9 Dicembre 2019 13:00

Scadenza degli alimenti: 5 regole da seguire

Controllare e saper leggere le informazioni sulla data di scadenza degli alimenti, conservarli al meglio e non sprecarli: cosa altro possiamo fare per essere certi di conservare i cibi nel modo migliore possibile? Cosa ci dicono le etichette e quali alimenti possono essere gustati anche dopo la scadenza?

A cura di Rossella Croce
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Sempre più spesso usciamo dai supermercati con carrelli pieni di cose da mangiare e troppo spesso non controlliamo la data di scadenza, convinti che riusciremo ad utilizzare nelle nostre ricette tutto quello che acquistiamo. Poi un bel giorno ci accorgiamo che i nostri prodotti non sono eterni e allora iniziamo a chiederci: cosa vuol dire "data di scadenza"? In cosa differisce da "consumare preferibilmente entro"? Ci sono dei cibi che possono essere consumati anche dopo quella data e  quali? Abbiamo provato a rispondere a tutte queste domande e scovato le regole da seguire per non sbagliare e per non sprecare cibo. Non preoccupatevi, è molto più semplice di quanto pensiate.

1. Come leggere correttamente l'etichetta: un pò di chiarezza

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La prima cosa da non sottovalutare è la corretta informazione: in base al Regolamento Europeo del 2011, le etichette dei prodotti alimentari che acquistiamo devono contenere una dicitura che riporti il "termine minimo di conservazione"  ovvero il tempo entro il quale gli alimenti, se correttamente conservati, mantengono intatte le proprie caratteristiche nutritive ed organolettiche. Le diciture che riportano i TMC sono diverse ed ognuna indica un tempo preciso:

  • la dicitura "data di scadenza" che può trovarsi anche come "consumare entro", ad esempio, indica la data (composta di giorno, mese ed anno) oltre la quale l'alimento perde le sue proprietà e può risultare nocivo per la salute; è il caso dei prodotti freschi conservabili per meno di tre mesi, come latticini e derivati, uova, carne e pesce.
  • Sui prodotti alimentari non soggetti a rapida deperibilità troviamo la dicitura "consumare preferibilmente entro" seguita dalla data, che contiene mese ed anno se parliamo di prodotti conservabili tra i 3 e i 18 mesi o solo l'anno, nel caso in cui l'alimento può essere conservato per più di 18 mesi. Quando troviamo queste ultime due diciture occorre considerare che l'alimento potrebbe, in alcuni casi, essere consumato anche dopo la data che troviamo sull'etichetta senza correre rischi per la nostra salute; naturalmente, più tempo passa più il cibo perderà le sue proprietà nutritive.

2. Conservare i cibi nel modo giusto

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Tutto quello che avete appena letto vale se e solo se i prodotti sono conservati nel modo giusto e questo è compito vostro: conservare correttamente vuol dire evitare la proliferazione di microrganismi e batteri all'interno degli alimenti, che potrebbero causare problemi alla salute.

Per quanto riguarda la conservazione possiamo dividere gli alimenti in tre macro categorie: alimenti stabili da conservare a temperatura ambiente (pasta, legumi secchi, caffè, tè e scatolame); alimenti deperibili (come ad esempio latticini, carne fresca, insaccati, frutta everdura fresca, pasta fresca o uova) e alimenti semi deperibili ovvero alimenti che hanno subito una lavorazione che ne ha modificato la composizione chimica (formaggi, salumi, confetture e salse). Gli alimenti stabili possono essere conservati in luoghi asciutti e lontani da fonti di calore ma in linea di massima sono gli alimenti che si mantengono intatti nel gusto e nella proprietà per un lungo periodo. Gli alimenti deperbili devono essere conservati in frigo ad una temperatura media di +4°; anche i prodotti semi deperibili devono essere conservati in frigo: inoltre, una volta aperti, consumati entro pochi giorni.

3. Conoscere gli alimenti che si possono consumare anche dopo la data di scadenza

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Esistono alimenti che possiamo mangiare senza paura anche dopo la data di scadenza indicata; parliamo dei cibi che in cui troviamo la dicitura "consumarsi preferibilmente entro" come ad esempio: cibi in scatola (fagioli, ceci, lenticchie, pelati, conserve), miele, cioccolata, biscotti, crakers, alcuni tipi di formaggio stagionati a pasta dura, formaggi freschi. Questi non devono naturalmente avere un cattivo sapore o tracce di muffa: in molti casi il consiglio è di consumare questi prodotti solo dopo averli cotti così da non rischiare fastidiosi mal di pancia. La regola anche in questo caso è sempre valida: attenzione a conservarli nel modo corretto, lontani da fonti di calore e umidità.

4. Non sprecare: pochi prodotti ma freschi

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Questa è la prima e fondamentale regola della cucina: sprecare il cibo non è mai una buona idea e molto spesso se acquistiamo troppi alimenti, rischiamo di non consumarli in tempo rispetto alla scadenza riportata. Questo vale soprattutto per i prodotti freschi: frutta e verdura meglio acquistarli sempre di stagione sia per sapore che per proprietà nutritive; carne e pesce sempre meglio consumarli al massimo entro tre giorni dall'acquisto. Un consiglio furbo per evitare di sprecare e buttare il cibo è cucinarlo e congelarlo in appositi contenitori: in questo modo potrete consumarli entro due o tre mesi.

5. Prodotti su cui non troverete certificazione della data di scadenza

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Ci sono alimenti su cui non compare alcuna informazione sulla data di scadenza: parliamo ad esempio di frutta e verdura fresca, aceto, vino, bevande contenenti almeno il 10% di alcool, prodotti da forno e da pasticceria, sale, zucchero, caramelle e chewing gum. In questi casi valgono tutte le regole che avete appena letto: fate attenzione alla conservazione e, al momento dell'utilizzo, controllate che non abbiano segni di deterioramento e che non emanino cattivi odori.

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