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10 Novembre 2022 13:22

Un grande chef internazionale attacca gli influencer: “Non capiscono nulla”

"Gli influencer non capiscono nulla". Non usa mezzi termini Alex Atala, tra i maggiori nomi dell'alta cucina contemporanea, che bolla così la tanto discussa e controversa categoria degli influencer. Le sue parole in un'intervista a Identità Golose.

A cura di Alessandro Creta
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"Gli influencer non capiscono nulla": e alla fine arrivò anche il verdetto di Alex Atala. Il grande chef brasiliano, tra i maggiori esponenti dell'alta cucina del Sud America, ha detto la sua in merito alla categoria degli influencer. In un'intervista rilasciata a Identità Golose uno dei più grandi nomi della ristorazione contemporanea ha bollato la tanto discussa e controversa classe degli influencer, sostenendo in poche parole come attendibilità e conoscenze non ruotino proprio dalle loro parti. In un passaggio della sua chiacchierata con il collega Gabriele Zanatta chef Atala ha messo in risalto la disparità che ormai vige tra il mondo giornalistico (nello specifico, quello gastronomico) e la nuova wave di influencer o aspiranti tali.

Le masse ormai si muovono seguendo personaggi pubblici da milioni di follower, incapaci però in molti casi di trasmettere veri contenuti al loro pubblico. Riferendosi alla comunicazione legata al cibo Alex Atala ha dichiarato come questa sia peggiorata negli ultimi anni, al punto che oggi gli influencer abbiano più seguito (e quindi anche maggior peso) di un giornalista o un esperto di settore, specializzato e conoscitore della materia.

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Dal profilo Facebook di Alex Atala

"E questo è il problema più grande – ha detto lo chef brasiliano – io vorrei confrontarmi con esperti, studiosi, giornalisti; non con influencer. Hanno voce solo loro ma non capiscono nulla. L’informazione alimentare deve riprendersi gli spazi che aveva". Nell'epoca dei social, del web, di un giornalismo (più presunto che autentico) spesso sempre più veloce e frenetico (il caso della fake news del pranzo a Gubbio ne è un esempio), di una caccia alla notizia a tutti i costi, il rischio è quello che i veri esperti vengano soppiantati nel loro ruolo di comunicatori da chi, invece, contenuti da trasmettere non ne ha, o ne ha solo di superficiali. A fronte, però, di un vasto pubblico, di milioni di seguaci: numeri che al giorno d'oggi in non pochi casi hanno assunto la valenza di un (effimero quanto frivolo) certificato di garanzia.

Lo chef che ha rifiutato l'influencer: "Scroccona"

Un discorso, questo sugli influencer e il loro ruolo, tornato d'attualità con la sentenza di Alex Atala. Solo pochi mesi fa, però, il dibattito si era fatto nuovamente acceso, a seguito di una vicenda avvenuta in Messico. Lo chef Edgar Nunez, alle guide di uno dei ristoranti più esclusivi di Città del Messico, ha respinto la proposta di una influencer colombiana che, in cambio di visibilità, aveva praticamente chiesto una cena gratis. "Ciao, come stai? – il messaggio della ragazza allo chef– Il tuo ristorante è semplicemente spettacolare! Sarò in Messico alla fine del mese con il mio fidanzato, mi piacerebbe sapere se è possibile effettuare uno scambio pubblicitario“. Intendendo, con questo termine, poter mangiare gratis a fronte di post dal locale e pubblicazioni sul suo profilo personale, particolarmente seguito.

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La risposta dello chef è stata piuttosto piccata, oltre a negativa, con Nunez che ha denunciato tutto sui suoi social. “E nella mia sezione preferita ‘scrocconi internazionali’ lascio Manuela (che ha un quarto dei miei followers)… Perché dovrei voler apparire nel feed di una persona che non si dedica alla gastronomia e che carica solo foto in costume da bagno?”. Frasi alle quali sono seguite le scuse dell'influencer sudamericana.

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Quello che i piatti non dicono
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