La pizza cresciuta o ricresciuta è una ricetta contadina tipicamente romana. Si tratta di un impasto soffice dentro e croccante fuori che, da tradizione, si consuma la mattina di Pasqua per colazione. Il gusto della pizza cresciuta infatti si abbina perfettamente sia al dolce che al salato e potete accompagnarla sia ai salumi, come la Corallina e con le uova sode, che alle creme e al cioccolato.
La ricetta è molto semplice, ma richiede una preparazione piuttosto lunga. La pizza cresciuta infatti deve il suo nome proprio alla lavorazione e alla lievitazione dell'impasto a più riprese. La prima fase prevede che la pasta riposi almeno 3 giorni, quindi iniziate la vostra ricetta con largo anticipo, per averla pronta la mattina di Pasqua. Ecco allora come preparare la pizza cresciuta passo dopo passo.
Mescolate 60g di farina con 15g di lievito di birra fresco, sciolto in 30ml di acqua tiepida. Formate un panetto e lasciatelo riposare per tre giorni.
Aggiungete all'impasto la farina restante, 3 uova, 1 cucchiaio di cannella, 1 cucchiaino di vaniglia in polvere, la scorza grattugiata di un limone e 200g di zucchero. Lasciate riposare 24 ore.
Impastate energicamente l'impasto, sbattendolo sul piano di lavoro. Ungete una teglia da forno del diametro di 30cm e versate l'impasto fino a metà. Coprite con un canovaccio pulito e lasciate lievitare l'impasto per altre 5 ore in un luogo tiepido.
Infornate a 180° per circa 45 minuti in modalità statica, con il forno preriscaldato. Spegnete e terminate la cottura a forno spento. Sfornate la pizza solo quando si sarà del tutto raffreddata.
Preparare la pizza cresciuta è semplice, ma è importante lavorare l'impasto nel modo giusto perché diventi soffice e gonfia all'interno. Impastate con energia e decisione, fino ad ottenere un panetto liscio e compatto. Ricordate di versarlo in una teglia alta e imburrata, senza superare mai la metà in altezza, perché in cottura crescerà parecchio. Per non fare sgonfiare la pizza, è importante aspettare che si sia raffreddata del tutto prima di sfornarla.
In questa ricetta è importante prestate attenzione alla lievitazione dell'impasto. Non cedete alla tentazione di aprire lo sportello del forno per verificare la cottura, perché il calore uscirebbe. Quando credete sia cotta, verificate con la prova stecchino. Se lo stuzzicadenti esce asciutto e senza residui di pasta, la pizza è cotta.
Alcune versioni tradizionali della ricetta, prevedono l'aggiunta di 1 cucchiaino di sambuca e mezzo cucchiaino di alchermes nell'impasto, insieme alla scorza di arancia e alla vaniglia.
Nella variante tipica dell'Abruzzo, la pizza di Pasqua prevede anche il formaggio dolce e l'impasto è arricchito di anice, uvetta e canditi.
La fragranza della pizza cresciuta si conserva piuttosto a lungo. Conservatela avvolta in un canovaccio, oppure in un contenitore ermetico per torte o in una busta di plastica ben chiusa, fino a 10 giorni.