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31 Agosto 2022 14:30

Granchio blu e specie aliene nella dieta mediterranea: l’idea della start up riminese

Una start up riminese si è fatta portavoce del consumo del granchio blu e di varietà non autoctone del Mediterraneo. Pescare specie aliene per salvaguardare la biodiversità delle nostre acque.

A cura di Alessandro Creta
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Una start up per la promozione della pesca di specie aliene presenti ormai nel Mediterraneo, attuando un’attività di informazione e sensibilizzazione sull’importanza del consumo di varietà che mettono a rischio l’ecosistema e la biodiversità delle nostre acque.

È lo scopo di Mariscadoras, una giovane associazione fondata e gestita da cinque ragazze riminesi con l'obiettivo di promuovere la pesca e la commercializzazione di varietà alloctone come il granchio blu; proveniente dall’oceano e sempre più presente tra Adriatico e Tirreno.

Che cos’è il granchio blu

Qualche settimana fa avevamo parlato della presenza del granchio blu nelle acque del Mediterraneo. In particolar modo nel mar Tirreno sono stati scovati alcuni esemplari di questo crostaceo non autoctono delle zone nostre zone, bensì proveniente di fatto dall’altra parte del mondo.

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Originario dei mari del Centro Sud America, il granchio blu si sta progressivamente spostando anche nelle nostre acque dove si ritrova a essere, oltre a specie aliena, anche temibile predatore per le varietà ittiche autoctone.

In tutto ciò una start up di Rimini, Mariscadoras, assieme a Legacoop Agroalimentare Nord Italia, sta promuovendo una campagna per l’inserimento delle specie aliene all’interno della nostra alimentazione. A partire proprio dal granchio blu. Questo animale, intercettato poche settimane fa nei pressi delle coste laziali, già da qualche anno si è stanziato anche nel mar Adriatico, dove ha trovato un habitat favorevole per vivere e riprodursi.

Si tratta però di una specie, come detto, invasiva e pericolosa per le varietà autoctone che popolano le stesse acque come, per esempio, gamberi, latterini, seppie, cozze e sogliole. Data anche la sua rapida capacità di riproduzione, con la femmina in grado di deporre fino a due milioni di uova e considerando anche che non soffre altri predatori, il granchio blu rappresenta una specie da limitare, anche attraverso la pesca e consumo.

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Proprio da qui nasce l’idea delle ragazze ideatrici di Mariscadoras di promuovere l’introduzione del blue crab, e di altre specie alloctone, all’interno della nostra alimentazione. Una misura a tutela delle nostre acque, popolate da varietà aliene e pericolose per l’ecosistema e la biodiversità. Da rischio per il mare a risorsa per le comunità locali di pescatori: questo è l’obiettivo di cui si fa promotrice la start up riminese, portavoce di una campagna di sensibilizzazione e informazione verso questo tema. Affinché le persone si rendano consapevoli della necessità di consumare queste specie per salvaguardare i nostri mari.

Nello specifico Mariscadoras si è resa disponibile ad acquistare il granchio blu pescato tra Adriatico e Ionio (zona Fao 37.2) a un prezzo convenzionato per poi immetterlo sul mercato tramite canali dedicati. Le sue carni, nelle zone costiere atlantiche del Centro e Sud America, sono alla base di una tipica ricetta locale come le polpette di granchio.

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