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23 Agosto 2022 9:30

Sfida a Italia e Francia: l’Inghilterra ora può fare vini super. Ma il motivo è allarmante

Nei prossimi 20 anni la Gran Bretagna potrebbe diventare tra i maggiori produttori di vini rossi di qualità. Il motivo però è preoccupante: il riscaldamento globale favorirà un clima ideale per alcune Regioni inglesi.

A cura di Alessandro Creta
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Nel prossimo futuro l’Inghilterra potrebbe scalzare storici Paesi dalla consolidata tradizione enoica come Francia e Italia, diventando tra i principali produttori di vino rosso di qualità.

Il motivo di tutto ciò, però, è di quelli preoccupanti. Grazie al surriscaldamento globale, infatti, le aree con clima favorevole alla realizzazione di grandi vini si stanno spostando progressivamente verso nord, lasciando indietro territori storicamente vocati alla viticoltura destinati a diventare sempre più secchi e aridi.

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A lanciare la sfida è nientemeno che il prestigioso Times. Il tabloid britannico probabilmente fa finta di non valutare la preoccupante motivazione dietro tutto ciò, e lancia il guanto per quanto riguarda la produzione di vino: “Possiamo battere la Borgogna, è l’ora dei grandi vini rossi inglesi. Saranno vini di livello mondiale” scrivono con toni entusiasti sulle pagine del giornale londinese.

Climate change e vino: l’opportunità britannica

In un articolo pubblicato pochi giorni fa e dal titolo “Il cambiamento climatico potrebbe stappare i grandi vini rossi britannici” il Times spiega come il surriscaldamento globale possa favorire i terreni britannici per la produzione di nuovi vini di qualità, mentre Paesi come Francia e Italia saranno destinati a fare i conti con siccità, climi sempre più aridi e secchi (quest’anno da noi le prime vendemmie già si sono tenute a inizio agosto).

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“Uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica di viticoltura OENO One, afferma che alcune parti dell'Inghilterra meridionale potrebbero diventare l'ideale per produrre vino rosso da uve pinot nero” si legge tra le colonne del Times. Le bacche di questa cultivar in Gran Bretagna già vengono utilizzate per la produzione di spumanti (con l’uso anche di Chardonnay), ma con le temperature progressivamente sempre più alte anche alcune regioni meridionali del Paese saranno presto in grado di dedicarsi alla realizzazione di vino rosso di qualità.

Se il trend del surriscaldamento non dovesse venir limitato, secondo lo studio citato nei prossimi due decenni la Gran Bretagna godrà dalle stesse condizioni climatiche capaci oggi di permettere la produzione di vino in Francia e Germania. Di questo passo entro il 2040 il Galles e le regioni più meridionali dell’Inghilterra potrebbero affermarsi tra i principali produttori di vini rossi, favoriti da un clima in grado di garantire la maturazione ottimale delle uve.

Dal 1980, la temperatura media in queste zone dell’Inghilterra ha registrato un aumento di oltre 1°C e, entro meno di 20 anni, l’innalzamento potrebbe raggiungere il grado e mezzo.

Surriscaldamento globale e vino: cosa succederà in Italia?

In tutto ciò una domanda potrebbe sorgere spontanea: i vini italiani, o comunque parte di essi, sono a rischio estinzione?

Se in Gran Bretagna sembrano non vedere l'ora di imporsi sul mercato come uno dei maggiori produttori di vini di qualità, in Italia la situazione preoccupa e non poco. Qualora il trend dell'innalzamento delle temperature non dovesse essere contenuto si è calcolato come, nel nostro Paese, entro il 2050 potremmo dire addio a una buona fetta (alcuni studi parlano addirittura del 70%) delle zone destinate alla viticoltura. Questo il triste quadro qualora nei prossimi 30 anni le temperature dovessero salire di ulteriori due gradi.

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Non solo temperature via via sempre più elevate, anche l'incremento di fenomeni atmosferici estremi (nubifragi, forti grandinate, gelate tardive, calore eccessivo e periodi sempre più lunghi di siccità) mettono a serio rischio la tutela delle vigne. Orientando lo sguardo oltre i confini nazionali, per di più, uno studio condotto dall'Istituto nazionale francese della ricerca agronomica (INRA) ha evidenziato come se le temperature medie dovessero salire di 2 gradi entro il 2050, il 56% delle attuali regioni vitivinicole nel mondo potrebbe sparire.

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