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4 Aprile 2024 16:00

Bene confiscato diventa scuola di cucina per ragazzi con sindrome di Down: il progetto dello chef Esposito

A Casa Mehari arriva Gennaro Esposito, 2 Stelle Michelin, per insegnare ai ragazzi con sindrome di Down la difficile arte della cucina. Un esempio di come la collaborazione tra cittadini, istituzioni e mondo del profitto possa creare un futuro più giusto e inclusivo per tutti.

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Foto da Facebook

La villa confiscata al clan Polverino diventa una scuola di cucina per ragazzi con sindrome di Down grazie a Gennaro Esposito, chef 2 Stelle Michelin e volto noto della tv, che aderisce al progetto "Cooking a Revolution". "Sono sicuro che questa opportunità di apprendimento proposta ai ragazzi di casa Mehari — ha detto all'Ansa lo chef della Torre del Saracino di Vico Equense, presente all'inaugurazione a Quarto, in provincia di Napoli — sarà bene accolta. Le cucine sono luoghi di inclusione dove vince il lavoro di squadra ed il rispetto reciproco ma soprattutto è un luogo dove ci si diverte condividendo il piacere provato dai clienti nel gustare quanto preparato".

Da luogo simbolo del male a scuola per rinascere

A Quarto, in provincia di Napoli, una villa confiscata al boss della camorra Nicola Imbriani è stata trasformata in una scuola di cucina per ragazzi con sindrome di Down. Il progetto, chiamato "Cooking a Revolution", è nato dalla collaborazione tra l'associazione di volontariato "La Bottega dei Semplici Pensieri" e lo chef stellato Gennaro Esposito. L'obiettivo della scuola è quello di dare ai ragazzi un'opportunità di apprendimento e di crescita professionale in un ambiente inclusivo e divertente.

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La sede della scuola

"Una cucina professionale per i nostri ragazzi è sempre stato uno dei nostri sogni — spiega su Facebook Maria Trapanese, presidente dell’associazione — e finalmente dopo oltre dodici anni di attività e a due anni dalla consegna del bene confiscato, abbiamo realizzato questo nostro obiettivo. Per noi è un traguardo importante che dobbiamo alla grande rete di solidarietà che ci è vicina e grazie alla grande sensibilità dello chef Gennaro Esposito. La cucina è un’occasione di lavoro per i nostri ragazzi. In questo modo ospiteremo eventi grazie alla presenza del nostro chef Michele Pelliccia. La cucina è inoltre un luogo di apprendimento per cui facciamo un appello agli chef del territorio per dedicare ore di formazione che consentano ai nostri ragazzi di migliorarsi. L'obiettivo a lungo termine è l’apertura di un bistrot che consentirà a Casa Mehari di diventare una struttura per eventi gestiti e organizzati dai ragazzi de la Bottega e dai giovani dell’impresa sociale la Scheggia, nostro partner. Il bistrot sarà un punto di riferimento per il territorio e un luogo per creare relazioni sociali e collaborazione lavorativa”.

La villa, dedicata al giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra nel 1985, è stata riaperta nel 2022 dopo un lungo periodo di ristrutturazione: la cucina è stata finanziata invece dallo chef Esposito in persona che grazie ai suoi colleghi ha raccolto molti fondi durante l'edizione 2023 di Festa a Vico. "La cucina è un posto magico", ha detto Esposito ai ragazzi presenti. Una magia che, a giudicare dai sorrisi e dalle lacrime di gioia dei ragazzi, ha già preso residenza in questa scuola pronta a formare il primo chef di Casa Mehari. Il progetto offre ai ragazzi con sindrome di Down la possibilità di imparare un mestiere, di inserirsi nel mondo del lavoro e di costruire un futuro migliore.

Le altre scuole di cucina a scopo solidale

L'esempio di Gennaro Esposito non è certo l'unico: a Cinisi, in provincia di Palermo, c'è ad esempio la Casa Memoria Felicia Impastato: si tratta dell'ex casa confiscata al boss Gaetano Badalamenti, ora spazio di promozione di valori come legalità e memoria attraverso diverse attività, tra cui una scuola di cucina che forma giovani in situazione di disagio. Nel Capoluogo, invece, Officina Solidale offre corsi di formazione professionale in diversi settori, tra cui la cucina, tutti rivolti a persone svantaggiate, con l'obiettivo di favorire l'inserimento lavorativo. Impossibile non parlare dell'Albergo Etico, sempre a Palermo: in questo caso un progetto di accoglienza per persone in difficoltà che gestisce anche un ristorante. Il ristorante impiega persone che hanno vissuto esperienze di marginalità, offrendo loro opportunità di formazione e lavoro.

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Di  Cuoche Combattenti, che promuove l'inserimento lavorativo di donne in condizioni di svantaggio attraverso corsi di formazione in cucina, ne avevamo già parlato, ma come dimenticare in questo breve elenco Casa del Popolo a Milano, che organizza corsi di cucina finalizzati all'inclusione sociale e alla promozione della cultura del cibo.

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Quello che i piatti non dicono
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