12 Agosto 2021 15:00

L’isola di Alicudi e la segale cornuta: tu chiamale, se vuoi, allucinazioni

Gli antesignani degli hippies sono gli abitanti di Alicudi, una piccola isola all'estremità dell'arcipelago delle Eolie che all'inizio del 1900 fu testimone di allucinazioni di massa. La gente del posto, in modo inconsapevole, stava ingerendo una sostanza che è alla base dell'LSD, tra le droghe più diffuse e consumate dagli anni 60 a oggi. Il tutto mangiando del pane di segale apparentemente innocuo...

A cura di Alessandro Creta
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La Chiesa l'ha denominato "pane del Diavolo" ma, siamo quasi certi nell’affermarlo, il Diavolo (almeno stavolta) non c’entra nulla con questa faccenda. Nel pane di cui andremo a parlare non c'è nessuno zampino proveniente dagli inferi; ma anche questa storia, come ogni leggenda che si rispetti, alterna e mescola la fantasia con la realtà. Quest’ultima però, alla luce dei fatti (e soprattutto delle scoperte che ne sono seguite), è predominante.

Tu chiamale, se vuoi, allucinazioni. Perché proprio di allucinazioni (di massa) parliamo nel raccontare quello che si è verificato all'inizio del ’900 a Alicudi, piccola isola remota dell’arcipelago delle Eolie, poco nota e meno battuta dai flussi turistici rispetto alle ben più famose Salina, Lipari o Panarea. Qui, in questo piccolo lembo di terra disperso nel mar Tirreno, trovano casa racconti di mostri, fantasmi, visioni ed eventi che per decenni hanno modellato la storiografia e l’immagine del territorio, sino a giungere ai giorni nostri. Fenomeni per l'epoca inspiegabili, degni della migliore (o peggiore) puntata di Mistero, ma che hanno riscontrato un chiarimento pochi decenni più tardi. Quando, cioè, a fine anni ’30 venne sintetizzato l'acido lisergico, elemento alla base dell'LSD.

Alla base di tutto infatti c’è una sostanza psicotropa, che dal 1903 al 1905 ha portato la popolazione locale, per lo più formata da pastori, contadini e panificatori, a farsi dei “viaggi” decisamente poco canonici, non convenzionali ma soprattutto in modo inconsapevole e inaspettato, credendo di star assistendo a qualcosa di reale. Il motivo va ricondotto al consumo di pane realizzato con la cosiddetta segale cornuta. Ma di cosa stiamo parlando?

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Segale colpita dal fungo ergot

Che cos'è la segale cornuta?

Con questo termine si indica una malattia che colpisce le piantagioni di segale, bersaglio di un fungo chiamato Claviceps purpurea. Detto più comunemente ergot, nelle spighe di segale va a creare delle lunghe escrescenze nere chiamate sclerozi che ricordano per l'appunto delle piccole corna.

Ergot è un nome che forse non vi dirà granché ma che contiene un alcaloide dal forte potere psichedelico: l’acido lisergico. Il quale, sintetizzato nel 1938 da uno scienziato svizzero, è l'elemento base dell'LSD. Nella Alicudi di inizio Novecento (così come nel resto del mondo, dopotutto) tutto questo era ragionevolmente ancora ignoto (sebbene nell'antica Grecia sembra che la stessa sostanza venisse usata in riti religiosi), e il pane prodotto dalla farina proveniente da segale cornuta aveva un così alto potere allucinogeno che offrì a gran parte degli abitanti locali viaggi pazzeschi, che portava la gente a vedere mostri, draghi, misteriose figure alate che lasciavano o arrivavano sull'isola.

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Dalla pagina Facebook di Alicundi

La segale cornuta e Alicudi

Ci troviamo su un’isola composta prevalentemente da gente contadina, e quasi tutte le famiglie in passato producevano pane in un contesto casalingo. In un periodo in cui il grano scarseggiava, proprio la segale (assieme all’orzo) era una delle coltivazioni principali dalle quali ricavare le farine che servivano a sfamare la popolazione. Nonostante le spighe fossero "rovinate" da questo fungo sconosciuto, data la mancanza di alternative si preferì continuare a utilizzare la segale per non sprecare preziosa materia prima. Ma la sazietà non era evidentemente il solo “effetto” del suo consumo. Nonostante molti cittadini non vollero parlare delle loro "esperienze", per paura di esser considerati pazzi, ciò che cominciò a circolare in quegli anni però è che molte delle visioni fossero effettivamente reali, poiché condivise e frutto di un'allucinazione collettiva.

Siamo ancora lontani dagli sballi degli anni sessanta, di un periodo caratterizzato dalle droghe sintetiche più disparate, dalla musica psichedelica e dagli hippies. Non era sicuramente il contesto delle rivolte giovanili e delle sostanze allucinogene, ma qui a Alicudi all’inizio del novecento hanno assaporato un bell’antipasto di ciò che si sarebbe assunto, principalmente negli Usa e in Gran Bretagna, poco più di 55 anni più tardi.

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Un acido di cui hanno fatto uso nel passato anche i Beatles, Jim Morrison, Ray Charles, Andy Warhol e altri numerosi esponenti della cultura pop degli anni sessanta, e che proprio in questa sostanza stupefacente hanno trovato la “fonte” di svariate delle loro ispirazioni. La differenza? Che gli ignari contadini di Alicudi non avevano la minima idea (probabilmente) di quello che stavano ingerendo, con le loro visioni e allucinazioni che hanno contribuito ad alimentare leggende e racconti, a metà tra realtà e fantasia, andando a arricchire la storiografia della piccola isola siciliana. E di cui ancora oggi si continua a parlare.

Si può affermare insomma come i pastori locali siano stati antesignani inconsapevoli di molti figli dei fiori. Gli stupefacenti (in tutti i sensi) anni sessanta sarebbero arrivati molto tempo dopo…

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