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1 Luglio 2022 15:00

Perché la spremuta d’arancia al bar costa così tanto? Ecco qual è il prezzo corretto

I rincari non giustificano il costo esorbitante delle spremute d'arancia ai bar, ma i prezzi variano a seconda della città e della tipologia del locale. Su ogni spremuta c'è un guadagno di circa 2 euro, una bella cifra rispetto alle altre bevande dei menu nei bar italiani.

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Le arance costano circa 1 euro al chilo, per ogni spremuta ne servono circa 3 così da ottenere 220 ml di succo; per ogni arancia va previsto il taglio del frutto, la sua pulizia, quella del premi agrumi, serve circa un minuto. Se queste sono le premesse allora perché le spremute d'arancia al bar variano dai 3 ai 6 euro? È uno dei pensieri ricorrenti che ci accompagna quando siamo nei bar, scorrendo il menu. Il prezzo della spremuta d'arancia è sempre insolitamente alto, sembra quasi di chiedere un calice di vino (e spesso i calici costano meno). Cerchiamo di capire perché la premuta d'arancia arriva a certe cifre addentrandoci nel food cost e nelle motivazioni che spingono i titolari a scegliere il prezzo di un prodotto sul menu.

Perché la spremuta d'arancia al bar è così costosa

È difficile dare una spiegazione unitaria perché varia molto a seconda della tipologia di bar in cui si prende la spremuta e a seconda della città. Il target è fondamentale ma andiamo in ordine perché l'argomento è delicato ed è stato dibattuto a lungo. I primi a protestare sono stati quelli di Coldiretti Sicilia qualche anno fa: dopo diverse segnalazioni hanno fatto una ricerca nei capoluoghi di provincia dell'isola per vedere il prezzo medio dell'aranciata e i risultati non hanno per nulla soddisfatto gli associati. Stando a quanto scritto da Coldiretti, "pagare oltre i 3 euro una spremuta limita fortemente la possibilità di consumarla al bar sia per i siciliani sia per i tanti turisti che affollano le nostre città. Non è un buon biglietto da visita".

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Le spremute sono estremamente richieste nei bar per la loro freschezza, per il gusto pieno, per questioni meramente salutari: spremere un prodotto fresco significa poter garantire un valore aggiunto al proprio cliente e di conseguenza al proprio bar. A differenza di tanti altri agrumi però le arance vivono di rischi e benefici molto singolari ed è questo che fa lievitare il costo di una spremuta. Ogni bar deve fare una scelta iniziale: prendere uno spremiagrumi professionale o più adatto alla sfera domestica? Quest'ultimo è molto soggetto all'usura e quindi rischia di essere cambiato spesso ma dipende dall'uso che se ne fa, da quante spremute si vendono.

Gli spremiagrumi professionali sono consigliati per qualsiasi tipo di locale, indispensabili per quelli che lavorano nella fascia oraria delle colazioni. Ovviamente un elettrodomestico di questo tipo costa e si può arrivare anche a 600 euro: considerando che la bevanda si vende mediamente a 3,50 euro, bisognerà piazzare almeno 170 spremute per rientrare nei costi. In inverno servono circa 3 spremute al giorno per ripagare lo spremiagrumi. Facciamo le addizioni, carta alla mano: ogni spremuta costa, di materia prima, circa 78 centesimi, l'iva incide per il 4% quindi intorno ai 3 centesimi a cui vanno aggiunti i costi fissi e i costi del lavoro; si arriva così a 1,56 euro che va moltiplicato per 245, il costo di maggiorazione per essere sostenibili. Si arriva a una cifra di 3,82 euro: questo dovrebbe essere il costo giusto per una spremuta d'arancia. Va da sé che tra i 3,50 e i 4 euro è nei ranghi, discorso diverso quando aumenta il costo di un'aranciata oltre questa cifra, soprattutto nei bar da colazione ad alto volume di vendita.

La questione del target

Per le spremute va fatto un ulteriore discorso a parte: il costo medio della spremuta d'arancia in Italia si è alzato negli ultimi anni soprattutto al Sud (nel Settentrione i prezzi sono più o meno invariati perché già "alti" in passato) perché è venuta a mancare la materia prima.

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La crisi idrica e climatica ha portato un grosso problema nell'approvvigionamento e quindi, tutte le regioni votate all'auto produzione, sono andate in difficoltà. Altro problema che troviamo dinnanzi a questo tipo di discorso è sulla tipologia di bar in cui ci sediamo: nei cocktail bar le spremute d'arancia costano mediamente di più, ma perché? La risposta è presto detta: i cocktail bar vogliono "scoraggiare" il consumo della spremuta perché non è quello il core business del locale. Per fare l'aranciata bisogna staccare un bartender con un certo tipo di formazione e chiedergli di fare un prodotto che porta un incasso inferiore rispetto a un drink quindi per fare una spremuta "ne deve valere la pena", da qui il rincaro maggiore. Discorso diverso per i bar all'italiana, che puntano tutto sulla colazione e sulla merenda pomeridiana, dove puoi trovare l'aranciata a un costo minore perché il volume di vendita è immensamente più alto.

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A cura di
Leonardo Ciccarelli
Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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