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21 Dicembre 2023 15:00

Qual è la differenza tra spumante brut, extra brut, sec, demi-sec e doux?

Le diciture sono indicate da una legge che classifica gli spumanti in base al residuo zuccherino, cioè alla quantità di zuccheri aggiunte dopo la presa di spuma.

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Spesso sulle etichette di Champagne o Prosecco leggiamo delle parole strane: brut, extra brut, dry e così via. Spesso questi vocaboli sono addirittura in evidenza, ma cosa significano? Sono parole importanti per scegliere il vino che più ci aggrada: doux, demi-sec, sec, extra-sec, brut, extra-brut o brut nature, questi termini si riferiscono alla quantità di zucchero per litro dello spumante. Vediamo insieme le differenze tra queste tipologie di prodotto, da quelle meno dolci a quelle più dolci.

Il tenore zuccherino presente nello spumante

Queste parole non sono scelte a caso e non sono a discrezione delle cantine: sono indicate e gestite da una legge europea che classifica gli spumanti in base al residuo zuccherino, ovvero alla quantità di zuccheri aggiunte dopo la presa di spuma.

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In generale possiamo dire che meno zucchero c'è nello spumante, più pregiata è la bottiglia di vino. Questa indicazione è comunque da prendere con le pinze perché un Moscato d'Asti, lo spumante dolce per eccellenza, non ha certo meno dignità di un Trento Doc extra brut. La cosa più corretta da dire è che ci sono delle tipologie di vino adatte a delle occasioni, altre tipologie più indicate ad altri eventi e piatti. Vediamo insieme tutte le caratteristiche dell'etichetta e come abbinarli al meglio:

  • Pas dosé o dosaggio zero (ultra secco, solo "dolcezza" originaria dell'uva), se la quantità di zucchero è inferiore ai 3 grammi/litro. Uno spumante a dosaggio zero è ricco di freschezza e finezza, ideale per l'aperitivo e per i frutti di mare. Ha tutti i sentori del territorio in cui è "cresciuto", è un prodotto molto tecnico e sofisticato. Soprattutto nel mondo dello Champagne questa nomenclatura è sinonimo di grande qualità e di costi molto elevati. Non a caso non abbiamo trovato nessun dosaggio zero sotto i 35 euro.
  • Extra brut, se la quantità di zucchero è inferiore ai 6 grammi/litro. Discorso simile a quanto letto sopra per l'extra brut che ha un residuo zuccherino quasi inesistente ed è tipico proprio dello Champagne perché ha una spiccata acidità e note di minerali: la regione francese è tutta a base gesso, uno dei segreti del suo pregio. Gli extra brut sono spumanti vivaci, eleganti e raffinati che esprimono al meglio il proprio aroma. Anche in questo caso suggeriamo di abbinarli ad aperitivi, crudi di mare e crostacei.
  • Brut, se la quantità di zucchero è inferiore ai 12 grammi/litro. In questo range sono compresi la maggior parte degli spumanti fatti col metodo classico. È statisticamente la tipologia di spumante più diffusa e versatile. Puoi servirlo dall'inizio alla fine del pasto ed è indicato per pollame, pesce e frutti di mare.
  • Extra dry, se la quantità di zucchero è inferiore ai 17 grammi/litro. In questo caso comincia a sentirsi il residuo zuccherino. Abbiamo un vino più rotondo e gustoso, indicato per brasati e sughi a lunga cottura. Solitamente si abbinano a rossi importanti ma se vuoi provare qualcosa di diverso, uno spumante extra dry potrebbe essere una buona soluzione.
  • Dry o sec, se la quantità di zucchero è inferiore ai 32 grammi/litro. Il nome ci indica un prodotto secco. Si differenzia principalmente per il contenuto zuccherino. Si sposa benissimo con i taglieri di formaggi e salumi ma da questa tipologia cominciamo a virare verso gli abbinamenti con i dessert.
  • Demi sec, se la quantità di zucchero è inferiore ai 50 grammi/litro. Questo spumante è dolce. Ha una spiccata rotondità e un gusto molto fruttato. Da abbinare esclusivamente ai dessert.
  • Dolce o doux, se la quantità di zucchero è superiore ai 50 grammi per ogni litro di vino. Come dice il nome: è un alcolico frizzante e dolce. Si consuma soprattutto con i dessert e ha spiccate note di miele e cera d'api. Lo sconsigliamo durante un pasto ma è davvero buono per brindare alla fine dei lunghissimi pranzi delle feste con tutte le leccornie zuccherose in tavola.

Generalmente gli spumanti fatti con metodo classico come il Franciacorta o lo Champagne sono brut o extra brut mentre quelli fatti con metodo charmant come il Prosecco sono extra dry e brut.

Il pas dosé è molto pregiato, estremo, e da consigliare solo ai palati più esperti. Lo si ottiene quasi solo con il metodo classico. Il dry è presente quasi solo con il metodo Martinotti. Per i doux invece cambia un po' il discorso perché solitamente si ottengono da vitigni che producono uve molto dolci e aromatiche già di base come Moscati, Malvasia o Brachetto.

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A cura di
Leonardo Ciccarelli
Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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