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Minne di Sant’Agata: la ricetta dei dolcetti ripieni tipici della pasticceria catanese

Preparazione: 40 Min
Cottura: 20 Min
Riposo: 2 ore e 1/2
Difficoltà: Media
Dosi per: 10 minne di Sant'Agata
A cura di Ilaria Cappellacci
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ingredienti
Per la pasta frolla
Farina 00
400 gr
Burro freddo
180 gr
Zucchero a velo
130 gr
Tuorli
3
Estratto di vaniglia
1 cucchiaino
Per il ripieno
Ricotta di pecora
500 gr
Cioccolato fondente
100 gr
Zucchero a velo
100 gr
Scorza di arancia candita
80 gr
Arancia
1
per la ghiaccia reale
Zucchero a velo
450 gr
Albumi
3
Succo di limone
2 cucchiai
per la finitura
Ciliegie candite
10

Le minne di Sant’Agata, conosciute in siciliano come minni’i’virgini (seni della vergine), sono dei dolcetti tipici della pasticceria catanese, consumati tutto l'anno ma preparati tradizionalmente il 5 febbraio in occasione dei festeggiamenti di Sant’Agata, patrona e protettrice della città. Si tratta di una sorta di mini cassatine composte da una cupola di pasta frolla, golosamente farcita con un ripieno a base di ricotta, zucchero a velo, cioccolato fondente in scaglie e scorzette di arancia candite.

Una volta cotte in forno e lasciate raffreddare, vengono poi glassate con la ghiaccia reale e decorate quindi con ciliegie candite: il risultato sarà un dessert monoporzione, delizioso e raffinato, da portare in tavola come lieto fine pasto per il pranzo della domenica o gustare a merenda con un infuso bollente.

La ricetta da scuola prevede l’utilizzo della ricotta di pecora, rigorosamente setacciata e scolata dal siero, ma se preferisci un gusto più delicato puoi utilizzare al suo posto pari quantità di quella vaccina e arricchirla poi, per una piacevole variazione sul tema, con un pizzico di cannella o del cacao amaro in polvere.

Dalla tipica forma semisferica, il dolce richiama nell’aspetto i seni delle donne (minne o minnuzze in dialetto siciliano): questo in memoria del martirio subito dalla giovane Agata, rea di aver rifiutato le avances amorose del proconsole Quinziano e, per questa ragione, punita con l’amputazione di entrambe le mammelle.

Scopri come preparare le minne di Sant’Agata seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova altri irresistibili dolci siciliani.

Come preparare le minne di Sant'Agata

Prepara la pasta frolla: raccogli la farina setacciata nel boccale di un mixer 1.

Aggiungi il burro freddo a pezzetti 2 e frulla a impulsi per qualche istante, fino a ottenere un composto sabbioso.

Rovescialo sul piano di lavoro e disponilo a fontana 3.

Versa al centro lo zucchero 4.

Prosegui con i tuorli 5.

Profuma con l'estratto di vaniglia 6.

Sbatti tuorli con i rebbi di una forchetta 7 e inizia ad amalgamare gli ingredienti.

Prosegui a impastare rapidamente con le mani 8.

Al termine dovrai ottenere un panetto liscio e omogeno 9.

Avvolgilo con un foglio di pellicola trasparente, schiaccialo leggermente con un matterello 10 e lascia riposare in frigo per circa 1 ora.

Nel frattempo dedicati al ripieno: setaccia la ricotta, ben scolata dal siero, in una ciotola 11.

Aggiungi lo zucchero 12.

Aromatizza con la scorza dell'arancia grattugiata 13.

Mescola accuratamente con un cucchiaio 14, fino a ottenere una crema liscia e setosa.

Taglia a cubetti la scorza dell'arancia candita 15.

Unisci i canditi alla crema di ricotta 16.

Trita il cioccolato fondente al coltello 17.

Trasferiscilo nella ciotola con la crema di ricotta e i canditi 18.

Incorpora gli ingredienti e lascia raffreddare in frigo 19.

Trascorso il tempo di riposo, stendi la frolla con il matterello 20.

Al termine dovrai ottenere una sfoglia di circa 1/2 cm di spessore 21.

Ritaglia la frolla, con un coppapasta da 8 cm di diametro, e rivesti con metà dischetti ottenuti degli stampini in silicone a semisfera 22.

Farcisci con il ripieno di ricotta 23.

Copri con i dischetti di frolla rimanenti 24 e sigillali con la punta delle dita.

Metti in forno a 200 °C e lascia cuocere per circa 20 minuti 25.

Trascorso il tempo di cottura, sforna i dolcetti 26 e lasciali raffreddare all'interno dello stampo.

Una volta freddi, sformali e trasferiscili su una gratella 27.

Prepara la ghiaccia reale: versa gli albumi in una terrina 28.

Lavora con le fruste elettriche, fino a ottenere una consistenza schiumosa 29.

Aggiungi lo zucchero, 1 cucchiaio alla volta 30, e prosegui a montare; quindi versa il succo del limone.

Lavora ancora fino ottenere una glassa consistente, ma non troppo densa 31.

Ricopri le minne di Sant'Agata con la ghiaccia reale 32: in questo fase ti suggeriamo di sistemare un foglio di carta forno sotto la gratella, così da recuperare la glassa in eccesso e non sporcare il piano di lavoro.

Decora con le ciliegie candite 33 e lascia rapprendere perfettamente la ghiaccia.

Una volta pronte, disponi le minne di Sant'Agata nei piattini da dessert 34, porta in tavola e servi.

Consiglio

Se desideri puoi sostituire la frolla con il pan di Spagna, da inzuppare con una bagna al rosolio e ricoprire poi con un doppio strato di pasta di mandorle e ghiaccia reale, oppure puoi aromatizzare il tutto con un goccino di marsala.

Conservazione

Le minne di Sant'Agata si conservano in frigo, chiuse in un contenitore ermetico, per 2 giorni massimo. Puoi anche congelare le cassatine una volta cotte. Il giorno prima di offrirle ai tuoi ospiti, ti consigliamo lasciarle scongelare in frigo e di glassarle sl momento.

Curiosità e storia

Le minne di Sant'Agata sono realizzati in onore della santa protettrice della città di Catania. Secondo la leggenda, Agata era una giovane bellissima convertita al cristianesimo. Di lei si innamorò il proconsole Quinziano, che la esortò a ritornare alla fede pagana e a concedersi a lui. Ricevuto il rifiuto deciso della ragazza, il nobile romano volle vendicarsi, sottoponendola al martirio e tagliandole i seni. Dopo la sua morte, la fanciulla venne santificata, tanto che il suo culto è oggi molto sentito non solo a Catania, ma anche a San Marino e a Malta. Tuttavia, stando ad altre versioni sulle origini delle minne di Sant'Agata, l'usanza di preparare un dolce a forma di seno sarebbe già stata legata alle feste di Demetra e di Iside, dee portatrici di abbondanza e fertilità.

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