video suggerito
video suggerito
22 Maggio 2025 17:02

Ristoranti in Europa: per Oad il migliore è in Danimarca, 16 gli italiani presenti tra i top 100

Alchemist di Rasmus Munk (Danimarca) è il miglior ristorante d'Europa per la classifica stilata da Oad. Camanini, Uliassi e Crippa si piazzano comunque molto alti tra i top 100. Vediamo insieme le guide decise dagli utenti.

A cura di Enrico Esente
0
Immagine
Dal profilo Facebook di Rasmus Munk

Oad (Opinionated About Dining) ha aggiornato le sue classifiche per il 2025 e, come spesso accade, ne ha stilate per diverse categorie. Partendo dai migliori ristoranti in Europa, ci si è poi soffermati su quelli più casual, su quelli in cui si stanno affermando i nuovi chef e sui grandi classici del Vecchio continente. Prima di avventurarci tra i meandri dell'alta ristorazione è doveroso comprendere come vengono stilate le classifiche da Oad.

A differenza della Guida Michelin o di altre (più tradizionaliste) in cui, a fare le valutazioni sono personalità esperte del mondo dell'enogastronomia, per Oad è tutto diverso. Si tratta dell'unico sondaggio sulla ristorazione che si basa sull'esperienza degli utenti come principio cardine del sistema di valutazione. Ogni recensore ha "un peso" in base ai ristoranti che ha visitato e, in questo modo, la guida finale che ne esce fuori è interamente basata sul giudizio personale. 

Le quattro classifiche di Oad: Migliori ristoranti in Europa

Anche per quest'anno gli utenti di Oad hanno stilato quattro classifiche: Top Restaurant, Casual Restaurant, Top New Restaurant e Classic. Come spiegato precedentemente, essendo selezioni fatte da recensori amatoriali, non c'è uniformità nei numeri dei ristoranti giudicati, quindi possono esserci liste da 600 a più di 800 locali. Noi daremo il podio delle quattro classifiche e ci soffermeremo un po' di più sugli italiani presenti nelle diverse selezioni.

Top Restaurant

Forse la classifica più importante tra le quattro: per gli utenti di Oad il miglior ristorante d'Europa è il due Stelle Michelin Alchemist di Rasmus Munk a Copenaghen (Danimarca). Più volte ospite di Masterchef, la cucina del cuoco danese è stata classificata "progressive" e può essere definita come gastronomia olistica: il suo approccio combina arte, teatro e gastronomia per regalare al commensale un'esperienza sensoriale totale. Al 2° posto c'è il Frantzén (3 Stelle Michelin) di Björn Frantzén a Stoccolma (Svezia), al 3° Jan (tre Stelle Michelin) di Jan Hartwig a Monaco di Baviera (Germania).

L'Italia è molto presente in questa classifica e, con ben 16 ristoranti presenti tra i top 100 selezionati, si conferma un Paese in cui la cucina fa parte dell'identità nazionale con locali che, non solo presentano grande varietà a tavola, ma che offrono esperienze gastronomiche di primissimo livello. La posizione più alta (10° posto) è occupata da Lido 84 di Riccardo Camanini, sul Lago di Garda. Con una stella Michelin, tra i piatti più famosi dello chef lombardo va menzionato sicuramente la cacio e pepe cotta in vescica. In top 30 troviamo tutti i tristellati: Uliassi di Mauro Uliassi a Senigallia (12°), Piazza Duomo di Enrico Crippa (22°) con la sua cucina catalogata come "progressive italian". Rimanendo nel nostro Paese, ci spostiamo al 25° posto che è occupato da Reale di Niko Rimito a Castel di Sangro, al 27° con Osteria Francescana di Massimo Bottura. Sempre in top 30 per Oad, al 29° posto, c'è il ristorante Le Calandre di Massimiliano Alajmo.

Immagine
La cacio e pepe in vescica di Riccardo Camanini – dal profilo Instagram di Lido84

Al 36° posto c'è un altro tristellato: Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler a Brunico, Bolzano. Al 42° troviamo Jessica Rosval, chef canadese allieva di Bottura che, con la sua "cucina italiana progressiva", delizia i commensali del ristorante Al Gatto Verde (una stella Michelin) del resort Casa Maria Luigia, la casa di campagna a San Damaso (Modena) di proprietà dei coniugi Bottura e Lara Gilmore che hanno voluto ospitare una clientela cosmopolita.

Al 45° posto c'è lo stellato Contrada Bricconi (una stella Michelin) di Michele Lazzarini a Oltressenda Alta, Bergamo. Al 50° troviamo D'O (due Stelle Michelin) di Davide Oldani a Milano. Continuando con la classifica dei migliori ristoranti d'Europa troviamo in 72ª posizione il tristellato Enrico Bartolini (lo chef con più Stelle Michelin in Italia – 14) con il ristorante che porta il suo nome al Mudec (Museo delle culture) di Milano. Chiudono la top 100 Matias Perdomo con la sua cucina di Contraste (90°– una stella Michelin – Milano), Antonio Ziantoni con Zia (96°– una stella Michelin – Roma), Antonio Altamura con Marzapane (97° – una stella Michelin – Roma) e Giuseppe Iannotti con Kresios (99° – due Stelle Michelin – Telese, Benevento).

Ristoranti Casual

Per quest'altra classifica, non ci sono solo ristoranti stellati ma possiamo trovare cucine di mare, trattorie, pizzerie e altri locali dal concept più moderno e "casual" per l'appunto. Ai primi due posti ci sono due marischerie spagnole, ossia locali ibridi che fungono sia da pescheria che da ristorante. Stiamo parlando di Los Marinos Jose di Pablo Sánchez a Fuengirola (Andalucia) e D'Berto di Marisol Dominguez Garcia a Pontevedra (Galizia). Al 3° posto c'è subito l'Italia grazie alla pizzeria gourmet Pepe in Grani di Franco Pepe a Caiazzo (Caserta). Al c'è Trippa di Diego Rossi a Milano, seguita al 9° posto da un'altra pizzeria casertana, quella di Francesco Martucci con la sua I Masanielli. 

Immagine
La Margherita sbagliata di Franco Pepe – dal sito web Pepe in Grani

Spostandoci dopo la top 10, all'11° posto troviamo Antica Osteria del Mirasole di San Giovanni in Persiceto (Bologna) dello chef Franco Cimini. Al 20° c'è Sarah Cicolini con il Santo Palato, la trattoria contemporanea di una delle chef emergenti più talentuose della scuola romana. Al 23° troviamo il Frangente di Federico Sisti a Milano e al 25° Il Santo Bevitore di Pierluigi Campi & Claudio Salvatori a Firenze. Prima di chiudere la top 30 troviamo al 27° posto la Trattoria Ai Due Platani di Gianpietro Stancari a Coloreto (Parma) e al 28° la pizzeria I Tigli di Simone Padoan a Verona.

Top New Restaurants – la classifica degli chef emergenti

Nella classifica generale troviamo solo 30 ristoranti selezionati dagli utenti a cui piace sperimentare e variare le esperienze gastronomiche. Qui bisogna annunciare che di locali in italiani ce ne sono ben pochi. La medaglia d'oro se la prende Nicolai Tram che con il suo ristorante Knystaforsen (una stella Michelin) a Rydöbruk (Svezia) dove utilizza una cucina nordica in chiave moderna. Argento ai fratelli spagnoli Óscar e Manuel Vidal con il loro Asador O Pazo (una stella Michelin) a Padrón, in Galizia. Medaglia di bronzo per lo stellato Daniel Bodamer con il Brothers (una Stella Michelin) a Monaco di Baviera. Tra gli italiani troviamo al 21° posto Anima di Enrico Bartolini e gestito dello chef Michele Cobuzzi, un locale di Milano che racconta i sapori pugliesi contemporanei. Al 23° troviamo l'Agriturismo il Colmetto di Riccardo Scalvinoni e al 24° Sustanza di Marco Ambrosino a Napoli.

Cucina Classica

In questa classifica a dominare è la Francia la cui cucina determina i primi tre posti. La prima posizione spetta ad Arnaud Donckele con il suo Plenitude (tre Stelle Michelin) di Parigi. Secondo posto sempre transalpino con il Régis et Jacques Marcon (tre Stelle Michelin) dei due chef da cui prende il nome di Saint-Bonnet-le-Froid e infine medaglia di bronzo per Auberge de Vieux Puits (tre Stelle Michelin) di Gilles Goujon a Fontjoncouse. Per trovare il primo posto italiano in questa speciale classifica dobbiamo scendere alla 16esima posizione occupata dal tristellato Dal Pescatore, dei coniugi Nadia & Giovanni Santini, a Canneto sull'Oglio (Mantova).

Al 23° posto c'è un altro locale da tre Stelle Michelin: Da Vittorio dei fratelli Enrico & Roberto Cerea a Brusaporto, Bergamo. Sempre in Lombardia con il 29° posto occupato da Antonio Guida con il suo Seta (due Stelle Michelin) al Mandarin Oriental di Milano. Ritorniamo sul Lago di Garda dove Villa Feltrinelli (due Stelle Michelin) di Stefano Baiocco occupa la 36° posizione, per poi spostarci nella raffinatezza assoluta di Heinz Beck che con il suo tristellato La Pergola occupa la 49ª posizione. Scendiamo al sud, in Costiera Amalfitana, dove i Quattro Passi a Nerano, dei fratelli Mellino (rivelazione Michelin 2024da una a tre Stelle) occupano la 52 esima posizione. Ritorniamo a Milano con lo stellato il Luogo di Aimo e Nadia (68° – una stella Michelin) gestito dagli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, seguiti dal famosissimo tristellato Villa Crespi, sul Lago d'Orta, di Antonino Cannavacciuolo al 70° posto.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views