Dopo oltre 40 anni cambia la ricetta ufficiale del ragù alla bolognese, cioè quella depositata alla camera di commercio dall'Accademia della Cucina Italiana.
Il ragù alla bolognese ha una storia lunghissima e una ricetta originale depositata alla camera di commercio: oggi, dopo oltre 40 anni, quella ricetta è cambiata, o meglio, si è "rinnovata". La nuova preparazione è frutto di tantissime ricerche condotte dal Comitato di studi dell'Accademia Italiana della Cucina ed è stata ufficializzata tramite un nuovo atto notarile depositato presso la Camera di commercio di Bologna, la "città grassa" che tanto ha dato alla nostra tradizione. Ma cosa c'è di diverso rispetto alla ricetta del 17 ottobre 1982? Vediamo tutte le novità sulla ricetta ufficiale del ragù alla bolognese.
Valerio Veronesi, presidente della Camera di Commercio di Bologna parla di "giornata storica" all'AGI: "Consacriamo ai nostri figli un pezzo della cultura che hanno lasciato a noi i nostri genitori, i nostri nonni, che è la cultura di quell'odore della domenica mattina del battuto cipolla sedano e carota e la storia dello spaghetto alla bolognese, che dobbiamo togliere dalle teste dei nostri visitatori e sostituirlo con la realtà del vero ragù alla bolognese". Secondo Veronesi questo possiamo farlo "solo con l'accoglienza di cui siamo capaci e soprattutto un buon piatto di tagliatelle col ragù".
Nella nuova ricetta non c'è più la "cartella" (il diaframma del manzo), un taglio di manzo introvabile ormai ai giorni nostri. In mancanza, o in aggiunta al diaframma, sono da preferire i tagli anteriori ricchi di collagene come il muscolo, la spalla, il sottospalla, la pancia, la punta di petto. Altra svolta importante è l'ammissione, per la prima volta, di un brodo di dado.La modifica della ricetta segue il cambio dei tempi: le abitudini sono mutate e ciò che andava bene nel 1982 potrebbe non essere gradito ai palati delle nuove generazioni. Vediamo con precisione la nuova ricetta.
Ingredienti e dosi per 6 persone:
Procedimento:
In una casseruola (di ottima qualità, pesante) antiaderente o di alluminio o in ghisa smaltata (un tempo era molto usato il tegame di coccio) di 24-26 cm di diametro, fai sciogliere la pancetta macinata o tritata con 3 cucchiai d'olio. Quindi, aggiungi gli odori tritati finemente sul tagliere (non usare il mixer) e fai appassire il battuto lentamente a calore medio basso, sempre girando con un mestolo di legno (la cipolla non deve assolutamente prendere il sapore di bruciato). Alza il calore e unisci la carne macinata e, sempre mescolando accuratamente, cuocila per una decina di minuti fino a che "sfrigola". Versa il vino e fallo evaporare e ritirare completamente, fino a quando non si sentirà più odore di vino e, poi, unisci il concentrato e la passata.
Continuando a mescolare bene, versa una tazza di brodo bollente (ma sipuò usare anche semplicemente dell'acqua) e fai cuocere piano, a recipiente coperto, per circa 2 ore (anche 3 ore secondo le preferenze e le carni usate) aggiungendo il brodo caldo man mano che occorre. A metà cottura, secondo una consigliabile antica tradizione, si può aggiungere il latte che deve essere fatto ritirare completamente. Infine, ultimata la cottura, aggiusta di sale e pepe. Il ragù dovrà risultare di un bel colore arancione scuro, avvolgente e cremoso.
Varianti ammesse dalla camera di commercio:
Da abolire completamente la polpa di vitello, la pancetta affumicata, la presenza della sola carne di magliale, l'aglio, il rosmarino, il prezzemolo, aromi e spezie, il brandy in sostituzione del vino e la farina per addensare.