratteristica forma a turbante, ha una scorza esterna di colore verdastro e una polpa dolce, di colore giallo-arancio, dalla consistenza pastosa, soda e compatta e dal gusto inconfondibile; la sua unicità le ha garantito, nel 2004, il riconoscimento come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (Pat). Si tratta di una varietà antica, poco redditizia per chi la produce, ma dalle straordinarie qualità organolettiche; è alla base di molti piatti tipici della tradizione mantovana, come i tortelli, di cui è la pregiata farcia insieme ad amaretti, parmigiano e mostarda di Cremona, gli gnocchi e il risotto. Si presta anche a moltissimi altri usi: ridotta in purea, per dare corpo a morbide creme e vellutate, grigliata, cotta in forno oppure semplicemente spadellata, assicura sempre e comunque risultati eccelsi.

2. Marina di Chioggia

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Questa tipologia ha un aspetto assolutamente caratteristico e d'immediata riconoscibilità: piuttosto grande, tondeggiante e leggermente schiacciata ai poli, ha una scorza esterna dalla colorazione variabile, che va dal verde scuro al grigio, bitorzoluta e irregolare; al suo interno, invece, rivela una polpa di colore giallo-arancio, zuccherina, soda e compatta, caratteristiche che la rendono ideale nella preparazione di gnocchi, tortelli e altre paste fresche ripiene. Viene coltivata in maniera intensiva in Veneto, in particolare nei comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona (in provincia di Venezia), dove ha trovato terreno e condizioni ideali, e si raccoglie manualmente a partire da fine agosto. Grazie alla particolare consistenza, spessa, turgida e priva di fibrosità, può essere anche lessata, cotta in forno, fritta in fettine sottili, ridotta in crema oppure consumata anche cruda, in insalata o come antipasto.

3. Delica

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Tra tutte le varietà, è la preferita dalla sottoscritta. Piccola, con un peso che si aggira mediamente intorno a 1-1,6 kg, ha forma graziosa, tondeggiante e appiattita; la buccia è sottile e di colore verde scuro, con delle leggere scanalature che diventano marroncine quando è perfettamente matura. Al taglio rivela una polpa di colore giallo-arancio intenso, molto compatta e dal sapore dolcissimo, che ricorda quello della castagna, con un retrogusto irresistibilmente nocciolato. Di origine giapponese e ottenuta da un incrocio, oggi è molto diffusa in Italia e viene coltivata soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Si tratta di una varietà molto precoce, disponibile già all'inizio dell'estate. Per le sue straordinarie qualità organolettiche, si presta a qualunque tipo di preparazione: paste fresche ripiene, vellutate, gnocchi, pani, focacce e anche deliziosi lievitati e creme dolci.

4. Iron Cup

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Di colore verde scuro, leggermente costoluta e screziata, questa varietà assomiglia moltissimo alla Delica, ma, rispetto a questa, ha una produzione più tardiva; al suo interno, cela una polpa di colore arancio soda, compatta e dolce, dal sapore piacevolmente castagnoso. Molto versatile, è possibile consumarla in tanti modi: ideale nei risotti e nelle paste fresche ripiene, è talmente buona che può essere semplicemente tagliata a spicchi, condita con un pizzico di sale, un po' di rosmarino e un filo di olio e, infine, cotta in forno fino a leggera doratura. Chiamata Iron Cup (letteralmente "coppa di ferro") per la sua scorza esterna piuttosto dura, viene anche detta "zucca perfetta" e si tratta di un incrocio tra una varietà Moscata e una Maxima.

5. Hokkaido

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Di origine giapponese, conosciuta anche come zucca castagna o Potimarron Red Kuri, si contraddistingue per la forma, piccolina e simile a un seme, e un sapore unico nel suo genere che ricorda per l'appunto quello della castagna. La scorza esterna, anch'essa di colore arancio come la sua polpa, è commestibile e può essere cucinata e gustata tranquillamente. Rispetto ad altre varietà, è povera di acqua e ha una consistenza soda e farinosa, caratteristica che la rende ideale nei ripieni di paste fresche e torte salate, negli impasti dolci e in quelle cotture in cui è richiesta una certa densità e compattezza. È possibile anche cuocerla in forno, come fossero delle patate, o aggiungerla ad altre verdure con cui realizzare vellutate e passati dalla consistenza cremosa.

6. Lunga di Napoli

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Anche detta"zucca piena di Napoli" e cocozza zuccarina, è originaria della zona dell'Agro Nocerino-Senese, ma, oggi, è coltivata in tutti gli orti della provincia napoletana; dall'aspetto davvero imponente, può arrivare a 70 cm di lunghezza e un peso medio di circa 20-25 kg. Viene chiamata piena perché quasi del tutto priva di cavità interne e si caratterizza per una polpa di colore arancio acceso, quasi rossastra, soda e compatta; la buccia esterna, liscia e sottile, è verde chiaro o scuro, lievemente striata. Si semina tra aprile e maggio e la raccolta avviene da fine luglio a settembre e, se ben conservata in luoghi ventilati e protetti dal gelo, rimane fresca anche per diversi mesi. Dolce e dal sapore leggermente muschiato, è anche molto versatile: può essere consumata cruda, marinata, grigliata o cotta al forno (rilascia comunque più acqua rispetto alle varietà Delica e Hokkaido), ma soprattutto, in abbinamento alla pasta, dà vita alla celebre minestra tipica della tradizione partenopea: la pasta e cocozza. 

7. Musquée De Provence

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Fa parte della specie Cucurbita moschata, la stessa a cui appartengono anche la zucca di Napoli e la Butternut. Dalla forma appiattita, che può raggiungere il peso di circa 15 kg, presenta una buccia liscia, color terracotta, dalle solcature molto marcate. La polpa, invece, morbida e carnosa, è di un bel colore arancio brillante; come le moscate in genere, ha una resa decisamente più acquosa rispetto alle altre tipologie e un sapore meno dolce e deciso. Si presta soprattutto per la preparazione di vellutate, zuppe e risotti.

8. Butternut

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È una varietà invernale, particolarmente diffusa in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti; in Italia è nota come "zucca violina", per la sua particolare conformazione oblunga che la fa assomigliare, una volta tagliata in senso longitudinale, alla custodia di un violino. Presenta una scorza esterna liscia e sottile, di colore arancio chiaro, fra le più semplici da sbucciare; la polpa, tenera e compatta, ha semi piuttosto piccoli. Ha un gusto piacevolmente dolce e un particolare retrogusto di nocciola, peculiarità che la rende ideale nei dolci, nelle confetture o in abbinamento a piatti salati. Poiché tende ad assorbire poco olio, si presta anche ad essere fritta. Essendo tardiva, il periodo di raccolta si colloca solitamente tra i mesi di novembre e febbraio.

9. Piacentina

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Particolarmente diffusa nella zona di Piacenza, ma anche nel Mantovano, ha una forma assolutamente caratteristica che ricorda quella di un berretto (per questo viene chiamata anche "zucca Berrettina") o un turbante, con un rigonfiamento sulla sommità. Ha una superficie irregolare e può raggiungere dimensioni medio-grandi; la scorza esterna è di colore scuro, verde o grigiastro, e la polpa è di un bel giallo-arancio acceso, particolarmente soda, dolce e compatta. Per le sue straordinarie qualità organolettiche, viene utilizzata in cucina soprattutto per dare vita ai celebri tortelli, ai risotti e agli gnocchi.

10. Zucca Spaghetti

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Di origine sudamericana, è sicuramente la varietà più curiosa, ma anche quella meno nota di tutte; viene chiamata anche Spaghetti squash e, una volta cotta, produce dei lunghi filamenti molto simili a degli spaghetti, perfetti da gustare da "soli" con un filo di olio e un pizzico di sale oppure conditi con uno dei classici sughi per la pasta. La raccolta avviene in autunno ma, se ben conservata, può essere consumata durante tutto il periodo invernale. Di colore chiaro, tendente al giallo-avorio, ha un sapore delicato e neutro, con un retrogusto che ricorda quello delle noci. Davvero unica nel suo genere, si presta a dare forma a ricette creative, originali e, soprattutto, se utilizzata per la realizzazione di "finti" primi piatti, anche decisamente light.

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