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28 Luglio 2023 13:00

Leggere le etichette del pesce: quello che c’è da sapere per acquistarlo in sicurezza

Quando si compra il pesce bisogna avere la certezza che il prodotto, congelato o fresco, sia di qualità. Ecco come interpretare le etichette in modo da averne la certezza, e a cosa prestare attenzione sui menù dei ristoranti.

A cura di Martina De Angelis
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Acquistare il pesce non è facile: è importantissimo che il prodotto sia fresco e provenga da una filiera sicura e controllata. Proprio per questo è fondamentale imparare a leggere le etichette del pesce, ovvero il mezzo che hai a disposizione per assicurarti che le caratteristiche qualitative e quantitative del prodotto siano buone.

Ma come fare? L’etichettatura dei varia a seconda delle categorie specifiche dei diversi prodotti, ed è quindi importante capire per ognuna di essere quali sono le informazioni che devono obbligatoriamente essere riportate, e quale sia il modo corretto di interpretarle.

Sfuso: prodotto ittico non preimballato

Per prodotto ittico non pre imballato si intende il pesce comprato sfuso o a libero servizio, che sia fresco o che sia congelato. In questo le caratteristiche che deve avere il prodotto indicato sull’etichetta sono ben precise:

  • Denominazione della specie e stato fisico: i produttori devono indicare il nome del pesce in questione in lingua italiana, accompagnato da alcune indicazioni sullo stato fisico del prodotto, come per esempio decongelato, ricongelato, affumicato, ecc.
  • Denominazione scientifica: è il nome in lingua latina della specie ittica in questione, e deve necessariamente essere presente o sull’etichetta, o su un cartellone, o sui poster del punto vendita.
  • Metodo di produzione: la voce che indica la provenienza del pesce, ovvero è pescato, pescato in acque dolci o se è pesce di allevamento. Per i prodotti di acque dolci bisogna indicare il nome del luogo e l’indicazione di Stato UE o Extra UE, per i prodotti pescati in mare deve esserci il dettaglio delle zone FAO di provenienza.
  • Attrezzi da pesca: l’indicazione degli attrezzi utilizzati per pescare il prodotto, secondo la dominazione dell’elenco ufficiale previsto dalla normativa.
  • Ingredienti: in caso di particolari aggiunte al prodotto è necessario specificare quali sono, sia nel caso di alimenti come patate, olio o pangrattato, sia nel caso degli additivi come antiossidante o colorante. Da indicare anche i prodotti che potrebbero causare allergie o intolleranze.
  • Prezzo al peso netto: poiché in alcuni casi il pesce presenta una glassatura, ovvero un sottile strato di ghiaccio che lo protegge, il peso va indicato al netto del ghiaccio, e va specificata anche la percentuale della glassatura.
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Confezionato: prodotto ittico pre imballato

In questo caso parliamo del pesce confezionato, quindi un prodotto ittico pre imballato e inscatolato. Anche questa tipologia di prodotto deve necessariamente contenere tutte le voci indicate nella categorie precedente, ma non trattandosi di un prodotto fresco richiede anche una serie di voci più specifiche:

  • Lotto: si tratta di un codice che serve a identificare il lotto di provenienza, in modo da riuscire a ritirare o richiamare quel blocco di prodotto in caso di non conformità.
  • Nome o ragione sociale e indirizzo del responsabile commerciale: vanno obbligatoriamente riportati i dati dell’operatore responsabile della commercializzazione del prodotto.
  • Termine minimo di conservazione o data di scadenza: bisogna indicare sulla confezione il termine minimo di conservazione, ovvero la data entro cui il prodotto ha ancora le sue proprietà specifiche, oppure quando necessario la data di scadenza.
  • Data di congelamento: in caso di prodotti congelati non trasformati, è necessario che sia indicata la data in cui sono stati congelati.
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E al ristorante? Cosa deve essere riportato sul menù ittico

Se ti trovi a mangiare pesce al ristorante non puoi certamente controllare l’etichetta del prodotto per appurarne tutte le specifiche. Anche qui, però, hai modo di tutelarti, perché qualsiasi esercizio che somministra alimenti pronti al consumo deve sempre riportare due elementi molto importanti, soprattutto quando si tratta di prodotti ittici.

Prima di tutto il menù deve specificare con chiarezza se si tratta di un prodotto fresco o congelato, o direttamente nella descrizione del piatto, oppure con rinvio tramite asterisco. È fondamentale ce sia presente questa dicitura, in modo che il cliente non sia tratto in inganno dalle reali caratteristiche della pietanza proposta.

Inoltre, non deve mai mancare l’indicazione degli allergeni, ovvero di quelle sostanze che potrebbero essere potenzialmente allergeniche. Il ristoratore deve riportare gli allergeni secondo le modalità previste dalla normativa, direttamente sul menù o allegate al menù stesso, e anche il personale di sala deve essere preparato riguardo la presenza di eventuali allergeni nei piatti.

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Quello che i piatti non dicono
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