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17 Giugno 2022 15:00

Intossicazioni alimentari: come riconoscerle e intervenire

L'intossicazione alimentare è un patologia a carico del sistema gastrointestinale dovuta all'assunzione di alimenti contaminati. Scopriamo cause, sintomi e rimedi.

A cura di Rossella Croce
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L'intossicazione alimentare è una patologia a carico del sistema gastrointestinale, un'infezione o irritazione dovuta all'ingestione di alimenti contaminati, contenenti batteri, virus o parassiti. In base alla causa, si distinguono diverse tipologie di intossicazione: l'origine dell'intossicazione può essere infatti animale, vegetale, di natura chimica o legata alla bio-decomposizione degli alimenti dovuta a una cattiva conservazione o al non rispetto delle norme igienico sanitarie.

La sintomatologia dell'intossicazione varia, anche in questo caso, dall'origine della stessa: i sintomi più frequenti sono senza dubbio nausea, vomito, diarrea e dolori addominali; in alcuni casi più gravi a questi si associano sudorazione, mal di testa e tachicardia. Come riconoscere un'intossicazione alimentare? Come intervenire? Quando e in quali casi occorre rivolgersi a un medico? Ecco tutto quello che c'è da sapere, dalle cause ai rimedi più efficaci in caso di intossicazione alimentare.

Cos'è un'intossicazione alimentare: le cause

L'intossicazione alimentare può essere causata da diversi fattori: il cibo che ingeriamo può infatti essere contaminato e "invaso" da batteri, virus, parassiti o agenti patogeni che ne alternano la composizione e li rendono nocivi per il nostro corpo. Nel dettaglio, i microrganismi che possono determinare un'intossicazione alimentare sono:

  • Batteri: microrganismi in alcuni casi naturalmente presenti negli alimenti che però in specifiche condizioni (preparazione del cibo, conservazione, temperatura o cattive condizioni igieniche) possono risultare nocivi. Tra i batteri più comuni si segnalano: Salmonella (carne cruda o poco cotta, uova e frutti di mare), Vibrio (pesci e molluschi), Shigella, Listeria ed Escherichia coli.
  • Virus: particelle infinitamente piccole che possono "contagiare" gli alimenti che ingeriamo, attraverso un contatto diretto del cibo da parte di un soggetto infetto o attraverso prodotti agricoli coltivati con acqua contaminata. Virus più comuni sono il Norovirus e l'HAV che può causare l'epatite A.
  • Parassiti: microrganismi presenti all'interno di altri organismi, possono diffondersi attraverso acque contaminate da feci o animali infetti oppure con il contatto diretto del cibo con un soggetto infetto.
  • Agenti chimici: in alcuni casi l'intossicazione può essere causata da tossine "esterne"al cibo come insetticidi e pesticidi, nel caso di frutta e verdura, o piombo e arsenico nel caso di prodotti ittici.
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Intossicazioni alimentari: i sintomi

Come riconoscere un'intossicazione alimentare? Quali i sintomi più comuni e quali quelli a cui porre maggiore attenzione? Qualunque sia l'origine o la causa dell'intossicazione, questa si manifesterà inizialmente attraverso vomito, diarrea, nausea, dolori addominali e in qualche caso cefalea e senso di spossatezza. Nei casi più gravi, alla sintomatologia più "lieve" si associano spesso formicolio e intorpidimento, vertigini, vista annebbiata, tachicardia, febbre, brividi e paralisi. L'intossicazione alimentare si presenta spesso in forma acuta, insorge poche ore dopo aver ingerito l'alimento contaminato e i sintomi più comuni come diarrea e vomito scompaiono spontaneamente nell'arco di 48 ore per i soggetti adulti e 12 ore nel caso di neonati o bambini.

Come intervenire in caso di intossicazione alimentare

Come comportarsi in caso di intossicazione alimentare? La prima e più importante cosa da fare è reintegrare i liquidi e i sali minerali: vomito e dissenteria infatti innescano velocemente un processo di disidratazione che è fondamentale contrastare; se è in atto un'intossicazione alimentare, la prima cosa da fare è bere tanta acqua.

Esiste una dieta consigliata in caso di intossicazione alimentare? Il modo migliore per accelerare il naturale processo di guarigione è non sottoporre il proprio apparato digerente a sforzo o stress: meglio assumere cibi leggeri come riso, patate o carni bianche ed evitare alimenti grassi, latticini, zuccheri raffinati e caffeina. L'utilizzo di farmaci (anche se da banco) per bloccare vomito e diarrea non può mai prescindere da una valutazione del proprio medico curante: in alcuni casi infatti, è preferibile "assecondare" il sintomo così da accelerare il processo di espulsione dell'agente patogeno.

Quando è necessario rivolgersi al pronto soccorso? Come abbiamo visto, il "livello" di gravità dell'intossicazione può variare a seconda della sua origine, in caso di sangue nelle feci o nel vomito, vista offuscata, vertigini, temperatura superiore ai 38 °C, intossicazione da funghi o botulino o, ancora, il perdurare della dissenteria fino a 5 giorni è assolutamente consigliato rivolgersi al pronto soccorso.

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