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15 Novembre 2021 12:17

Nutriscore: “Olio d’oliva più dannoso delle patate fritte”. I francesi la sparano grossa

Secondo il sistema di etichettatura nutrizionale Nutriscore, inventato dai francesi, l'olio extra vergine di oliva sarebbe più dannoso per la salute delle patatine fritte. Vi spieghiamo perché non è così.

A cura di Alessandro Creta
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Oltralpe questa volta l’hanno fatta veramente grossa. Secondo una scala di misurazione adottata in vari Paesi europei (tra cui Francia, Belgio e Germania), infatti, a pari quantità le patatine fritte sarebbero più salutari dell’olio extra vergine di oliva.

È quanto emerge da una classificazione di valori nutrizionali inventata in Francia, la cosiddetta Nutriscore, che calcolando le proprietà di ciascun alimento stilerebbe una classifica di cibi più o meno dannosi per il nostro organismo. Il tutto quantificando, seguendo solamente un criterio matematico, la presenza di grassi, sale, zuccheri e calorie per porzioni di 100 grammi o 100 millilitri.

Da qui, quindi, il discusso verdetto di Nutriscore (di cui tra poco spiegheremo il controverso funzionamento): patatine fritte meglio dell’olio di oliva. La realtà dei fatti è ben diversa però, e soprattutto meno superficiale.

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Al centro dell’attenzione c’è la quantità di grassi contenuta nell’olio, paragonabile (allo stesso peso) all’apporto di un panino ripieno con carne e salse. Peccato che, e questo evidentemente Nutriscore non lo considera, l’olio extravergine di oliva sia abbondante sì di grassi, ma insaturi (quindi buoni e “amici” del nostro organismo), mentre un hamburger è veicolo di saturi, deleteri a lungo andare per la salute. Le differenti quantità di consumo dell’olio (usato in piccole dosi per condire un alimento) e di un panino farcito rappresenta il paradosso più evidente nella scala Nutriscore.

Olio d’oliva peggio delle patatine fritte: la risposta italiana

Il responso pro french fries lascia indignati ed è stato denunciato da Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano), raccogliendo il parere contrario anche del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, intervenuto prontamente da Bruxelles. “Non possiamo accettare che venga svilito un prodotto simbolo della Dieta mediterranea – ha detto il presidente di Unaprol David Granieri – unanimemente considerato un farmaco naturale per le sue qualità antinfiammatorie”. Gli fa eco il Ministro Pattuanelli, il quale senza mezzi termini specifica la posizione di “massima contrarietà” del nostro Paese verso il sistema francese di etichettatura nutrizionale.

Risulta impossibile, secondo Patuanelli, “pensare di dare un valore al cibo in base a una porzione standard da 100 grammi: è un assurdo in termini, perché io non bevo 100 ml di olio di oliva con la stessa frequenza con cui bevo 100 ml di Coca-cola”.

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A questo sistema, già adottato da vari Paesi europei, l’Italia risponde con l’utilizzo di un’altra scala di misurazione delle proprietà degli alimenti; la NutrInform Battery.

Che cos’è l’etichetta Nutriscore?

Si tratta di una scala di valori applicata al cibo e calcolata su 100 grammi di prodotto, prendendo in considerazione la quantità di zuccheri, grassi e sale per indicare la “pericolosità” dell’alimento per il nostro organismo. La valutazione si effettua attraverso un sistema cromatico, a semaforo: i cibi contrassegnati con luce verde sono preferibili a quelli con luce rossa, in sostanza.

Secondo questo criterio su 100 grammi di prodotto l’olio (giallo) sarebbe più dannoso di un etto di patatine fritte (verde), senza però tener conto delle differenziazioni sopra indicate. Un parametro a cui si è opposta da tempo l’Italia: il nostro Paese ha proposto un calcolo dei valori nutrizionali attraverso un criterio alternativo, quello appunto della Nutrinform Battery. Con il quale non si va ad analizzare il singolo alimento, ma la sua incidenza all’interno della dieta, segnalandone la giusta quantità da assumere giornalmente.

Accanto all'Italia, nell’adozione di questa “contro proposta”, si sono schierati Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania. A breve l’Unione Europea dovrà pronunciarsi su quale scala di valutazione adottare, entro la fine del 2022, all’interno dei Paesi della Comunità.

Quali sono i valori nutrizionali dell'olio

Scendendo più nello specifico, quali sono i valori nutrizionali dell'olio extra vergine di oliva? Per 100 grammi di prodotto (circa mezzo bicchiere di plastica di uso comune) si segnalano circa 850 calorie, 100 grammi di grassi di cui 14 saturi, 73 monoinsaturi (come l'acido oleico) e 10 polinsaturi (come Omega 3, 6, 9). Una quantità che potrebbe spaventare, ma i grassi di origine vegetale non sono dannosi (a lungo termine) come quelli animali. Inoltre, l'acido oleico combatte la presenza nel nostro organismo del cosiddetto colesterolo cattivo. La quantità raccomandata al giorno di olio extra vergine di oliva è circa 40 grammi. Tutti dati, evidentemente, non tenuti in considerazione dalla scala francese Nutriscore.

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