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6 Marzo 2023 13:00

Chi li ha inventati? Perché hanno i buchi? Le curiosità sui crackers che non conosci

Perché hanno i buchi? Chi li ha inventati? Perché si chiamano così? Ecco le curiosità su uno degli snack salati più amati di sempre, i cracker.

A cura di Martina De Angelis
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Diffusi in tutto il mondo, croccanti, leggeri e disponibili nei gusti più vari: i cracker ormai sono lo spuntino per eccellenza, uno snack gustoso perfetto come spezza-fame, ma non solo. Sempre più spesso, infatti, i cracker vengono usati anche come supporto per diversi tipi di cibo, o anche come ingrediente vero e proprio.

La versatilità dei cracker, infatti, li rende un alimento indispensabile, da avere sempre in dispensa o in borsetta. Ma vi siete mai chiesti perché hanno i buchi sulla superficie? O chi è stato a inventarli? Ecco le risposte a tutte le vostre curiosità.

1. Il nome: perché si chiamano cracker?

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Come molte altre terminologie, soprattutto quelle che derivano dal mondo anglosassone, anche i cracker prendono il nome da un suono della vita quotidiana. In realtà, alla loro nascita, i biscotti salati vennero chiamati "pilot-bread", ma ci volle poco prima che la gente iniziasse a chiamarli cracker. Il motivo? Perché masticandoli, grazie alla loro croccantezza e alla friabilità, facevano un rumore simile alla parola "crack".

2. Pearson e Bent, i due "padri" dei cracker

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I cracker sono nati negli Stati Uniti d'America,  e con uno scopo ben preciso. Il fornaio Theodore , nel suo negozio in Massachusetts, un giorno del 1792 decise di impegnarsi a creare una nuova versione della galletta durissima che costituiva i pasti principali di marinai e soldati. Nacquero così delle gallette di acqua, sale e farina, che il fornaio chiamò Pearson's Pilot Bread.

Le gallette ebbero successo, ma per un bel po' furono destinate appunto solo ai marinai e ai soldati. Il merito della diffusione dei cracker, e anche della loro forma moderna, si deve a un altro signore del Massachusetts, Josiah Bent: fu lui, nel 1801, ad avere l'idea di biscottare le nuove gallette nel forno, rendendole croccanti e friabili. Secondo alcune versioni della storia, fu proprio lui a dargli per primo il nome di "cracker".

Bent iniziò a vendere alla gente comune la sua invenzione, che ebbe un successo enorme anche perché fu presto evidente che il prodotto non si alterava minimamente anche dopo molto tempo. I nuovissimi cracker hanno talmente tanto successo che nel 1810, la Nabisco – National Biscuit Company iniziò a produrli in grande quantità e a distribuirli in tutto il Paese.

3. Perché i cracker hanno i buchi

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Pensavate che si trattasse di una semplice decorazione? Sbagliato. I buchetti sui cracker hanno una funzione specifica, e la loro presenza si deve sempre a Josiah Bent. Fu lui, infatti, a bucherellare le sue "gallette" prima di metterle in forno, in modo da evitare i rigonfiamenti e le sacche d'aria, e mantenerle così la superficie liscia e regolare.

Chiamati "docking holes" (buchi di attracco), i buchini sui cracker oggi vengono realizzati con un utensile specifico, il roller docker, e nemmeno la loro distribuzione è casuale: sono più vicini e fitti se il prodotto è più secco, sono più distanti se invece il prodotto è più soffice. In questo secondo caso, infatti, noterete che il cracker presenta qualche bolla.

4. I cracker in cucina

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Non c'è dubbio che i cracker siano dei perfetti snack, da gustare da soli oppure in compagnia di creme e formaggi spalmabili, salumi e formaggi. Ma sapete che possono diventare anche dei veri e proprio ingredienti? La mock apple pie statunitense, per esempio, è preparata proprio con una delle evoluzioni dei cracker, i Ritz (o simili).

E in New England, invece, un particolare tipo di cracker, gli "oyster cracker", sono uno dei componenti base della tipica zuppa di ostriche. Molto spesso, i cracker vengono anche usati per ricette creative, come le sfiziose cheescake salate: uniti al burro e tritati, sono una base perfetta!

5. I cracker dolci anglosassoni

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Come tutte le invenzioni del passato, anche i cracker nel tempo si sono reinventati nelle forme e gusti più vari. Una versione in particolare, però, ha letteralmente spopolato nel mondo anglosassone: sono i Graham crackers, più dolciastri dei cracker classici e ideati dal ministro presbiteriano Sylvester Graham.

La sua ricetta originale, che per motivi religiosi era piuttosto insapore, è stata trasformata dalla stessa Nabisco che ha diffuso i crackers originari: nel 1898 le piccole realtà produttive di Graham crackers si sono riunite, hanno perfezionato la ricetta aggiungendo diversi ingredienti più invitanti – che nel tempo si sono declinati in mille varianti – e hanno creato un nuovo must americano.

Sì, perché i Graham crackers sono proprio quei crackers-biscotto che serve per gli s’mores, i ldolcissimo snack che prevede un "panino" di cracker con all'interno marshmallow e cioccolata "arrostito" sulle fiamme di un falò. Inventati nel 1927 da un gruppo di scout, tutt'oggi è lo snack per eccellenza di tutti i campeggiatori USA.

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