
Se pensi che il Prosecco sia solo il calice perfetto per l'aperitivo, ti sorprenderà scoprire la sua versatilità: l'iconica bollicina italiana infatti può accompagnare un intero menu. Non è soltanto il vino del primo brindisi o delle occasioni informali, il suo carattere ti permette di abbinarlo dall’antipasto al dessert, a patto di scegliere la tipologia giusta e di capire alcuni principi fondamentali. Stiamo parlando di freschezza e dosaggio zuccherino, cioè la quantità di zucchero residuo che rende il sorso più secco o più morbido.
Oggi vediamo insieme come abbinare il Prosecco a tutto pasto, senza tralasciare antipasti e dessert.
Perché il Prosecco è così versatile
La grande adattabilità del Prosecco nasce da caratteristiche proprie di questa bollicina, che lo rendono facile da abbinare e capace di valorizzare tanti piatti diversi tra loro. La prima è la sua acidità naturale, unita all’effervescenza che agisce come un vero “pulitore” del palato. Le bollicine, grazie alla presenza dell’anidride carbonica, alleggeriscono la bocca e liberano le papille gustative: una qualità preziosa soprattutto con cibi ricchi o leggermente untuosi.
Un altro aspetto interessante è il metodo di produzione più utilizzato, ovvero il metodo Martinotti (che prevede la rifermentazione in grandi autoclavi), che esalta gli aromi primari dell’uva Glera. Le note di mela, pera e fiori bianchi conferiscono al Prosecco un profilo aromatico delicato e fruttato, ma versatile, che ben si combina con una gran varietà di pietanze.

Vale la pena ricordare, in ultimo, la variabile del dosaggio zuccherino: dal Brut, secco e affilato, perfetto a tutto pasto, all’Extra Dry più morbido, ideale per l’aperitivo, fino al Dry, la versione più amabile, pensata per i dessert. Questa scala di zuccheri ti aiuta a scegliere il Prosecco giusto in base al piatto, evitando errori comuni come accostare un vino secco a un dolce, combinazione che può generare un retrogusto metallico poco gradevole.
Abbinamenti con antipasti e stuzzichini
Quando si parla di aperitivo, il Prosecco mostra la sua anima più gioiosa. Gli antipasti e i piccoli assaggi sono il terreno ideale per esaltare la sua freschezza, ma anche in questo caso conviene fare qualche distinzione. I salumi dolci e morbidi, come la mortadella o un prosciutto cotto di qualità, dialogano alla perfezione con le bollicine, che alleggeriscono la sensazione grassa e mantengono il palato pulito. Da non sottovalutare invece i salumi molto stagionati o speziati, che possono risultare troppo intensi per la delicatezza del Prosecco.
Anche i fritti trovano nel Prosecco un alleato naturale: dal fritto misto alle olive ascolane, fino alle tempura di verdure, la sua acidità bilancia l’untuosità e la sua aromaticità fruttata rende ogni boccone più leggero. Se ami i formaggi, orientati su varietà fresche o a pasta molle, come mozzarella di bufala, ricotta o robiola, mentre i formaggi stagionati o piccanti richiedono il più delle volte vini più strutturati e complessi.
Il pesce crudo merita un’attenzione particolare: tartare di salmone, gamberi rossi o sushi mostrano il meglio se accompagnati da un Prosecco Brut o Extra Brut, le versioni più secche.

Abbinare il Prosecco con le portate principali
Il Prosecco non è un vino “solo da inizio pasto”. Nelle versioni più secche, soprattutto Brut ed Extra Brut, può accompagnare primi e secondi con grande classe. I risotti a base di verdure sono un abbinamento naturale: preparazioni come il risotto agli asparagi, o quello al radicchio trevigiano, trovano nel Prosecco un partner capace di valorizzare le loro note delicate e leggermente amaricanti.
La pasta ai frutti di mare è un classico intramontabile da affiancare a un Prosecco di Valdobbiadene Docg Brut. La sua mineralità esalta la sapidità dei molluschi senza coprirne l’aroma marino. I secondi a base di pesce come orata o branzino, cotti al forno o al sale, sposano bene la leggerezza del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, così come i crostacei alla griglia.
Le carni bianche sono un capitolo meno noto, ma interessante: preparazioni leggere a base di pollo, tacchino o coniglio, soprattutto se arricchite da note agrumate, vengono valorizzate da un Prosecco più strutturato, come un Asolo Prosecco Superiore Docg. Da non sottovalutare invece che le carni rosse o i piatti molto robusti non si sposano bene con il Prosecco: la struttura del vino non reggerebbe il confronto. Diverso il discorso per una tartare di manzo, condita semplicemente con olio e limone: può essere abbinata con successo a un Prosecco Brut o Extra Brut di buona struttura, perché non avrebbe la complessità dei grassi cotti o delle salse brune.

Prosecco e dolci: il connubio perfetto
Il momento del dessert richiede un cambio di passo. L’errore più comune consiste nel servire un Prosecco Brut con torte e dolci da cerimonia, con risultati inevitabilmente deludenti. Con il dolce, infatti, occorre un vino che abbia una dolcezza pari o superiore a quella del piatto stesso; per questo, la scelta ideale ricade sulle versioni Extra Dry o, ancora meglio, Dry, dotato di aromi intensi e fruttati che si sposano con crostate di frutta, panettoni, pandori o biscotti non troppo duri.
Vale la pena ricordare infine che il Prosecco non si abbina bene con dessert al cioccolato fondente o creme liquorose, troppo potenti per la sua delicatezza aromatica. In questi casi è meglio orientarsi verso vini più strutturati, liquorosi, o passiti.

Il Prosecco, dunque, non è soltanto la bollicina della festa, ma un vino che può accompagnare con eleganza e duttilità un intero percorso gastronomico. La prossima volta che stappi una bottiglia, prova a sperimentare nuovi abbinamenti: scoprirai che il Prosecco può sorprendere anche oltre l’aperitivo.