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23 Ottobre 2023 11:00

Le varietà di noci italiane e estere più diffuse al mondo

Ruvide e legnose all’esterno, saporite e invitanti all’interno, le noci sono tra i semi oleosi più amati e consumati in assoluto. Ma lo sapevi che, oltre alla varietà classica sicuramente più diffusa, ne esistono anche altre tante tipologie altrettanto squisite? Scopriamole insieme.

A cura di Martina De Angelis
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Sfiziose e saporite, nutrienti e ricche di proprietà benefiche: le noci sono un vero superfood entrato ormai a far parte della nostra alimentazione, seppure di origini asiatica. Prodotto tipico dell’autunno, ma ormai disponibili in tutti i periodi dell’anno, le noci non possono mai mancare in cucina.

Sono infatti un alimento molto versatile, perfetto da mangiare come snack ma anche da essere usato nelle più varie ricette dolci e salate. Probabilmente sei solito mangiare la noce comune, ma lo sai che esistono tantissime varietà differenti, sia italiane sia provenienti da diversi parti del mondo? Oggi ti raccontiamo le più diffuse.

Noci italiane, pregiate e squisite

La varietà più diffusa in Italia è la noce comune, ovvero il frutto dell’albero noce bianco (noto scientificamente come Juglans regia). È la noce che si usa fin dall’antichità, racchiusa all’interno del classico guscio legnoso, amata per il suo sapore ottimo che la rende particolarmente versatile dal punto di vista gastronomico, ma anche per le sue molte e varie proprietà benefiche.

In Italia però esistono molte altre varietà pregiate di noci: una delle più diffuse è la chandler, che in realtà è originaria della California settentrionale ma ormai ha trovato il suo habitat ideale in alcune zone dell’Italia, in particolare in Emilia Romagna. Si distingue per il guscio ovale, liscio e molto grande e un gheriglio chiaro dal gusto deciso.

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Noce chandler

Molto famosa e rinomata anche la noce di Sorrento, cultivar largamente diffusa in tutta la Campania e dalla storia molto antica: ne sono stati trovati resti persino negli scavi di Pompei ed Ercolano. Il legno degli alberi è molto usato, mentre i frutti sono particolarmente apprezzati per il gheriglio molto croccante.

Apprezzata soprattutto in ambito gastronomico la noce Lara, anch’essa di origine californiana ma ormai molto diffusa in Italia, specialmente in Veneto. Si distingue dalle altre perché ha un sapore più delicato e dolce, non ha il classico retrogusto amaro e quindi è ideale per cucinare, in particolare per preparare torte e biscotti.

Noci da tutto il mondo: le più diffuse e amate

Anche oltre i confini italiani le noci sono ampiamente utilizzate, anche se non sono proprio le stesse varianti che conosciamo. Potresti aver sentito nominare, o persino visto dato che ormai si trova abbastanza facilmente, la noce Pecan: è una varietà tipica dell’America del Nord e fa parte della famiglia della noce comune.

Il gheriglio però è completamente diverso, più allungato, scuro e dal gusto molto burroso. È una vera bomba calorica, e proprio per questo  è molto usata dall’industria dolciaria: la più famosa ricetta è la celebre Pecan pie, iconica torta americana che puoi provare a preparare in casa seguendo le nostre indicazioni.

Arriva invece dal Queensland, nel nord-est dell’Australia, la noce di macadamia: è il seme commestibile della pianta Macadamia integrifolia, un vero concentrato di energia e calorie. Si caratterizzano per essere particolarmente dolci e saporite, motivo per cui si usano molto come snack, di solito tostate e salate.

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Noci di macadamia

Il Brasile è terra di noci per eccellenza, e proprio da lì arrivano alcune delle varietà più pregiate: la noce brasiliana per esempio, un albero che produce un frutto simile al cocco, al cui interno crescono i semi commestibili. Ricchissima di grassi, fibre, vitamine e minerali, la noce brasiliana si usa sia nell’alimentazione, sia nella produzione di olio.

Arriva sempre dal Brasile la noce d’acagiù, meglio conosciuta come noce di anacardio: è talmente famosa e apprezzata che ormai viene coltivata anche altrove, in particolare nei paesi con clima tropicale. Seme oleoso che si consuma tostato, l’anacardio è ricco di grassi buoni, vitamine e minerali ed è un ottimo ingrediente di pasticceria; spesso, nella sua terra di origine, si abbina anche alle carni bianche.

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