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14 Febbraio 2022 15:00

Un robot ha imparato a fare la pizza grazie a uno dei migliori pizzaioli di Napoli

Enzo Coccia, titolare della Notizia, una delle migliori pizzerie d'Italia, è stato chiamato dalla Federico II per "insegnare" a un robot la sua motricità e l'abilità manuale che mette nell'arte della pizza. L'esperimento è riuscito e il robot verrà usato in chirurgia.

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Negli ultimi anni la robotica in cucina ha fatto passi da gigante ma, soprattutto in una nazione dalla grande tradizione come la nostra, le persone fanno fatica a fidarsi. Qualche mese fa è arrivato a Roma un "distributore automatico" di pizze; all'estero ci sono molti ristoranti gestiti dai robot e in Italia la polemica incombe. Ma se quel robot fosse uno dei migliori pizzaioli del mondo? L'Università Federico II ha presentato il primo "robot pizzaiolo" plasmato dai movimenti di Enzo Coccia, il titolare della Notizia, 3 Spicchi Gambero Rosso e nono nella classifica di 50 Top Pizza. L'umanoide è stato in grado di riprodurre tutti i movimenti del maestro partenopeo e di fare una pizza a regola d'arte, senza bisogno dell'aiuto di nessuno.

La sperimentazione è stata promossa da Bruno Siciliano, docente di Automatica all’Università di Napoli Federico II: il professore è tra i massimi esperti mondiali di questo particolare argomento e sta mettendo a punto una serie di progetti che vedono i robot come protagonisti. Nel 2008 ha ideato insieme a Oussama Khatib un robot umanoide archeologo subacqueo che lavora in Corsica con il governo francese, oggi sta lavorando al RoDyMan (acronimo di robotic dynamic manipulation), un robot in grado di fare la pizza ma ideato per fini molto più nobili.

La pizza come espediente di qualcosa di più grande

Dopo aver visto la prima Barbie chef con le sembianze di Rosanna Marziale, oggi vediamo il primo robot pizzaiuolo: non somiglia per niente a Enzo Coccia ma è in grado di replicare tutti i movimenti del titolare della Notizia. L'obiettivo del professor Siciliano non è quello di sostituire i pizzaioli con i robot ma di "sfruttare" il piatto più amato degli italiani per dimostrare tutta l'abilità degli umanoidi. Per l'occasione Enzo Coccia ha indossato sensori come quelli di attori o atleti per film e videogiochi in grado di catturare i suoi movimenti e istruire la macchina. Il professore ha detto di voler testare "l'abilità del robot e la sua destrezza. L'intuizione ci è venuta mangiando una pizza in laboratorio, lavorando fino a tardi: quale migliore esempio delle fasi di lavorazione della pizza?".

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RoDyMan con l'aiuto di Enzo Coccia è stato in grado di stendere la pasta fino a formare un disco, lavorarlo senza farlo rompere, condirlo per poi cuocere il prodotto in forno applicando quel difficile e precisissimo movimento di spinta e rotazione tipico dei pizzaioli. Questa "staccata" è un lavoro tutt'altro che semplice da eseguire per gli umani, figurarsi per gli umanoidi. La ricerca è pensata soprattutto per la chirurgia robotica, una realtà che fa ormai parte delle nostre vite e che migliorerà di giorno in giorno nell'immediato futuro anche grazie a queste piccole esperienze "extra scientifiche". Fino a qualche anno fa era impensabile vedere un robot con una tale agilità, oggi invece, grazie all'unione delle abilità artigianali e di quelle ingegneristiche, possiamo vedere una macchina preparare una pizza "imparando" da uno dei migliori pizzaioli al mondo. Allo stesso tempo vedremo queste macchine eseguire delle complicate operazioni con una precisione maggiore rispetto a quelle dei chirurghi umani.

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Quello che i piatti non dicono
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