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17 Settembre 2022 13:00

Fine pasto: ecco cosa evitare di mangiare (e bere) dopo pranzo o cena

Alcuni alimenti che sarebbe meglio evitare di consumare dopo un pasto: dai formaggi alla frutta secca, passando per salumi e alcol. Ecco quali sono nel dettaglio.

A cura di Redazione Cucina
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Tradizioni consolidate, abitudini ereditate dall'era moderna o semplice piacere: sono diversi gli alimenti che ci concediamo a fine pasto ma che dovrebbero essere consumati in un altro momento. La fase della digestione, infatti, è molto importante e alcune sostanze rischiano di rallentarla o comprometterla: ecco quali sono i cibi da non mangiare mai dopo il pranzo o la cena.

1. Formaggi

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Sebbene sia una tradizione della ristorazione francese, i formaggi a fine pasto non sono l'ideale: forniscono un apporto proteico da non sottovalutare, cosa che squilibra il pasto e rallenta la digestione, oltre a un surplus di grassi saturi. Questo vale anche per i formaggi così detti light, per quelli freschi e non solo quindi per quelli stagionati. In particolare, si dovrebbe evitare di mangiare formaggio a fine cena: grazie ad alcune sostanze contenute nei prodotti caseari, questi stimolano l'aumento della dopamina, un ormone che tiene alta la soglia dell'attenzione, impedendoci il rilassamento pre sonno.

2. Frutta e frutta secca (ma solo in alcuni casi)

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In questo caso si tratta di indicazioni spesso usate in maniera fuorviante: non è vero che la frutta o la frutta secca fanno male se mangiati a fine pasto. Ma non è neanche falso: il punto sta nella condizione di chi la mangia. La frutta consumata a fine pasto, infatti, fa aumentare la glicemia e stimola picchi glicemici: quindi solo chi ha problemi di iperglicemia o diabete deve consumarla lontano dai pasti, in modo che la curva glicemica non subisca scossoni. Questo vale soprattutto per la frutta secca, che ha una concentrazione di zuccheri maggiore rispetto alla frutta fresca.

Altra verità a metà è l'idea che la frutta a fine pasto rallenti la digestione, o la appesantisca: se da un lato è vero che si tratta di un apporto di fibre notevole, dall'altro questo problema riguarda solo chi ha già qualche patologia legata alla sfera digestiva come la colite ulcerosa, la sindrome dell’intestino irritabile e il meteorismo.

3. Gelato

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Anche in questo caso vale la regola che dipende dalla situazione specifica: in generale, mangiare i gelati a fine pasto, soprattutto quelli confezionati, rende il pasto appena consumato ipercalorico. Se hai problemi di peso e vuoi controllarlo, allora meglio consumarlo come merenda, lontano dai pasti; nel resto dei casi un piccolo peccato di gola a fine pasto, meglio se il pranzo, è giusto concederselo ogni tanto.

4. Alcool

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L'errata credenza che l'alcol faccia digerire – diffusa soprattutto in Italia dove la tradizione degli amari è ben consolidata da secoli – ha portato a diversi fraintendimenti nel corso degli anni: ma non è assolutamente vero che l'alcol, anche in quantità modiche, stimoli o aiuti la digestione. Semmai il contrario: a causa del suo effetto irritante e dell'apporto di zuccheri, l'alcol rallenta la digestione. Naturalmente è sconsigliato bere a stomaco vuoto, ma anche il celebre "ammazzacaffè": meglio concedersi un piccolo sgarro prima di cena, sgranocchiando qualcosa, senza però abbuffarsi o bere eccessivamente.

5. Caffè zuccherato dopo pasti abbondanti

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Molti resteranno delusi, ma vogliamo chiarire subito una cosa: il caffè non fa male tout court. Ma, se preso con tanto zucchero e in particolare dopo un pasto abbondante, può creare dei problemi, soprattutto se è un'abitudine fissa. Il motivo è semplice: il caffè zuccherato interferisce con la capacità del nostro corpo di eliminare gli zuccheri dal sangue. I grassi assimilati durante il pasto interagiscono negativamente con la caffeina, rallentando molto la comunicazione tra stomaco e pancreas: in questo modo si blocca la produzione di ormoni capaci di regolare il metabolismo degli zuccheri. Dall'altro lato, però, una tazzina di caffè amaro, o poco zuccherato, dopo un pasto "normale" stimola la produzione di succhi gastrici. In media stat virtus, come si suol dire.

6. Fritti

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In generale, concludere un pasto con una portata fritta non è mai una buona idea, che si tratti di dolci o patatine. In generale, la frittura aumenta l'apporto di lipidi e amidi, oltre a stimolare carichi glicemici, cosa che a lungo andare può avere ripercussioni non solo sul peso, ma anche sulla salute di cuore e arterie. Una frittura fatta a regola d'arte è possibile concedersela, magari come antipasto e in modiche quantità.

7. Salumi

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Come per i formaggi, anche la fettina di salame a fine pasto, "per piacere", non è per nulla una buona abitudine. Salumi e affettati, infatti, incidono sull'apporto di proteine animali (e quindi grassi saturi) ma anche su quella di sodio, rallentando la digestione. Inoltre, a lungo andare, questa abitudine incide negativamente anche sul peso.

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