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14 Aprile 2025 16:00

Panini di cena: la storia di un pane pasquale che ha conquistato la Sicilia

Legati al Giovedì Santo, sono un simbolo pasquale in tutta l'Isola. Ecco la storia, le tradizioni e le curiosità di questo pane dolce e speziato.

A cura di Monica Face
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Ogni anno, durante la Settimana santa, sulle tavole siciliane torna una preparazione semplice e profumata che affondano le radici nella devozione popolare messinese: i panini di cena. Questo impasto custodisce una tradizione fatta di gesti antichi, fede e condivisione. Si tratta di una preparazione che, al di là dell’aspetto semplice, racconta un legame profondo con la terra d’origine. Scopriamo la storia e le curiosità dei panini di cena, un simbolo pasquale che, partito da Messina, ha saputo conquistare tutta la Sicilia.

Tra liturgia e vita quotidiana

Il legame tra i panini di cena e la tradizione religiosa è evidente nel loro nome, che richiama direttamente l’ultima Cena. La sera del Giovedì santo, secondo i Vangeli, Gesù spezzò il pane con i suoi discepoli prima della Passione, dando origine al rito dell’Eucaristia: un gesto in cui il pane diventa il simbolo del suo corpo offerto. Proprio a quel gesto si ispira la tradizione dei panini di cena, preparati per ricordare quel momento e consumati come gesto rituale, in segno di partecipazione e rispetto.

Uno degli aspetti più affascinanti dei panini è legato alla loro lavorazione, che fino a qualche decennio fa avveniva quasi esclusivamente in ambito domestico. Le famiglie si riunivano il mercoledì per impastare, per poi portarli a cuocere nei forni pubblici di quartiere, che per l’occasione lavoravano a pieno ritmo. Ogni famiglia lasciava sull’impasto un piccolo segno: una sorta di firma per riconoscere i propri prodotti una volta sfornati. Il momento dell’impasto diventava così un’occasione per stare insieme, raccontare storie, trasmettere gesti e ricordi. I panini di cena non erano soltanto un alimento, ma un oggetto carico di significati, capace di unire le generazioni e rinsaldare i rapporti familiari. A volte, venivano conservati fino al Venerdì santo, in segno di continuità spirituale.

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Le caratteristiche di un pane simbolico

I panini di cena si distinguono per la loro consistenza soffice e per l’inconfondibile profumo di spezie. L’impasto viene aromatizzato con ingredienti come cannella, chiodi di garofano e noce moscata, che conferiscono al pane un sapore delicato ma intenso, che richiama l’atmosfera delle festività pasquali. La superficie, dorata e leggermente lucida, è impreziosita da una generosa spolverizzata di semi di sesamo.

In origine l’aggiunta di queste spezie, un tempo rare e preziose, sottolineava l’importanza dell’occasione: l’uso di aromi ricercati serviva a trasformare un alimento semplice e quotidiano in qualcosa di speciale, un dono, un simbolo, un’offerta. Anche nella sua semplicità, questo pane dolce custodisce un significato che unisce solennità liturgica e legame affettivo.

All’interno del ricco panorama delle celebrazioni pasquali siciliane – dalle processioni dei Misteri alle cuddure con l’uovo, dai dolci a forma di agnello alle impanate – i panini di cena occupano un posto tutto loro. Si distinguono per la sobrietà della preparazione e per il loro legame con l’Ultima cena, diventando una forma semplice e autentica di partecipazione popolare alla Pasqua.

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