Accanto alle erbe aromatiche, i pomodori sono un ortaggio che ben si presta a diventare protagonista di un orto home made da organizzare sul terrazzo di casa: ecco qualche suggerimento per avere dei frutti buoni e abbondanti per l'estate.
Per chi ama l’orto fai-da-te, ma vive in città, coltivare i pomodori in vaso può essere una bella soddisfazione. Il motivo? Non servono grandi spazi, basta un terrazzo o un balcone soleggiato per ottenere piante rigogliose e pomodori succosi e profumati, perfetti per arricchire le proprie ricette. Un ortaggio versatile e che, tendenzialmente, piace a tutti: averlo sempre a portata di mano è un grande vantaggio, con l’aggiunta che sai esattamente com’è stato “accudito”. Il pomodoro ha esigenze precise e per avere un raccolto generoso ci vuole un po’ di cura: ecco tutto quello che è utile conoscere prima di mettersi all’opera.
Partiamo dal principio: di pomodori ne esistono tantissime varietà, che si dividono in due macro categorie, da insalata e da sugo, con forme, dimensioni, colori e sapori diversi. Oltre alla destinazione d’uso e ai tuoi gusti personali, però, è importante sapere che le tipologie si dividono in base anche alla loro modalità di crescita: determinata e indeterminata. Le prime sono piante di dimensioni contenute, alcune dette anche “nane”, che si arrestano naturalmente a un’altezza prestabilita, con una produzione concentrata in un arco di tempo ristretto; le seconde crescono in altezza per tutta la durata della stagione vegetativa, fiorendo e fruttificando in modo continuo. Possiamo dire che quelle a crescita determinata sono più facili da gestire, non necessitano di aree estese dove essere collocate e neppure di potature frequenti e sostegni troppo alti, mentre i pomodori a crescita indeterminata si adattano meglio a un vero e proprio orto. Senza dubbio a essere privilegiate, quindi, sono varietà “piccole” in tutti i sensi, come ciliegini e datterini: tondi o leggermente allungati, di colori differenti (rossi, gialli e neri, come il black cherry) resistono meglio al marciume apicale – ovvero la formazione di una parte nera all’estremità del frutto – rispetto a quelli più grandi come i San Marzano o i cuore di bue ed esteticamente si presentano molto graziosi, funzionali anche in chiave decorativa.
Oltre alle più classiche ed evergreen erbe aromatiche, come basilico, menta, prezzemolo e rosmarino, vedere i pomodori nei balconi e nei terrazzi è sempre più comune. Questo perché si tratta di un ortaggio molto amato e utilizzato, che quando comprato al supermercato spesso delude: coltivarlo in vaso può essere una buona soluzione, ma ricorda che si tratta di una pianta che richiede attenzioni. Di seguito, qualche consiglio pratico, per orientarti con maggiore facilità anche se sei alle prime armi.
Se la tua idea è partire dai semi, i pomodori si seminano tra fine inverno e inizio primavera, a seconda della zona climatica: l’operazione va fatta al riparo, in semenzaio o in vasetti da tenere in casa o in serra, perché questi ortaggi hanno bisogno di una temperatura minima per germogliare, che non scende al di sotto dei 13 °C. Le piantine si lasciano crescere finché avranno almeno 4-6 foglie e un’altezza di circa 10-15 cm. A quel punto si possono trapiantare nei vasi all’aperto, da fine aprile in poi, quando il rischio di gelate è passato. Se preferisci evitare la semina, puoi acquistare piantine già pronte nei vivai a partire dal mese di maggio, con la maturazione che inizia a giugno.
Il contenitore deve essere piuttosto grande. A seconda delle varietà, regolati su un vaso tra i 25-35 cm di diametro e altrettanti in profondità. I pomodori hanno radici che si sviluppano verso il basso, rendendo necessario un supporto capiente e nel quale non si formano ristagni.
Il pomodoro da questo punto di vista è esigente, perché devono trovare un terreno fertile fin dal primo momento: un terriccio universale da solo non basta: meglio un mix composto da terra per ortaggi, sabbia e argilla espansa.
Altro fattore fondamentale: le piante hanno bisogno di caldo. Scegli un punto del balcone esposto a sud o sud-est, dove possa ricevere almeno 6-8 ore di sole diretto ogni giorno. Se la luce scarseggia, la pianta crescerà stentata e darà pochi frutti; se invece è troppo forte, nelle ore centrali della giornata, puoi coprire le piante con uno specifico telo trasparente, che le ripara dai raggi UV.
La regola è semplice: il terreno deve restare umido, non inzupparsi. In primavera basta annaffiare ogni due o tre giorni, ma in estate potrebbe essere necessario intervenire ogni giorno a seconda della temperatura: tasta con il dito per capire la situazione. Rispetto all’orto tradizionale, infatti, la terra in vaso si asciuga con più rapidità. Evita di bagnare le foglie, ma agisci alla base della pianta.
Fertilizzare la pianta significa fornire la giusta energia. In linea generale, anche se poi dipende dal caso specifico, aggiungi nel vaso del concime liquido specifico per pomodori ogni 10-15 giorni, in determinate situazioni può essere utile anche una volta a settimana. Ce ne sono diversi in vendita, ma ciò che conta è che sia ricco di potassio, magnesio e calcio: in particolare una carenza di quest’ultimo porta al marciume apicale citato in precedenza.
Una copertura del terreno aiuta a trattenere l’umidità e riduce lo stress della pianta: in gergo si dice compiere una pacciamatura, – con paglia, foglie secche o fibra di cocco – che impedisce inoltre la formazione di croste superficiali e tiene lontane le erbe infestanti, anche se in vaso sono rare, mentre sono più diffuse in campo.
Anche se stiamo parlando di tipologie di piante di pomodori piuttosto compatte, possono superare il metro d’altezza ed è per questo che è sempre consigliato reggerle con dei sostegni, per evitare che si pieghino sotto il peso dei frutti. Ѐ utile inserire un tutore sin dall’inizio, per indirizzare la crescita: puoi optare su una canna, un traliccio, o dei paletti che formano delle specie di gabbie e reti. Lega la pianta con delicatezza, usando rafia o spago morbido. Per conferire stabilità, puoi anche procedere al rincalzo, accumulando terra attorno alla base del fusto, così da proteggere anche le radici superficiali.
La potatura è un'operazione importante per ottimizzare la produzione e mantenere le piante sane. Consiste principalmente nella “sfemminellatura”, ovvero l'eliminazione dei germogli ascellari che nascono tra il fusto principale e i rami laterali. Un'altra pratica è la cimatura, che consiste nel tagliare l'apice della pianta per limitare l'altezza e favorire la maturazione dei frutti già presenti.
Come abbiamo visto, i pomodori vanno seguiti: ti suggeriamo di monitorarli il più possibile, facendo attenzione alla comparsa di anomalie, tipo foglie ingiallite, macchiate o accartocciare, frutti anneriti, presenza di insetti come afidi e moscerini o mollezza del fusto: sono segnali di sofferenza dati da una cattiva esposizione, errori nell’irrigazione (troppa o poca acqua) e mancanza di nutrimenti e sintomi di malattie fungine.