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28 Settembre 2020 15:00

Tutto sul platano: la banana “non banana” dal sapore insolito e stuzzicante

A prima vista potrebbe sembrare una comune banana, ma in realtà è un frutto esotico molto diverso, per dimensione, gusto e consistenza. Si tratta del platano, la "non banana" ricca di carboidrati che cresce nei paesi tropicali, dal sapore molto simile a quello della patata. Scopriamo insieme le sue caratteristiche.

A cura di Roberta Gatta
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Banana o non banana? Questo è il dilemma. A prima vista, infatti, il platano – chiamato patata dei Caraibi – non differisce molto dalle comuni banane, ma se lo si osserva bene, saltano subito all’occhio le differenze tra questi due frutti, in termini di dimensioni, forma e consistenza. Il platano è molto più grande della comune banana, ha la forma più affusolata e leggermente ricurva e ha la buccia più verde, più dura e più fibrosa. La polpa è più asciutta e contiene semi molto grossi. Durante la maturazione il colore della buccia vira verso il giallo e poco dopo diventa marrone: questo è l'unico momento in cui il platano può essere mangiato fresco, proprio come la banana.

Una delle principali differenze tra i due frutti, infatti, è la loro diversa modalità di consumo: mentre la banana viene consumata prevalentemente cruda, il platano, specialmente quando è acerbo, viene consumato per lo più cotto e utilizzato in preparazioni sia dolci sia salate. Come molte altre banane, il platano cresce sulle piante di Musa acuminata ed è diffuso soprattutto in Africa, in America Centrale e in America del Sud e in Australia, dove è considerato un alimento prezioso e straordinario per via delle sue numerose proprietà nutritive, e posto alla base della dieta di questi popoli.

Caratteristiche principali del platano

La pianta del platano produce frutti in abbondanza, durante tutto l’anno. Nei paesi di origine viene consumato in tutti gli stadi di maturazione, prevalentemente cotto, come se fosse un ortaggio. Questo frutto è ricco di amidi e di carboidrati, per questo motivo, viene chiamato patata dei Caraibi, per la sua forte somiglianza al diffuso tubero, sia in termini nutrizionali sia rispetto alle modalità di utilizzo in cucina. Per la sua consistenza e l'elevato contenuto di amido, infatti, il platano presenta le caratteristiche giuste per preparare numerosi piatti, nutrienti e stuzzicanti, che spaziano dai primi ai dolci, sostituendo l'utilizzo di pasta, patate e cereali. Il platano contiene meno zucchero e più amido rispetto alla banana.

Grazie a questa sua versatilità, si capisce bene perché questo frutto rappresenti la base della dieta dei paesi in cui cresce, in cui sono largamente utilizzate anche le foglie della pianta del platano, che spesso fungono da piatto.

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Proprietà e valori nutrizionali

Il platano è un frutto molto nutriente e calorico, circa 120 calorie per 100 grammi di prodotto; il suo consumo apporta una serie di benefici che lo rendono davvero prezioso.

  • È ricco di vitamine, come vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina C. Contiene anche molti sali minerali, come potassio, ferro e magnesio;
  • fonte di carboidrati e fibre è ottimo per ridurre la stitichezza e mantenere la regolarità intestinale.
  • L'elevato contenuto di vitamine lo rende un ottimo alleato per rafforzare le difese immunitarie. Grazie alla presenza di  vitamina A il suo consumo è adatto per preservare per la salute degli occhi e mantenere la pelle più sana e luminosa. Le vitamine del gruppo B, soprattutto la B6, sono, invece, molto utili per tenere a bada il metabolismo;
  • grazie soprattutto ai carotenoidi presenti nel frutto, è possibile ridurre il rischio di contrarre malattie cardiovascolari e prevenire il cancro;
  • il potassio contenuto nel platano aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna, utile per chi soffre di ipertensione; la presenza di questo minerale in grandi quantità, rende il platano un ottimo alleato per chi pratica sport o per chi necessita di riabiltarsi dopo una lunga malattia o un intervento chirurgico;
  • inoltre i suoi livelli di magnesio contribuiscono a proteggere il cuore e a rafforzare le ossa;
  • è considerato anche un toccasana contro l'ulcera soprattutto grazie alla presenza di antiossidanti che difendono la mucosa gastrica.

Come utilizzarlo in cucina

Quando la buccia del platano è ancora di colore verde, la sua polpa sarà ancora piuttosto soda e leggermente acerba. In questa fase, il frutto presenta una consistenza molto simile a quella di una patata e, per questo motivo, viene cotto e consumato allo stesso modo. Tagliato a rondelle è ottimo per preparare delle squisite chips, che possono essere cotte in forno o fritte. Anche il purè di platano è un piatto molto diffuso, soprattutto in Brasile, e si prepara allo stesso modo di quello più tradizionale a base di patata. Negli Stati Uniti lo usano anche per fare le baked potatoes, in questo caso baked platano.

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Man mano che la maturazione va avanti e gli amidi si trasformano in zuccheri, il sapore del platano diventa più dolce e somiglia a quello della banana. In questa fase cambia la modalità di consumo del platano che può essere utilizzato nella preparazione di dolci come pancake, brownies, o mangiato crudo, come la banana. Il platano può anche essere essiccato e poi macinato, per ricavare una particolare farina, naturalmente senza glutine, ricca di proteine, fibre e carboidrati, ottima per le pietanze dolci e salate.

Il platano è un frutto tropicale che cresce solo nelle zone caratterizzate da un clima particolarmente caldo e umido. Non sarà difficile gustare qualche preparazione a base di platano durante un viaggio Sud America o in altri paesi vicini all'equatore. In Italia, purtroppo, questo squisito frutto non è ancora molto diffuso, ma è possibile acquistarlo nei negozi alimentari etnici o in qualche supermercato che abbia un piccolo banco di frutta tropicale, oltre che negli shop online di frutta tropicale.

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Quello che i piatti non dicono
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