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10 Novembre 2023 12:30

Predire il tempo dell’anno che verrà con le cipolle: l’antica tradizione di Urbania

Una tradizione risalente al Medioevo permette agli abitanti di Urbania, comune delle Marche, di prevedere il tempo dell'anno che è appena iniziato grazie a degli spicchi di cipolla: ecco l'affascinante storia delle previsioni meteorologiche con le cipolle di Urbania.

A cura di Redazione Cucina
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Di tradizioni affascinanti l'Italia ne è piena e fra queste c'è anche quella di Urbania, comunità di quai 7 mila abitanti situata in provincia di Pesaro-Urbino: fin dal Medioevo, qui, a gennaio si celebra un rito particolare che ha a che fare con le cipolle e le previsioni del tempo. Nella notte fra il 24 e il 25 gennaio, infatti, vengono esposti alle intemperie degli spicchi di cipolla che, il mattino successivo, permetteranno di leggere le previsioni per l'anno appena iniziato.

Il barometro delle cipolle di Urbania

Pare si tratti di una tradizione risalente al Medioevo e non è l'unica sul nostro territorio: anche la leggenda dei cachi si rifà a questa necessità medievale si conoscere il tempo per l'anno che era appena iniziato. Il perché è facile da capire: i contadini al tempo non possedevano nessuno strumento per capire come organizzare semine e raccolti ed erano completamente alla mercé delle condizioni metereologiche: avevano bisogno, dunque, di un metodo per regolarsi durante l'anno. Metodo che, naturalmente, non poggia su alcuna base scientifica, ma resta una storia affascinante.

La tradizione di Urbania, in particolare, potrebbe essere stata diffusa anche per volere del Duca di Montefeltro: già utilizzata in contesti rurali, pare che il duca avesse appreso l'usanza di prevedere il meteo seguendo questa tradizione. Nella biblioteca del Paese, infatti, si trovano fonti storiche che confermano che il duca usasse in particolare le cipolle per capire che tempo avrebbe fatto durante le battaglie e organizzarsi così impostare strategie e tempi di attacco.

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Come si svolge il rito delle previsioni con le cipolle

Sono 12 gli spicchi della cipolla che devono essere esposti nella "notte di San Paolo dei segni", cioè tra il 24 e il 25 gennaio, ricorrenza della conversione di San Paolo: una data che ai tempi delle comunità rurali veniva considerata una "marca", ovvero un momento in cui era possibile prevedere le condizioni dell'anno appena iniziato.

Per preparare il rito servono una cipolla dorata, del sale fino iodato, tagliere e coltello. Una volta tagliati gli spicchi, questi vengono cosparsi di sale – un quantitativo specifico – ed esposti sul davanzale osservando un preciso orientamento che li vuole posti verso l'Oriente. All'alba del giorno successivo, il 25 gennaio, gli spicchi vengono ritirati molto presto: nel giro di 15-20 minuti si procede alla lettura mese per mese. La lettura avviene interpretando come i singoli spicchi di cipolla hanno interagito con il sale e con le condizioni dell'ambiente esterno. Sulla base di questo, a seconda dello stato del sale, si possono prevedere mesi con le precipitazioni più o meno intense o clima secco e afoso.

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