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20 Luglio 2023 14:00

Il granchio blu sta mangiando tutte le nostre vongole: come affrontare il problema?

Il granchio blu è un predatore ferocissimo che sta distruggendo l'ecosistema del delta del Po: stragi di cozze e vongole mettono a repentaglio l'economia locale. Una delle soluzioni potrebbe essere più semplice del previsto: dobbiamo cominciare a mangiare i granchi blu.

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C'è un predatore ferocissimo nei nostri mari che sta creando non pochi problemi ai pescatori: non si tratta di un temibile squalo (questo purtroppo in via d'estinzione nei nostri mari) ma del granchio blu, un crostaceo dall'appetito insaziabile. Negli ultimi tre anni ha creato enormi problemi ai pescatori nella Sacca di Goro, una laguna situata nel delta del fiume Po, perché questo granchio ha una vorace voglia di cozze e vongole soprattutto, togliendole alle nostre tavole. Non disdegna gamberi, piccoli pesci e perfino altri granchi ma con vongole e cozze perde ogni inibizione. Finché si trattava di pochi esemplari di granchio il problema non c'era ma la proliferazione di questo animale si sta trasformando in una catastrofe.

Stanno finendo cozze e vongole

Il nome scientifico di questo granchio è Callinectes sapidus, una specie originaria della East Coast americana, del Canada meridionale e del nord dell'Argentina. È arrivato in Europa già molto tempo fa, si trovano testimonianze risalenti a più di mezzo secolo: prima in Algeria e Tunisia, poi Grecia e Turchia, infine il Mar Adriatico. È un animale molto grosso rispetto agli altri granchi europei, con chele pesanti e "armate" di denti frontali e laterali, tutti molto appuntiti. Non è mai stato un problema finora perché vive in profondità e il numero di granchi blu è sempre stato "controllato" dai suoi predatori: pesci più grandi, uccelli, soprattutto le tartarughe. A causa del cambiamento climatico però i predatori naturali scarseggiano e questo è un problema: ogni femmina può deporre da 700 mila a 2 milioni di uova. Una proliferazione incontrollata che dal 2008 ha colpito tutto l'Est del nostro Paese e parte del litorale romano, spezzino e sardo.

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Negli ultimi mesi si sono schiuse le uova nella Sacca di Goro, in Emilia-Romagna e Veneto, e questo ha causato enormi ripercussioni all'economia locale: i granchietti hanno fame e mangiano i molluschi. Quasi il 30% della produzione nazionale di vongole arriva da questa zona, troviamo anche cozze e ostriche: tutto spazzato via dal granchio blu che mangia questi animali quando sono addirittura nella fase embrionale della propria vita. Questa situazione sta distruggendo la produzione, sta causando enormi danni economici e sta mettendo a rischio l'habitat con la progressiva scomparsa della biodiversità nella zona.

Una soluzione è intervenire attivamente: dovremmo mangiare i granchi blu e diventare noi dei loro predatori. I granchi blu sono commestibili e sono anche squisiti ma mettere in moto una filiera non è semplicissimo e servono anni per affinare la pesca, coinvolgere i mercati e convincere le persone a mangiare questo "nuovo" prodotto ittico. Ci sta provando la start up Mariscadoras, una giovane associazione fondata e gestita da cinque ragazze riminesi con l'obiettivo di promuovere la pesca e la commercializzazione di varietà alloctone come il granchio blu. Come abbiamo visto anche con le meduse, affrontare il cambiamento dei nostri mari arricchendo la nostra tavola potrebbe essere una soluzione sorprendentemente semplice e positiva.

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