7 Marzo 2023 12:00

Non solo una pentola: chi era davvero Petronilla, la cuoca simbolo degli anni ’40

Chi era Petronilla, la donna simbolo della cucina italiana degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso? Una dottoressa giornalista che per quasi 20 anni ha curato una rubrica di cucina su La Domenica del Corriere. La sua storia e il suo contributo nel periodo della guerra.

A cura di Alessandro Creta
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Amalia Moretti Foggia (sposata Della Rovere), in arte Petronilla. Qualcuno forse questo nome, Petronilla per l'appunto, probabilmente l'associa a una specifica tipologia di pentola (conosciuta pure come Versilia), ma in effetti era lo pseudonimo sotto il quale era (e tutt'ora rimane) nota questa donna simbolo della cucina degli anni Trenta-Quaranta del secolo scorso. Non solamente cuoca, in realtà, la Della Rovere era anche un medico e giornalista, e per dirla con terminologia contemporanea possiamo considerarla quasi una food blogger ante litteram.

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D'accordo, erano ancora lontanissimi i tempi di internet e delle ricette pubblicate (e consultate) in rete, il nostro cookbook sarebbe arrivato tanti decenni dopo ma Petronilla durante quasi un intero ventennio, caratterizzato in parte pure dalle ristrettezze causate dalla guerra, curò la seguitissima rubrica Tra i fornelli pubblicata al tempo su La Domenica del Corriere. In questo suo spazio dedicato Amalia dispensava consigli su come cucinare ricche, gustose quanto sazianti ricette con il poco a disposizione, per cercare di combattere al meglio la povertà (e quindi anche la fame) amplificata poi dalla guerra. A dimostrazione di come anche senza ingredienti e materie prime così eccezionali, si potesse dare vita a pranzi e cene deliziose.

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Classe 1872 (morirà a Milano nel 1947), Amalia Moretti Foggia fu una signora fin troppo moderna per i suoi tempi, tra le prime donne medico (era pediatra) ma passata alla storia anche per il contributo prestato alla cucina italiana grazie alla sua raccolta di ricette. Si potrebbe definire, con le dovute differenze, quasi una versione al femminile dell'Artusi, colui che a fine 1800 ha raggruppato in un grosso volume (protagonista di innumerevoli ristampe nel corso degli anni) tante preparazioni locali e regionali tipiche della neonata (in termini politici) Italia. La Petronilla, nome di fantasia ispirato a un personaggio dei fumetti americani, pubblicò sulla Domenica del Corriere innumerevoli ricette accomunate sostanzialmente da due concetti: la resa gustativa e la valorizzazione dei pochi ingredienti a disposizione. La sua collaborazione con il giornale iniziò a dire il vero già nel 1929, cominciando con alcuni consigli di dietetica ed educazione alimentare elargiti nelle vesti di medico (pur firmandosi, però, con un nome maschile per ovviare ai pregiudizi sessisti tipici dell'epoca)

Petronilla: 800 ricette pubblicate in quasi 20 anni

Fu una rubrica di immediato successo, al punto che solo un anno più tardi gliene fu affidata una nuova dal titolo Tra i fornelli, dove per la prima volta apparve proprio lo pseudonimo Petronilla. Uno spazio a stampo gastronomico capace di raccogliere grandi consensi, al punto che Amalia curerà la rubrica fino a poco tempo prima della sua scomparsa. Al termine di quasi 20 anni di attività, Tra i fornelli sarà una sorta di enciclopedia del cibo popolare italiano (pur essendo lei di estrazione più borghese), con circa 800 ricette totali raccolte, rese con un linguaggio semplice, comprensibile da tutti e per certi versi pure colloquiale, così da poter essere compreso da tutti (coloro in grado di leggere, almeno)

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Non solo nutrizione ma anche consigli a tema salute. Tra questi anche il suggerimento di una camminata a margine dei pasti: "Deambulare necesse est; è necessario camminare, se si vuol godere appieno quel gran bene che è una salute perfetta… Ogni sera, prima di coricarti, fa’ il tuo bilancio sul camminare che hai fatto durante la giornata; e promettiti di correre ai ripari il giorno appresso, qualora ti sia trovato in deficit", scriveva nel 1935. Tips di stampo culinario in grado pure di far tornare il sorriso al proprio marito nei giorni meno felici. Come contribuire al buon umore quando arrivano le bollette della luce oppure è tempo di pagare le tasse? Semplice: preparando lo stoccafisso in umido seguendo le sue indicazioni.

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Un numero enorme di ricette, successivamente, furono nuovamente raccolte e pubblicate all'interno di differenti volumi. Durante gli anni della guerra, per esempio, alcune preparazioni uscirono prima in Ricette di Petronilla per tempi eccezionali, quindi in 200 suggerimenti per questi tempi e infine nel 1944 Desinaretti per questi tempi. Ricette ora di recupero, ora di valorizzazione del poco (e povero) che si aveva a disposizione, per non far mancare mai sulla tavola un minimo di gusto e sapore in tempi comunque complicati. Petronilla suggerisce trucchetti, tecniche e accorgimenti in grado di mettere in tavola gli stessi piatti di “prima”, pur senza la disponibilità di alcuni ingredienti divenuti introvabili con la guerra. Fun fact: la pentola conosciuta come Versilia e chiamata anche Petronilla prende il nome proprio dallo pseudonimo utilizzato dalla signora Amalia. A imperitura memoria.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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