Gli asparagi non hanno solo il vantaggio di essere ingredienti passepartout, ma sono anche facili e relativamente veloci da pulire. In più, si possono cucinare in tanti modi diversi: bastano pochi minuti al vapore o bolliti per averli pronti.
Gli asparagi sono tra i protagonisti indiscussi della primavera, disponibili da marzo a giugno. Sono ortaggi ricchi di acqua, fibre, vitamine (in particolare la C), sali minerali (potassio) e folati, noti soprattutto per le loro proprietà diuretiche e depurative. In cucina, poi, si rivelano molto versatili: puoi impiegarli per la preparazione di facili e creativi antipasti (provali avvolti nella pasta sfoglia), gustosi primi piatti (dal risotto alle lasagne) e sfiziosi secondi e contorni, in accompagnamento alle uova, un grande classico, ma anche a carne, salumi, pesce e formaggi. Insomma, un ingrediente passepartout di cui esistono molteplici varietà, ognuna con le proprie caratteristiche: in commercio troviamo principalmente l’asparago verde, il più diffuso, dal gusto erbaceo, poi ci sono il bianco, tipico del Veneto, più delicato, il violetto, eccellenza ligure della zona di Albenga, morbido e burroso, unico al mondo, e quello selvatico, più sottile e dal sapore leggermente amarognolo. Al momento dell’acquisto assicurati che siano freschi, con le punte integre e chiuse e i gambi turgidi e privi di macchie più scure. Non ci resta che vedere come pulirli e usarli al meglio nelle varie preparazioni.
Trattare gli asparagi prima di utilizzarli nelle diverse ricette è semplice. Il procedimento da seguire vale come regola generale per le differenti tipologie: la fase di pelatura del gambo viene omessa nell’asparago selvatico, perché tenero, e può essere saltata anche in altri casi se la parte esterna non si presenta particolarmente coriacea.
Gli asparagi hanno il vantaggio di poter essere portati in tavola in tanti modi, esaltandone benefici, gusto, colore e consistenze. Il suggerimento è quello di non cuocerli mai troppo, sia per preservare i valori nutrizionali, sia la texture, molto piacevole quando resta “croccantina” al palato.
Un metodo delicato che permette all’ortaggio di conservare proprietà e caratteristiche organolettiche. Disponi gli asparagi nel cestello, copri con il coperchio e cuoci dai 7 ai 12 minuti, a seconda della grandezza e tenacità degli ortaggi. Controlla la cottura con una forchetta: devono risultare teneri, ma ancora sodi.
Si tratta di uno dei modi più tradizionali, in quanto esiste una pentola apposita chiamata asparagiera: alta e stretta, permette di cucinare i gambi immersi in acqua bollente salata, lasciando le punte fuori, così da non rovinarle (sarà il calore del vapore sprigionato a cuocerle). In alternativa, si può utilizzare una pentola normale, prestando attenzione alle punte, che rischiano di sfaldarsi. In entrambi i casi, calcola un tempo intorno ai 10 minuti.
Dopo averli puliti, lascia gli asparagi ancora umidi e prepara un’emulsione a base di olio extravergine d’oliva, sale, pepe e, a piacere, erbe aromatiche e del succo di limone. Spennella gli ortaggi e disponili uno di fianco all’altro sulla piastra in ghisa ben calda, cuocendo da entrambi i lati per un totale di 4-6 minuti. Così abbrustoliti sono perfetti per essere accompagnati da salse, come quella olandese.
Gli asparagi al forno si prestano a diventare piatti molto gustosi. Viste le alte temperature la cottura è breve e per evitare che gli asparagi si secchino affiancali a ingredienti che permettono di mantenere l’umidità. Per esempio, l’ortaggio può essere avvolto nella pancetta, oppure gratinato con olio, parmigiano e pangrattato o con besciamella.
Interi, a tocchetti o a rondelle, cuocere gli asparagi in padella è molto semplice. Con una base di olio o di burro si lasciano intenerire, per poi essere serviti come contorno o come ingrediente per risotti, pastasciutte, frittate, torte salate. Per dare sapore puoi bagnarli con del brodo vegetale, farli sfumare con del vino bianco o realizzare un soffritto con cipolla o scalogno.
Gli asparagi crudi lasciati a temperatura ambiente con i gambi nell’acqua durano un giorno, mentre si mantengono fino a 4 giorni in frigorifero avvolti in un panno umido e riposti nel cassetto dedicato alla frutta e alla verdura. Da cotti è bene consumarli a stretto giro: se ti dovessero avanzare, chiudili in un contenitore ermetico e mettili in frigo non oltre 2 giorni. Anche il freezer può rivelarsi un alleato, dividendoli sia crudi sia leggermente sbollentati in sacchetti gelo porzionati, così da scongelare solo quelli che ti servono: resistono dai 4 ai 5 mesi. A seconda delle varietà, però, è bene prendere qualche accortezza: come indicato dal consorzio dell’Asparago Bianco di Bassano Dop, si congelano dopo averli fatti bollire per 3 minuti, poi scolati e messi in una ciotola di acqua fredda per bloccare la cottura e, infine, ben tamponati. L’Asparago Violetto di Albenga, invece, va mangiato freschissimo, niente refrigerazione e congelamento.