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7 Dicembre 2022 11:00

Guida gastronomica ai mercati di Natale: cosa mangiare fra bancarelle e luci colorate

Luci, artigianato e, soprattutto, buon cibo: quando è Natale, visitare i mercati a tema è un must. Come lo è assaggiare tutte le prelibatezze tipiche della stagione, e diverse per ogni zona d'Italia.

A cura di Martina De Angelis
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La temperatura scende, le lucine si accendono, i canti natalizi inizino a risuonare nell’aria: dicembre (ma già fine novembre) è sinonimo di mercati di Natale, esposizioni a tema dove trovare prodotti artigianali e gastronomici a volontà. Sono diventati una tradizione anche italiana, nonostante la loro origine sia del Nord Europa – sembra infatti che siano nati a Vienna nel 1298 – e negli anni si sono adattati alle tipicità del nostro paese.

Ecco perché, di regione in regione, non c’è un mercato di Natale uguale all’altro, e soprattutto, ognuno propone una particolare specialità gastronomica. Perché le lucine sono belle, fare shopping lo è anche di più, ma non c’è niente che riesca a trasmettere tutta la magia del Natale come il cibo. Elencare tutte le specialità è impossibile, ma ce ne sono alcune che sono dei veri e propri must imperdibili.

I mercati di Natale del Nord Italia, tra delizie di ispirazione tedesca e vin brulé

Se si parla di mercati di Natale in Italia, il primo luogo che viene in mente è senza dubbio l’Alto Adige: la regione, che ha una netta maggioranza di popolazione di lingua tedesca per via della sua precedente appartenenza all’Austria, propone alcuni dei mercati più celebri del periodo di Natale. Da fine novembre a gennaio Bolzano, Merano, Bressanone, Vipiteno e Brunico (ma non solo) si riempiono di casette di legno strapiene di prodotti tipici di ogni tipo.

Da assaggiare, le preparazioni più tipiche della tradizione natalizia di stampo tedesco: gli squisiti bratwurst, per esempio, le tipiche salsicce nate per recuperare i resti del maiale, cotte alla griglia e servite, ancora bollenti, all’interno di un panino. O il brezel, il pane dalla particolare forma intrecciata, di solito coperto col il sale grosso ma proposto anche in versione dolce. E a proposito di dolce: oltre al classico strudel, non mancate di assaggiare il lebkuchen, dolcetto a base di miele, anice, coriandolo, chiodi di garofano e zenzero che ricorda molto il panpepato, lo zelten, dolce natalizio dell’Alto Adige per eccellenza, ripieno di frutta secca e prodotto con farina di frumento e segale e gli strauben, frittelle dolci a forma di chiocciola.

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Sia nei mercati dell’Alto Adige sia in quelli dell’altra metà di regione, il Trentino, vietato non assaggiare il vin brulé: il vino dolcificato con miele e scaldato con varie spezie affonda le sue origini all’antica Roma, ed è ormai un vero e proprio simbolo del periodo di Natale. In Lombardia, invece, il must è il bombardino: lo trovate soprattutto nei mercati di Livigno, di cui è la specialità, ed è un liquore corposo fatto con panna, brandy e caffè (ma in origine gli ingredienti erano latte, whisky e zabaione).

Si trova ad Arezzo il mercato più famoso della Toscana, eppure tra i banchi troverete specialità tutte nordiche: il Villaggio Tirolese raccoglie espositori dal Tirolo, dalla Germania e dall’Austria, ed è l’occasione ideale per assaggiare bevande e dolci tipiche della tradizione nordica, compreso il kaiserschmarrn, una sorta di frittatina dolce, la cioccolata calda e il sidro di mele.

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Il centro Italia, tra arrosticini, panpepato e cioccolato

Premesso che le specialità tedesche sono diventate un simbolo di tutti i mercati di Natale, e che quindi brezel, vin brulé e compagnia si trovano ormai un po’ ovunque, non mancano regioni che hanno personalizzato la gastronomia del mercato. Ad Avezzano, per esempio, tra luminarie e concerti, piste di pattinaggio e attività di ogni genere, gli stand gastronomici propongono lo street food più tipico dell’Abruzzo, il mitico arrosticino. Da non perdere anche la pizza fritta, in versione dolce e in versione salata.

Nel Lazio, invece, Natale vuol dire solo una cosa: panpepato. Al mercatino di natale di Anagni, borgo nel cuore della Ciociaria, lo troverete presentato in ogni modo. È l’occasione giusta per assaggiarlo, degustarlo e anche scoprirne i segreti grazie al grande concorso del Panpepato, competizione gastronomico in cui viene eletto il miglior dolce tradizionale delle feste di Natale.

In Umbria invece, i più golosi non vorranno perdere il Natale di Gubbio,  grande evento incentrato intorno all’albero di Natale più grande del mondo, un gigantesco disegno luminoso lungo le pendici del monte Ingino. Nel villaggio ChristmaLand, precisamente all’interno del prestigioso palazzo Conte della Porta, viene allestita una vera e propria fabbrica del cioccolato: torroni, praline, tavolette e mille altre delizie preparate da maestri esperti renderanno ancora più dolce la magia del Natale.

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Mercati di Natale al Sud, il regno dello street food tradizionale

Quando si parla di Natale nel Sud Italia, non si può non citare per prima Napoli: qui non c’è un vero e proprio mercato natalizio, perché a via San Gregorio Armeno è sempre Natale grazie ai suoi presepi famosi in tutto il mondo. Nel periodo natalizio la celebre strada è ancora più popolata e ricca di statuine e presepi di quanto non sia normalmente, e per mangiare c’è l’imbarazzo della scelta. Protagonista il migliore street food napoletano, un tripudio di pizza fritta e sfogliatelle, cuoppo fritto e babà.

Imperdibile, nel giro di mercati di Natale campani, un assaggio degli struffoli, palline fritte ricoperte di miele e zuccherini colorati che sono un vero e proprio simbolo delle festività natalizie della regione. Li trovate a Napoli, ovviamente, ma anche al Castello di Limatola: è una delle location più suggestive, per un mercato di Natale che si snoda tra le vie dell’antico borgo medioevale beneventano. Da assaggiare, tra le varie delizie proposte negli stand, la pizza a portafoglio, ideale gustare passeggiando fra le bancarelle.

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La bella Città dei Sassi, Matera, da dicembre in poi diventa un vero e proprio borgo del Natale, con stand sparsi tra i magici sassi e un presepe vivente allestito negli scorci suggestivi del Sasso Caveoso. Oltre alla classica gastronomia “da mercato”, tra cui l’immancabile vin brulé e i cartocci di castagne, non mancano prodotti tipici della tradizione: da provare le pettole, palline fritte di pasta lievitata proposte dolci o salate (in questo caso accompagnate da formaggi e salumi locali), e il piccilatiedd’, un semplice quanto irresistibile pane dolce.

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