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13 Agosto 2025 15:00

Vino rosato: guida pratica per curiosi e appassionati

Leggero, fresco, sorprendente: il vino rosato raccontato tra tecniche di vinificazione, identità regionali e idee per abbinarlo al meglio.

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Nella terra di mezzo dell'enogastronomia, figlio di nessuno delle tipologie produttive, spesso bistrattato alla stregua di un vino di serie B, c’è proprio lui: il vino rosato, una tipologia ancora oggi sottovalutata. Caratterizzato da sfumature più o meno tenui di rosa, questo vino non ha mai ricevuto l’apprezzamento che merita. In un mondo in cui le sfumature o le vie di mezzo sembrano svanire, il vino rosato rivendica il suo spazio: non è né bianco né rosso, ma orgogliosamente nel mezzo.

Si distingue per il colore, che tocca tutte le sfumature di rosa in base alla produzione e dall’uva di partenza, e per la delicatezza degli aromi, che toccano lo spettro del floreale come del fruttato. Oggi ti spieghiamo che cos’è il vino rosato e come si produce, dalle tecniche di vinificazione alle tipologie più famose.

Come si produce un vino rosato

Al contrario di quanto si possa pensare, il rosato solitamente non si ottiene mescolando vino bianco e vino rosso. Questa pratica è poco diffusa in Europa e permessa solo in casi particolari, come nella produzione dello Champagne rosé. Un vino rosato nasce dalle tecniche che vengono impiegate per rossi e bianchi, con delle variazioni chiave.

Macerazione breve

Il metodo più diffuso consiste nella macerazione breve. In questo caso le bucce, responsabili della cessione di colore durante la fermentazione, stanno a contatto per un breve periodo di tempo ( fra le 2 e le 20 ore circa) con il mosto, il succo d’uva ottenuto dalla spremitura, conferendogli il tipico colore rosato. La durata del contatto tra mosto e bucce è determinante per:

  • il colore del vino rosato: questo potrà essere tenue o più intenso e tendente al rosso.
  • la struttura del vino rosato: questo potrà essere molto delicato ed esile, oppure più strutturato e complesso.

Grazie a questa tecnica otteniamo tipicamente un vino rosato che andrà dal rosa tenue al color cerasuolo.

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Sanguinamento o Saignée

La tecnica del saignée (tradotto letteralmente come “sanguinamento”) consiste nel rimuovere una parte del mosto da una vasca di uve rosse in fermentazione, dopo un breve periodo di macerazione (da poche ore fino a 1–2 giorni). Il mosto spillato viene poi vinificato come un vino bianco, ovvero senza ulteriore contatto con le bucce, ma grazie al contatto iniziale si ottiene un rosé più intenso sia per colore sia per struttura.

Pressatura diretta

Nel caso della pressatura diretta, le uve vengono pigiate delicatamente e il mosto viene separato subito dalle bucce. In questo modo, il tempo di contatto con le bucce è minimo, consentendo di ottenere un vino rosato dal colore molto tenue, pallido, e dal bouquet delicato.

Principali tipologie di vino rosato

Nel mondo esistono vini rosati in quantità, legati alla zona di produzione o alla tipologia di uva utilizzata. Per esempio, rimanendo in Italia è impossibile non citare il Cerasuolo d’Abruzzo Doc: un vino rosato dal colore molto intenso, incredibilmente gastronomico, ottenuto principalmente con uve Montepulciano.

Altro vino rosato italiano molto famoso è il Chiaretto di Bardolino Doc, prodotto sulle sponde del Lago di Garda: è caratterizzato da un colore molto più tenue ed è più delicato anche negli aromi e nei sapori.

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Citando un esempio più esotico, in America è molto famosa la tipologia dei Blush Wines: vini rosati ottenuti da uve a bacca rossa, che presentano un gusto piuttosto dolce grazie al residuo zuccherino consistente e una lieve effervescenza. Il più famoso? Senza ombra di dubbio lo White Zinfandel, che ha fatto scuola in questa categoria.

A parte i celeberrimi rosé provenzali, che si distinguono per finezza ed eleganza, in Francia esiste anche una peculiare categoria di vini rosati: i vins gris,letteralmente "vini grigi". Vengono prodotti attraverso pressatura diretta, con uve rosse dalla bassissima capacità colorante, specialmente in Alsazia: il risultato è un vino rosato dal colore molto tenue e dal bouquet finissimo.

Insomma, il vino rosato vive in un universo a parte, tutto da scoprire: ti potrebbe sorprendere anche per la propria versatilità nell’abbinamento con il cibo.

Come abbinare il vino rosato

Il vino rosato, con la sua versatilità, si abbina facilmente a moltissimi piatti. Ecco i nostri consigli pratici per scegliere sempre il rosato giusto.

Un rosato ottenuto tramite pressatura diretta, quindi leggero, fresco e delicato sarà il compagno ideale per cibi semplici e altrettanto delicati. Ti consigliamo di servirlo sempre a una temperatura compresa tra 8 e 10 °C.

Abbinandolo a una tartare di tonno o salmone, oppure a un carpaccio di branzino, vai sul sicuro. Se stai pensando a dei formaggi, sarà il compagno perfetto di caprini freschi, oppure di una mozzarella di bufala. Da provare anche con una pizza a base bianca, condita a piacimento.

Per un rosato ottenuto attraverso macerazione breve, quindi di medio corpo, puoi orientarti verso pietanze più elaborate. Ricordati di servire questa tipologia di rosato a una temperatura di 10-12 °C. Puoi provarlo con del pollo o del tacchino, oppure con un primo piatto a base di verdure. Sarà perfetto anche con un tagliere di formaggi poco stagionati e affettati, come mortadella o salame rosa.

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Se invece preferisci i rosati da saignée, più strutturati e complessi, puoi buttarti su preparazioni saporite e succulente. Tienilo in frigo prima di servirlo, specialmente in estate, ma non troppo: la sua temperatura ideale è intorno ai 12-14 °C.

L’abbinamento perfetto? Una grigliata di carne a base di arrosticini o salsicce. Ma sarà il degno compagno anche di primi piatti come le lasagne alle verdure, o una pasta al ragù in bianco. Hai voglia di qualcosa di più esotico? Questo vino rosato andrà a braccetto anche con paella alla valenciana, oppure con un cous cous marocchino o un piatto al curry.

Infine, la nostra regola d’oro per l’abbinamento cibo-vino perfetto: più il rosato è scuro e strutturato, più può affrontare cibi saporiti o complessi. Più è chiaro e delicato, meglio si sposa con piatti freschi, a base di crudo o verdure.

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Quello che i piatti non dicono
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